Alessandro Berteotti

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Non ho verità da regalare, solo un pensiero libero, che liberamente lascio al vostro commento

venerdì 28 dicembre 2012

E tu, lombardo, paga...

Mi sembra di ricordare che negli ultimi 20 anni Busto Arsizio sia stata governata, da sola o con coabitazioni targate Forza Italia o PdL, dalla Lega Nord. Uno degli slogan storici di questa presunta formazione politica è il motto: "E tu, lombardo, paga", con riferimento diretto all'altro motto: "Roma ladrona".
Ormai sul fatto che la Lega abbia imparato molto bene e velocemente i malcostumi altrui è fatto risaputo.
Rubacchiare, fare creste sui rimborsi, estorcere e riscuotere: sono diventati maestri. Eppure qualcuno potrebbe dubitare ancora di tutti questi fatti, generati da una magistratura di sinistra e un po' sinistra, sempre pronta a dare contro a questi poveri cristi rappresentanti del Centrodestra.
Ebbene, facciamo un altro discorso. Facciamo in modo di capire quanto il malgoverno esercitato nelle forme più estreme, possa portare una città sull'orlo di un baratro senza fine.
Vorrei qui ricordare e ribadire un paio di punti di quella che fu l'amministrazione Tosi, monocolore Lega: la ristrutturazione dei Mulini Marzoli e il Museo del Tessile. Al di là delle opere, queste ristrutturazioni fatte in buona parte utilizzando i soldi della riqualificazione dell'Asse del Sempione e costate allora in lire circa 70 miliardi cosa hanno prodotto per la città? Dicamolo chiaramente: nulla.
Acquisti come l'ex caserma della Finanza in via Alberto da Giussano, del Calzaturificio Borri, la ristrutturazione di Villa Manara ... opere costate in tutto almeno altri 15 miliardi di lire di allora. E tutti sappiamo che l'ex Sindaco Tosi la combinò grossa con l'acquisto del Calzaturificio Borri, ci fu la condanna di una commissione d'inchiesta su questo fatto, ma tutto è finito in una bolla di sapone. Sempre grazie alla magistratura di sinistra.
Poi però arriviamo alla ciliegina sulla torta: l'Area delle Nord. Da quindici anni è la promessa dello sviluppo dell'area metropolitana di Busto Arsizio, la Porta Malpensa fantasticata dall'attuale sindaco Farioli. Un Porta un po' fatiscente più che fantastica.
Un'area di degrado, dove anzichè palazzi e hotel da ventisei piani, ci troviamo rottami, topi e macerie. Il livello di superficie del tracciato ferroviario dal 2000 è stato conferito al Comune di Busto Arsizio tramite atto notarile con diritto di superficie per 99 anni. Passeranno tutti senza che si sia fatto niente.
Nel frattempo proprio quel piano che prima almeno era un'area di sfogo per i pendolari che potevano parcheggiare più di 200 auto, ora è stato chiuso e transennato ed io ho la sensazione che non verrà riaperto troppo presto. Perchè? Forse perchè dà fastidio a qualcuno. Forse perchè la Presidente di AGESP abita in zona e i lavori sono stati conferiti dal Comune proprio ad AGESP, che è il proprio braccio operativo.
Da notare che così facendo, il Comune ha tolto da anni al Consiglio Comunale ogni voce su questo capitolo, assegnandolo direttamente alla Giunta e ad AGESP stessa. Onnipotenza.
I pendolari possono continare a mugugnare tranquillamente. Anche noi pendolari ormai siamo rassegnati, come un po' tutti gli italiani: il mugugno è l'ultima frontiera, la fase di lamento estremo a cui si può arrivare. Da quando qualcuno non mette più banchetti davanti alle stazioni per raccogliere firme e fare movimento, da quando non c'è più il rappresentante di questa minoranza trasversale in Consiglio comunale, non ci resta che piangere. E allora piangiamo.
Ma tutta la città dovrebbe piangere su questi errori macroscopici compiuti, sono stati dati poteri davvero straordinari a personaggi di pessima qualità, perfino di dubbia dirittura morale. Un capitale immenso è stato sperperato e doveva servire invece per il rilancio di tutta l'area del Bustese, perchè potesse sfruttare le opportunità di Malpensa (tra l'altro, altro bell'affare targato "Poteri Forti ma Stupidi").
Qualcuno si è arricchito, ma la città è enormemente più povera. Allora serve che qualcuno ricordi certe parole profetiche: "E tu, lombardo, paga"...

