Alessandro Berteotti

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sabato 10 gennaio 2009

Un ufficio di collocamento tutto al maschile

Sinceramente ieri pensavo di aver fatto una lunga elencazione di argomenti e di dati che avrebbero dovuto far riflettere il nostro sindaco, il giorno dopo la presentazione della nuova giunta. Nuova, si fa per dire, perchè è poco più di un rimescolamento di deleghe con un paio di facce nuove.
Eppure, ancora una volta, le critiche più feroci arrivano proprio da dentro la maggioranza, segno di una irrequietezza e di un nervosismo che, nel corso di questi anni, è stato lungamente mascherato, ma che ora non riesce più ad essere contenuto solo dalla sfera dei partiti.
Il rilievo che durante tutta l'amministrazione Farioli non vi sia stato posto per donne in giunta è un fatto. Ma è anche un fatto che la maggioranza con 19 consiglieri abbiano portato solo 2 donne in consiglio, mentre il solo PD su sette consiglieri originari ne poteva annoverare ben 3. In tutto 5 donne su 31, poco più del 15%. Il problema della presenza femminile nella politica è grave e deve fare riflettere, non solo per avere una equa distribuzione fra i sessi, ma perchè hanno una sensibilità molto diversa da quella maschile, questo è un dato di fatto scientifico.
La seconda "piaga" interna a questa amministrazione è quella di Gigi Chierichetti, assessore silurato ed a cui è stato proposto il ripiego di una presidenza in un Ente controllato. A lui va tutta la mia solidarietà, non tanto per il siluramento ingiusto (sa benissimo che queste cose succedono), ma quanto per non essersi piegato alla logica della perequezione delle cariche pubbliche alle spalle dei cittadini. La sua testimonianza avvalora le mie parole di ieri, e rafforza anche delle accuse di Cornacchia.
Forse la convinzione che nel fortino di Busto Arsizio le cose non possono cambiare hanno dato una dose in più di arroganza a questa giunta, che a parte i modi e le parole imbonitrici che spesso il sindaco usa, nella sostanza procura più danni che guadagni.
Prova ne sia che la patata bollente dello stadio, ieri volutamente da me dimenticata, sia invece ora un banco di prova della tenuta di questa giunta. E' notorio che vi sono dei consiglieri di maggioranza che sono anche sostenitori della Pro Patria, e che sono spinti dagli amici dello stadio per avere credito e poter coronare il sogno di uno stadio nuovo e di una Pro rinata agli antichi splendori. Ma sicuramente torneremo su questo tema.
Vorrei solo chiudere il ragionamento istituzionale. Tosi ha amministrato con 6 assessori e la municipalizzata non era ancora SpA, Rosa aveva 8 assessori e già sembravano troppi, Farioli ha 10 assessori ed una società di Servizi che opera attraverso il criterio dell'In-house providing, che sarebbe come dire "ho una società per azioni di cui sono l'unico azionista", ed a cui è stata delegata una ampia fetta di attività che prima erano di competenza dell'amministrazione comunale.
Se leggiamo bene le deleghe assessorili, vediamo che, al di là delle parole, molte sono quasi prive di contenuti reali. Il fatto che tutti gli assessori abbiano il TSO (trattamento sanitario obbligatorio) e la celebrazione matrimoni, sembra più che altro un trucchetto per riempire un po' tutti di qualcosa da fare.
L'importante non sono i titoli, le invenzioni, ma il lavoro che si fa, che deve essere quantificato e misurabile anche per un assessore. E' ora di smetterla con gli assessori che prendono uno stipendio fisso per fare poco o nulla, abbiamo spostato quello che una volta era l'ufficio collocamento nella giunta comunale?
Ma che razza di città siamo diventati?

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