Alessandro Berteotti

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venerdì 16 novembre 2012

Il meccanismo della primiera

Tra i vari giochi di carte, mi ha sempre affascinato il calcolo dei punti per determinare chi, a scopa, abbia diritto al punto di primiera nella mano. Sicuramente i giochi di carte hanno tutti una forte base matematica, anche quelli che apparentemente sono basati solo sulla fortuna, ma quel meccanismo, in particolare, mi è sempre sembrato cervellotico e perfino un po' ambiguo.
Esattamente lo stesso meccanismo mi sembra sia quello che si sta cercando di applicare per la nuova proposta di legge elettorale: cercare di non far capire agli elettori chi ha vinto, applicando metodi strambi e distorsivi della realtà, che invece non ha bisogno di interpretazioni. Basta guardare alle recenti elezioni americane. Non sto dicendo nulla di nuovo? Lo so.
Ma che ci posso fare io se nessuno, fra chi ci governa, applica il buon senso ed il rispetto dei cittadini?
Sapete qual è la cosa che mi offende di più in questa ultima legislatura? Che a parte i primi mesi, quando ancora il Governo precedente era titolato da un consenso popolare dovuto più all'incapacità degli avversari che per propri meriti, siano almeno tre anni che chi governa è all'opposto della volontà popolare.
Prima facevano leggi "ad personam", ora le fanno "ad gruppum", ovvero solo per la cosiddetta Casta (da non confondere con Letizia). La gente normale può anche pagare tasse fino a dissanguarsi, essere rifiutata dai pronto soccorso, trovarsi esodata dopo 35 anni di lavoro, trovare aumentati i prodotti causa IVA e sopportare, ma pensare che le zuffe da cortile che si vedono in TV non siano fatte a tutela e beneficio del cittadino, ma solo per garantire un livello di potere a persone che in buona parte dovrebbero stare in galera, le può mandare in bestia.
Pensateci, politici. E poi non soprendetevi del successo di Grillo. Se pensate che sia un male sociale avere a che fare politicamente con lui, è perchè lo avete creato voi.

mercoledì 7 novembre 2012

Una speranza, ancora Obama

Alle prime luci dell'alba di oggi arriva la notizia che Obama è stato rieletto Presidente degli Stati Uniti. In quel momento ho pensato che forse quell'alba avrebbe potuto essere o diventare l'alba di un nuovo futuro, di una nuova speranza.
Un'alba che fa uscire il mondo dalle tenebre della finanza fasulla, di un modo di essere basato sul debito e non sulla crescita, sulla speculazione e non sulla solidità. Un mondo cui i giovani possano guardare con speranza e gli anziani con fiducia, dove non conta solo avere ma anche, e soprattutto, essere.
L'alba di un rinnovamento, soprattutto per noi italiani, di una rinascita morale e sociale, non dettata dai Grillo o dai Di Pietro, ma dall'ascolto della vera volontà popolare, in cui l'altro non sia qualcosa di estraneo, ma un portatore di valori con cui confrontarsi per uscire più ricchi, più solidali, più forti.
Ora il sole è alto nel cielo, la poesia dell'alba, dei colori tenui, del mischiarsi dell'aria sospesa tra il freddo della notte e il calore del mattino, sembra essere solo un'immagine, ma sappiamo che quel sole è lo stesso che poche ore prima scacciava la notte con i primi timidi raggi. Ecco, vorrei che il tiepido affacciarsi di quest'alba possa diventare presto il calore della speranza del futuro nostro e dei nostri figli, di tutta una società che da troppo tempo aspetta un riscatto che i Governi precedenti non hanno saputo assicurare.
Provaci ancora, Obama!

domenica 4 novembre 2012

Io non glielo chiedo

Egregio Cavaliere,
apprendo dalla stampa che nel nuovo libro intervista di Bruno Vespa, suo degno scudiero, Ella afferma che la congiuntura non le ha permesso di realizzare il suo programma e che quindi la causa del disastro economico nel quale ci troviamo è colpa solo della crisi.
Quindi afferma che lei ha deciso di non candidarsi anche se tutti glielo hanno chiesto.
Ebbene, perchè non ci siano equivoci, rompo un silenzio di mesi perchè mi sento tirato in ballo e così come non l'ho mai votata, adesso vorrei che il suo "tutti" escludesse almeno me. Io non le chiedo di restare in politica, anzi sarebbe meglio per tutti che lei definitivamente andasse a svernare altrove e magari per sempre. Lasci in pace l'Italia, per favore. Ci ha già tormentati abbastanza e i danni che ha fatto li stiamo pagando ancora oggi, tutti. Almeno tutte le persone oneste e prive di connivenze con amici mafiosi, con persone eminenti che le stavano vicine e che hanno trascorso alla grande una quindicina d'anni godendo della sua benevola protezione.
Ma le cose cambiano e basta un Monti qualsiasi per svelare le fandonie che ancora Lei elargisce a piena voce. No, guardi, da quel "tutti" tenga fuori me.
La ringrazio per questo, ma solo per questo.

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