giovedì 27 dicembre 2012

Le condizioni del mio voto

In questi giorni sto ricevendo richieste di voto da parte di alcuni candidati alle primarie del PD per il Parlamento. Condivido questa iniziativa, che visto il disastro del Porcellum dovrebbero fare anche gli altri partiti, ma nello stesso tempo mi chiedo perchè dovrei dare il mio voto a questo o a quel candidato.
Loro chiedono il mio voto, ma io posso solo giudicare le persone che conosco, altri non li conosco e non è detto che siano meglio o peggio dei primi. Ma soprattutto, nessuno di loro è in grado di dirmi cosa farà il partito per me. E allora mi sento di dettare io le regole per avere il mio voto.
Al di là della identità del mio candidato, vorrei conoscere l'identità dei partiti che rappresentano, i valori e gli ideali e poi il programma di Governo. Infatti, il Porcellum non è in grado di assicurare da solo la governabilità del Paese, visto che anche nel 2008 il Centrodestra ha vinto con grande margine, ma poi non ha mai realmente governato, un po' per le leggi "ad personam" e un po' perchè gli obiettivi dei due partiti di maggioranza erano così lontani tra loro da non permettere altro che la sopravvivenza della legislatura per dare un grosso contributo economico agli eletti. E questa dovrebbe essere la prima cosa da cancellare.
Quindi, le condizioni per avere il mio voto sono:

- subito una legge elettorale giusta e capace di rendere possibile il governo del Paese, con uno sbarramento di almeno il 5% e premio di maggioranza pari al resto di questi voti;
- patto di governo con vincolo di rappresentanza: chi viene eletto resta nel partito con il quale è stato eletto o se ne va dando le dimissioni da parlamentare. Abolizione del Gruppo Misto, retribuzione dei parlamentari proporzionale alla loro presenza in Parlamento e agli obiettivi di Governo (se non raggiungono gli obiettivi viene loro tagliato lo stipendio l'anno successivo, in proporzione agli obiettivi non raggiunti);
- legge di regolamentazione del conflitto di interesse per tutti i parlamentari: no alla candidatura e all'elezione per tutti coloro che posseggono o controllino media di ogni genere, inclusi i canali della pubblicità;
- legge speciale per il lavoro ai giovani, anche con patti di solidarietà tra generazioni: chi esce dal lavoro per andare in pensione può scegliere forme di part-time in abbinata con un giovane;
- legge sulla sanità garantita nel rispetto della Costituzione, soprattutto per gli anziani, i malati terminali e le persone portatrici di diversa abilità;
- legge di riforma di tutta la burocrazia locale e nazionale, abolizione di tutte le provincie e ristrutturazione in chiave di aggiornamento telematico di tutte informazioni riguardanti i cittadini, unica banca dati per i dati amministrativi sia per le persone fisiche che giuridiche ed accessibilità pubblica e libera a tutte le informazioni catastali;
- abolizione di ogni facilitazione sul falso in bilancio e sui reati di origine fiscale e valutaria, con inasprimento delle pene e delle sanzioni, maggiore possibilità di indagine sui reati contro il patrimonio alla Guardia di Finanza;
- istituzione di un ministero per la valorizzazione del patrimonio artistico e naturale, con particolare riferimento al mantenimento dei beni culturali e allo sviluppo di iniziative culturali.

Senza un preciso impegno a mantenere queste linee guida, io non darò il mio voto a nessuno.

venerdì 16 novembre 2012

Il meccanismo della primiera

Tra i vari giochi di carte, mi ha sempre affascinato il calcolo dei punti per determinare chi, a scopa, abbia diritto al punto di primiera nella mano. Sicuramente i giochi di carte hanno tutti una forte base matematica, anche quelli che apparentemente sono basati solo sulla fortuna, ma quel meccanismo, in particolare, mi è sempre sembrato cervellotico e perfino un po' ambiguo.
Esattamente lo stesso meccanismo mi sembra sia quello che si sta cercando di applicare per la nuova proposta di legge elettorale: cercare di non far capire agli elettori chi ha vinto, applicando metodi strambi e distorsivi della realtà, che invece non ha bisogno di interpretazioni. Basta guardare alle recenti elezioni americane. Non sto dicendo nulla di nuovo? Lo so.
Ma che ci posso fare io se nessuno, fra chi ci governa, applica il buon senso ed il rispetto dei cittadini?
Sapete qual è la cosa che mi offende di più in questa ultima legislatura? Che a parte i primi mesi, quando ancora il Governo precedente era titolato da un consenso popolare dovuto più all'incapacità degli avversari che per propri meriti, siano almeno tre anni che chi governa è all'opposto della volontà popolare.
Prima facevano leggi "ad personam", ora le fanno "ad gruppum", ovvero solo per la cosiddetta Casta (da non confondere con Letizia). La gente normale può anche pagare tasse fino a dissanguarsi, essere rifiutata dai pronto soccorso, trovarsi esodata dopo 35 anni di lavoro, trovare aumentati i prodotti causa IVA e sopportare, ma pensare che le zuffe da cortile che si vedono in TV non siano fatte a tutela e beneficio del cittadino, ma solo per garantire un livello di potere a persone che in buona parte dovrebbero stare in galera, le può mandare in bestia.
Pensateci, politici. E poi non soprendetevi del successo di Grillo. Se pensate che sia un male sociale avere a che fare politicamente con lui, è perchè lo avete creato voi.

mercoledì 7 novembre 2012

Una speranza, ancora Obama

Alle prime luci dell'alba di oggi arriva la notizia che Obama è stato rieletto Presidente degli Stati Uniti. In quel momento ho pensato che forse quell'alba avrebbe potuto essere o diventare l'alba di un nuovo futuro, di una nuova speranza.
Un'alba che fa uscire il mondo dalle tenebre della finanza fasulla, di un modo di essere basato sul debito e non sulla crescita, sulla speculazione e non sulla solidità. Un mondo cui i giovani possano guardare con speranza e gli anziani con fiducia, dove non conta solo avere ma anche, e soprattutto, essere.
L'alba di un rinnovamento, soprattutto per noi italiani, di una rinascita morale e sociale, non dettata dai Grillo o dai Di Pietro, ma dall'ascolto della vera volontà popolare, in cui l'altro non sia qualcosa di estraneo, ma un portatore di valori con cui confrontarsi per uscire più ricchi, più solidali, più forti.
Ora il sole è alto nel cielo, la poesia dell'alba, dei colori tenui, del mischiarsi dell'aria sospesa tra il freddo della notte e il calore del mattino, sembra essere solo un'immagine, ma sappiamo che quel sole è lo stesso che poche ore prima scacciava la notte con i primi timidi raggi. Ecco, vorrei che il tiepido affacciarsi di quest'alba possa diventare presto il calore della speranza del futuro nostro e dei nostri figli, di tutta una società che da troppo tempo aspetta un riscatto che i Governi precedenti non hanno saputo assicurare.
Provaci ancora, Obama!

domenica 4 novembre 2012

Io non glielo chiedo

Egregio Cavaliere,
apprendo dalla stampa che nel nuovo libro intervista di Bruno Vespa, suo degno scudiero, Ella afferma che la congiuntura non le ha permesso di realizzare il suo programma e che quindi la causa del disastro economico nel quale ci troviamo è colpa solo della crisi.
Quindi afferma che lei ha deciso di non candidarsi anche se tutti glielo hanno chiesto.
Ebbene, perchè non ci siano equivoci, rompo un silenzio di mesi perchè mi sento tirato in ballo e così come non l'ho mai votata, adesso vorrei che il suo "tutti" escludesse almeno me. Io non le chiedo di restare in politica, anzi sarebbe meglio per tutti che lei definitivamente andasse a svernare altrove e magari per sempre. Lasci in pace l'Italia, per favore. Ci ha già tormentati abbastanza e i danni che ha fatto li stiamo pagando ancora oggi, tutti. Almeno tutte le persone oneste e prive di connivenze con amici mafiosi, con persone eminenti che le stavano vicine e che hanno trascorso alla grande una quindicina d'anni godendo della sua benevola protezione.
Ma le cose cambiano e basta un Monti qualsiasi per svelare le fandonie che ancora Lei elargisce a piena voce. No, guardi, da quel "tutti" tenga fuori me.
La ringrazio per questo, ma solo per questo.

martedì 22 maggio 2012

Alberto Centinaio Sindaco di Legnano

Per la prima volta nella mia vita posso dire di avere un amico Sindaco, e non di un paesino di montagna di 200 anime, ma di una città importante e con una storia alle spalle come Legnano.
Alberto Centinaio rappresenta per me una persona molto importante. Come la sua città, ha una storia alle spalle di tutto rispetto, di impegno sociale e politico limpido, sincero e disinteressato. Un esempio.
Oggi dunque lo voglio celebrare e ricordare, augurandogli un futuro radioso ed auspicando per lui i doni della saggezza e dell'equilibrio: in questo momento, non è un bel periodo per i sindaci, spesso costretti a tirare la cinghia per far quadrare i bilanci. Per questo credo Alberto dovrà far ricordo a tutta la sua saggezza di imprenditore e all'equilibrio emotivo che la vita gli ha donato anche attraverso prove personali tutt'altro che facili.
Se fossimo su di un campo di calcio, io sarei un tifoso della ProPatria che parteggia per il Legnano: è sempre stato il mio sogno rompere gli schemi, rendere possibile l'impossibile, stimare gli avversari e correggere gli amici. Certo, correggere Alberto sarà molto difficile perchè è una persona che tende a non fare errori.
Vai Alberto, vai. Questo territorio ha bisogno di te e l'idea di impostare la tua attività amministrativa guardando al territorio non si limiti alla sola provincia di Milano, ma si allarghi anche a quelle zone che stanno appena al di là dell'Olona in un'altra provincia, ma che idealmente condividono da sempre quell'idea di Altomilanese che ci ha fatto pensare, e ancora lo fa, che noi possiamo fare più di quello che chi ci ha preceduto ha fatto, perchè le nostre città sono più grandi dei loro confini territoriali.
Un abbraccio forte e l'augurio di buon lavoro al mio amico Alberto.

venerdì 13 aprile 2012

Adesso basta!

Adesso faccio fatica a capire. Dopo queste settimane passate in silenzio, a cercare di capire, a cercare di ritrovare il filo del pensiero politico, mi trovo in grande imbarazzo.
Certo, dopo la fine del governucolo Berlusconi, qualsiasi cosa sarebbe andata bene. Qualsiasi governo di qualsiasi genere sarebbe stato meglio di quello precedente. Ma l'ubriacatura è andata scemando col passare del tempo, fino a toccare il punto più basso con l'odierno aumento di 5 centesimi della benzina per sostenere il ministero del Welfare o, per meglio dire, la protezione civile.
Proprio ieri, parlando di esodati, abbiamo avuto la guerra delle cifre tra la ministra Fornero e il presidente di INPS: ora è evidente che uno dei due mente sapendo di mentire.
Ma tutto questo non ha una base logica, non ha una continuità nemmeno pensando che l'attuale governo si stia crogiolando nel proprio autocompiacimento. Nemmeno quando qualche sottosegretario ha avuto uscite palesemente clownistiche e comunque contrapposte a quelle del ministro corrispondente.
In questa logica, arriviamo a quello che è il cuore del mio ragionamento. In questo momento stiamo tutti osservando il crollo della Lega, ovvero quello dell'unica forza politica che in questo momento, in modo assolutamente strumentale, si contrappone a questo governo. L'obiettivo è stato chiaro fin dall'inizio: smarcarsi dalla maggioranza-purè, allo scopo di riuscire ad ottenere un maggiore riconoscimento da parte dell'elettorato. 
Una mossa scaltra, opportunistica, in quanto se la Lega fosse rimasta all'interno del carrozzone che attualmente guida l'Italia, ne sarebbe rimasta vittima. Oltretutto, l'essere tornati ad una comunicazione che la pone sul piano territoriale (non riesco a pensare ad una vera secessione, in quanto la maggioranza dell'Italia del Nord non è leghista), doveva trovare un segno chiaro di discontinuità dalla precedente maggiornaza.
Ma quello che sta accadendo adesso è devastante. Nella Lega si sono concentrate nel tempo tutte le bruttezze, tutte le astrusità, tutte le cattiverie che potevano essere nella politica tradizionale.
Cacciare la Mauro per graziare il figlio del capo è stato uguale a graziare il Capo Bossi. Se davvero si doveva fare pulizia, si doveva cacciare tutti, perchè non è possibile che quello che è successo sia opera di quattro sfigati. Nella Lega come nella Margherita e come in altri partiti, solo che in quelli non si è ancora arrivati.
Il male dei partiti è cronico, radicato, insanabile. E' una frattura con la società, con i bisogni della gente, con la difficoltà della vita quotidiana, per vivere in un mondo diverso, in un mondo distante dalla realtà e dai cittadini.
Ormai la qualità della vita è un sogno, l'istruzione, la salute, la previdenza, il sociale sono solo costi e non bisogni. Siamo all'assurdo per cui si arriva ad affermare che invecchiare è un costo per la società. Ma il cancro che ci sta uccidendo, almeno moralmente, deriva proprio da questa separazione tra il potere assurdo e irrazionale che la classe politica si è ritagliata, ponendosi fuori dalla realtà, e la vita normale di noi umani.
Oggi scopriamo che la lotta all'evasione fiscale deve essere la prima esigenza della nuova società. Oggi anche il Presidente Napolitano lo ha sottolineato; ed allora occorre che questa pulizia, che la Lega ha ancora una volta teatralizzato, con la speranza di esorcizzare il problema, avvenga davvero e per prima in ognuno di noi. E' arrivato il momento di dire "BASTA".
Basta a questo stato di cose, basta ad essere usati, strizzati, violentati da questa politica orribile orco.
Basta essere oggetto e non soggetto, basta essere vittime innocenti assolvendo i nostri aguzzini.
Io sono uscito dalla politica, forse avendo già capito molto tempo fa che questo era un destino ineluttabile e del quale non volevo essere parte.
Mai come in questi giorni trovo le motivazioni che mi hanno portato fuori, lontanto dal campo di battaglia. Perchè era una guerra persa per qualunque parte e di conseguenza, partito.
La Lega è l'immagine della contro-società, è l'emblema di una sconfitta dalla quale non si può più riemergere se non attraverso una completa rigenerazione. E' l'alba dei Maya della politica.

domenica 19 febbraio 2012

Dopo Sanremo

Per fortuna anche quest'anno Sanremo è finito, quindi potremo tornare a lamentarci di cose più leggere, che conosciamo meglio. Già, perchè quest'anno il ciclone Celentano ha sollevato un polverone tanto grande da oscurare non la nostra visione delle cose canterine, che già per noi italiani sono quasi indispensabili, ma da farci entrare in quel sentiero posto a confine tra sacro e profano che da sempre è un percorso ostico, difficile e che spesso ci fa girare dall'altra parte.
Celentano ha sbagliato, malgrado le correzioni che ha cercato di dare nell'ultima serata del Festival, a dare un giudizio su due testate cattoliche come Avvenire e Famiglia Cristiana, dicendo che si occupano di politica e cose del mondo, mentre dovrebbero parlare di più di Gesù. Io non sono un esperto, ma direi che se la cavano discretamente. E poi, Gesù non era quello strano tipo che andava in giro a rovesciare i banchi dei mercanti nel Tempio di Gerusalemme? Non era quello che faceva una sorta di rivoluzione culturale da figlio dei fiori, come diremmo oggi? I Vangeli non sono stati scelti tra un gruppo molto più ampio di scritti, e quindi diventa perfino difficile dire quale sia "la Parola del Signore", se non attribuendo allo Spirito Santo un'opera di mediazione tra coloro che avrebbero dovuto decidere quali di quei testi rappresentava meglio la realtà?
Perchè se così non fosse, dovremmo pensare che la Chiesa tutta sia solo un'organizzazione non governativa che cerca di fare del bene, basandosi sulle indicazioni di un noto filosofo giudaico di inizio primo secolo. Anzi, non avremmo più neanche questo riferimento temporale e quindi dovremmo anche costruire un nuovo calendario, dare una nuova numerazione agli anni... che macello!
Quindi cerchiamo almeno anche noi di non fare gli struzzi. Celentano è il migliore promotore di se stesso:è andato al Festival per promuovere il suo ultimo lavoro. Il Festival ha avuto picchi di ascolto quando c'era lui che nemmeno la finale di Coppa del Mondo di calcio con l'Italia è in grado di assicurare. Tutti hanno avuto il loro tornaconto, perfino (per certi versi) l'Avvenire e Famiglia Cristiana che avranno certamente modo di dire la loro e ribattere alle tesi di Celentano, avendo goduto di una pubblicità gratuita di riflesso.
Ecco perchè dico che finalmente possiamo tornare alle nostre normali attività: qui c'era il rischio di dire davvero qualcosa di serio...

venerdì 10 febbraio 2012

Fierezza italiana, fierezza varesina

Ieri sera guardavo alla televisione il Premier Monti da Obama e per un attimo mi sono sentito fiero di essere italiano. Fiero di essere al cospetto di uno dei Grandi Potenti della Terra e di poterlo guardare negli occhi ed avere il suo rispetto. Questo non solo per una questione di altezza delle persone, ma per la grandezza delle nazioni.
Time ha dedicato la copertina dell'edizione europea a Monti. Che differenza da sei mesi fa!
Eppure mi chiedo: avranno capito gli italiani cosa hanno rischiato? Avranno capito gli italiano cosa vuol dire farsi governare da politici incapaci, impreparati e perfino ignoranti della politica internazionale? Avranno capito che l'era dei "Furbetti" è finita, che ora chi paga le tasse pretende che le paghino tutti, che l'Italia intera trova giusto che si vada a vedere chi sono i proprietari di ville, macchine di lusso, yacht, scuderie, aerei privati e quant'altro sia indice solo di lusso e non di semplice benessere?
Chi lavora seriamente e onestamente, non riesce ad accumulare simili ricchezze, nemmeno vincendo al Totocalcio di una volta o al SuperEnalotto odierno. Abbiamo bisogno di sicurezza e stabilità, non solo di paciosi politici che trovano semplice e naturale intascarsi ogni bene di cui vengano a tiro.
La fraase di Monti di ieri mi ha aperto il cuore: dovrò cambiare gli italiani. Spero prorpio ci riesca, sarei ogoglioso come italiano e come varesino, che un mio conterraneo sia capace di una tale impresa.

martedì 7 febbraio 2012

Una storia vera

Non sono scappato, e nemmeno sparito. E' vero, ultimamente scrivo poco. Qui. Ma altrove ho scritto parecchio, perchè ho scritto un libro e attualmente lo sto rimettendo insieme. E' un libro particolare, perchè parla di una storia vera. Molto personale.
E' la storia di ciò che quindici anni fa accadde a mia nonna, e di conseguenza alla mia famiglia.
E' una storia vera e triste, di raggiri, di inganni fatti ad una persona non più in grado di intendere e di volere, a cui una coppia di farabutti portarono via tutto e di come io e i miei genitori riuscimmo a riprendere in mano la situazione.
Non ho scritto questa storia, romanzando un po' tutto l'insieme, solo perchè ho ambizioni di diventare uno scrittore, ma soprattutto per far conoscere a tutti che anche le situazioni più difficili possano essere cambiate.

mercoledì 1 febbraio 2012

Una vergogna senza fine

Sinceramente non ho più voglia di scrivere. I fatti di questi ultimi tempi testimoniano senza alcun dubbio che siamo in una fase di regressione, di involuzione e di decadimento culturale e dei costumi.
Avrei voluto scrivere il mio pensiero su quanto accaduto alla Costa Concordia, ma non essendo che un utemte di un servizio di informazione che non è molto attendibile, che spara news solo per riempire pagine cartacee o elettroniche anche senza riscontri certi di quello che accade di vero, potrei solo fare riferimenti generici o rimpiangere una volta di più una persa virtù.
Avrei voluto scrivere il mio plauso all'azione del Premier Monti, perchè malgrado i sacrifici che ci ha imposto ha risollevato l'immagine del nostro Paese e ci sta provando a ridare una dignità internazionale; perfino dare il mio apprezzamento a Maroni, per il coraggio che sta dimostrando in momenti difficili della nostra storia. Non si meravigli chi aabitualmente mi legge, se parlo bene di un leghista: non si deve guardare solo alla casacca delle persone, ma al cuore e al pensiero che manifestano. Di Maroni non condivido politicamente quasi nulla, ma posso apprezzare ogni tentativo di far procedere il dibattito politico nel solco della democrazia e del confronto.
Non scrivo di Celentano a Sanremo, dei deputati che si tagliano lo stipendio e del tempo infame che ci aspetta in questi giorni.
Scrivo però tutto lo sdegno che provo per le notizie che riguardano l'ex tesoriere della  Margherita Lusi, in quanto mi sento da lui tradito e offeso. Tradito per il fatto che tutti coloro che hanno creduto in quel progetto politico hanno messo a disposizione tempo, fatica e risorse per sopperire a quanto non riuscivamo ad avere come sostegno economico dalla sede centrale. Scoprire oggi che invece i soldi c'erano e potevamo anche fare qualche cosa di più, mi lascia amareggiato.
Offeso perchè conosco l'onestà, non solo intellettuale, di tutte le persone che con me hanno condiviso quell'esperienza in tutte le sezioni provinciali e nazionali, e sentire dire come giustificazione che Lusi di quei soldi "aveva bisogno", oltre che una grande ingenuità, mi sembra una emerita stronzata (mi scusi il ragioner Fantozzi a cui rubo l'espressione forbita).
Solo lui in tutta Italia aveva bisogno di soldi? Gli altri no? Chi lavora precariamente o meno, disoccupati, studenti, pensionati, persino onesti imprenditori: chi non ha bisogno di soldi? E se facessimo tutti come lui, come finerebbe?
Potremmo andare tutti in banca e chiedere soldi allo sportello, no? Chi non ha qualche milione di euro a disposizione da qualche parte? Ma come si fa a dire certe cose?
Non solo: chi all'interno del partito doveva vigilare, cosa ha fatto? Quell'opacità di cui parla Castagnetti, perchè non è stata resa più limpida? Quale danno farà ora questo fatto all'intero PD?
Lusi, se lo lasci dire di cuore: ma vaffa....

lunedì 9 gennaio 2012

La vergogna di Trenord e di chi governa la Regione

Mi sembra giusto, prima di tutto, augurare buon anno a tutti coloro che dovessero inciampare in questo mio post. Essendo il primo del 2012, è giusto che dedichi prima di tutto un pensiero beneaugurante a tutti. Già, perchè è l'unica cosa che posso fare per scacciare l'ombra della maledizione dei Maya!
Malgrado questo, c'è qualcuno che proprio fa della cattiva organizzazione la propria professione. E parlo di Trenord, la scietà che gestisce il traffico ferroviario (soprattutto quello pendolare) nella nostra regione.
Succede che, notizia della vigilia della Befana, qualcuno scriva che Trenord - che smentisce quanto riportato dall’agenzia di stampa Ansa - avrebbe sospeso le consegne dei nuovi biglietti ferroviari in tutti i punti vendita della Regione. Ora, io non so se questo sia in relazione con un altro brutto fatto che sta accadendo, ed è quello che lega la richiesta di tessere Itinero, necessarie per poter fare un abbonamento integrato tra ferrovia e ATM.
Ieri 8 gennaio mi sono recato insieme a mio figlio, per il quale abbiamo fatto richiesta di una tessera Itinero ai primi di novembre, alla biglietteria di Busto Arsizio Nord. Il bigliettaio ci chiede il tagliando con i dati della richiesta, lo apre e ci dice "non è ancora arrivato".
Oh, bella. Gli chiedo per quale strana magia lui abbia saputo che la tessera non era stata ancora prodotta guardando il tagliando e lui mi spiega che stanno ora distribuendo le tessere richieste ai primi di ottobre e che, quindi, se andarà tutto bene, riceveremo la tessera a febbraio e forse riusciremo a fare l'abbonamento integrato a marzo! Bene. Mi arrabbio un po', ma non lo dò a vedere, quindi gli chiedo a chi mi posso rivolgere per un reclamo.
"Ah, lo dica a quelli che fanno le tessere!". "Benissimo", rispondo io, "mi può dare un riferimento, un numero di telefono?". "No". Quindi mi suggerisce di andare al Customer Care di Cadorna e protestare lì. Dalla mia esperienza, il Customer Care funziona solo quando si tratta di fare un duplicato di tessera o un rimborso per una corsa del Malpensa Express declassato, ma non per segnalare un reclamo. Ne ho fatti almeno una mezza dozzina, senza ricevere risposta o, in un paio di casi, sarebbe anche stato meglio non riceverne affatto.
Ora, mio figlio seguendo le lezioni in università, grazie a questa piccola disfunzione di Trenord, perde secchi quattro mesi di integrazione. Vuol dire almeno 15 euro al mese che per quattro mesi fanno 60 euro. Che paga la famiglia.
Ieri sera ho sentito il Presidente Monti da Fazio: io non so e non credo che avrà mai tra le sue priorità quella di curarsi degli affari di Trenord, ma sarebbe il caso che nella operosa (!) Lombardia ci si rendesse conto di come siame messi in realtà! E mi rivolgo ai signori della Lega: complimenti! Siete al Governo in Regione da una vita, siete stati al Governo dello Stato per otto anni sugli ultimi dieci, non siete stati capaci di fare niente, soprattutto per permettere ai pendolari di avere treni un po' meno affollati, più puliti e più capaci di reggere il confronto con quelli dei colleghi europei. Siete solo stati in grado di aumentare le tariffe del 23% lo scorso anno, più di qualsiasi altra Regione in Italia. Siete la vergogna di chi si impegna quotdianamente per tirare avanti la carretta, eppure restate con i vostri possenti sederoni incollati a tutte le sedie che sono in grado di cacciare del denaro. Vergogna!

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