Alessandro Berteotti

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Non ho verità da regalare, solo un pensiero libero, che liberamente lascio al vostro commento

domenica 19 febbraio 2012

Dopo Sanremo

Per fortuna anche quest'anno Sanremo è finito, quindi potremo tornare a lamentarci di cose più leggere, che conosciamo meglio. Già, perchè quest'anno il ciclone Celentano ha sollevato un polverone tanto grande da oscurare non la nostra visione delle cose canterine, che già per noi italiani sono quasi indispensabili, ma da farci entrare in quel sentiero posto a confine tra sacro e profano che da sempre è un percorso ostico, difficile e che spesso ci fa girare dall'altra parte.
Celentano ha sbagliato, malgrado le correzioni che ha cercato di dare nell'ultima serata del Festival, a dare un giudizio su due testate cattoliche come Avvenire e Famiglia Cristiana, dicendo che si occupano di politica e cose del mondo, mentre dovrebbero parlare di più di Gesù. Io non sono un esperto, ma direi che se la cavano discretamente. E poi, Gesù non era quello strano tipo che andava in giro a rovesciare i banchi dei mercanti nel Tempio di Gerusalemme? Non era quello che faceva una sorta di rivoluzione culturale da figlio dei fiori, come diremmo oggi? I Vangeli non sono stati scelti tra un gruppo molto più ampio di scritti, e quindi diventa perfino difficile dire quale sia "la Parola del Signore", se non attribuendo allo Spirito Santo un'opera di mediazione tra coloro che avrebbero dovuto decidere quali di quei testi rappresentava meglio la realtà?
Perchè se così non fosse, dovremmo pensare che la Chiesa tutta sia solo un'organizzazione non governativa che cerca di fare del bene, basandosi sulle indicazioni di un noto filosofo giudaico di inizio primo secolo. Anzi, non avremmo più neanche questo riferimento temporale e quindi dovremmo anche costruire un nuovo calendario, dare una nuova numerazione agli anni... che macello!
Quindi cerchiamo almeno anche noi di non fare gli struzzi. Celentano è il migliore promotore di se stesso:è andato al Festival per promuovere il suo ultimo lavoro. Il Festival ha avuto picchi di ascolto quando c'era lui che nemmeno la finale di Coppa del Mondo di calcio con l'Italia è in grado di assicurare. Tutti hanno avuto il loro tornaconto, perfino (per certi versi) l'Avvenire e Famiglia Cristiana che avranno certamente modo di dire la loro e ribattere alle tesi di Celentano, avendo goduto di una pubblicità gratuita di riflesso.
Ecco perchè dico che finalmente possiamo tornare alle nostre normali attività: qui c'era il rischio di dire davvero qualcosa di serio...

venerdì 10 febbraio 2012

Fierezza italiana, fierezza varesina

Ieri sera guardavo alla televisione il Premier Monti da Obama e per un attimo mi sono sentito fiero di essere italiano. Fiero di essere al cospetto di uno dei Grandi Potenti della Terra e di poterlo guardare negli occhi ed avere il suo rispetto. Questo non solo per una questione di altezza delle persone, ma per la grandezza delle nazioni.
Time ha dedicato la copertina dell'edizione europea a Monti. Che differenza da sei mesi fa!
Eppure mi chiedo: avranno capito gli italiani cosa hanno rischiato? Avranno capito gli italiano cosa vuol dire farsi governare da politici incapaci, impreparati e perfino ignoranti della politica internazionale? Avranno capito che l'era dei "Furbetti" è finita, che ora chi paga le tasse pretende che le paghino tutti, che l'Italia intera trova giusto che si vada a vedere chi sono i proprietari di ville, macchine di lusso, yacht, scuderie, aerei privati e quant'altro sia indice solo di lusso e non di semplice benessere?
Chi lavora seriamente e onestamente, non riesce ad accumulare simili ricchezze, nemmeno vincendo al Totocalcio di una volta o al SuperEnalotto odierno. Abbiamo bisogno di sicurezza e stabilità, non solo di paciosi politici che trovano semplice e naturale intascarsi ogni bene di cui vengano a tiro.
La fraase di Monti di ieri mi ha aperto il cuore: dovrò cambiare gli italiani. Spero prorpio ci riesca, sarei ogoglioso come italiano e come varesino, che un mio conterraneo sia capace di una tale impresa.

martedì 7 febbraio 2012

Una storia vera

Non sono scappato, e nemmeno sparito. E' vero, ultimamente scrivo poco. Qui. Ma altrove ho scritto parecchio, perchè ho scritto un libro e attualmente lo sto rimettendo insieme. E' un libro particolare, perchè parla di una storia vera. Molto personale.
E' la storia di ciò che quindici anni fa accadde a mia nonna, e di conseguenza alla mia famiglia.
E' una storia vera e triste, di raggiri, di inganni fatti ad una persona non più in grado di intendere e di volere, a cui una coppia di farabutti portarono via tutto e di come io e i miei genitori riuscimmo a riprendere in mano la situazione.
Non ho scritto questa storia, romanzando un po' tutto l'insieme, solo perchè ho ambizioni di diventare uno scrittore, ma soprattutto per far conoscere a tutti che anche le situazioni più difficili possano essere cambiate.

mercoledì 1 febbraio 2012

Una vergogna senza fine

Sinceramente non ho più voglia di scrivere. I fatti di questi ultimi tempi testimoniano senza alcun dubbio che siamo in una fase di regressione, di involuzione e di decadimento culturale e dei costumi.
Avrei voluto scrivere il mio pensiero su quanto accaduto alla Costa Concordia, ma non essendo che un utemte di un servizio di informazione che non è molto attendibile, che spara news solo per riempire pagine cartacee o elettroniche anche senza riscontri certi di quello che accade di vero, potrei solo fare riferimenti generici o rimpiangere una volta di più una persa virtù.
Avrei voluto scrivere il mio plauso all'azione del Premier Monti, perchè malgrado i sacrifici che ci ha imposto ha risollevato l'immagine del nostro Paese e ci sta provando a ridare una dignità internazionale; perfino dare il mio apprezzamento a Maroni, per il coraggio che sta dimostrando in momenti difficili della nostra storia. Non si meravigli chi aabitualmente mi legge, se parlo bene di un leghista: non si deve guardare solo alla casacca delle persone, ma al cuore e al pensiero che manifestano. Di Maroni non condivido politicamente quasi nulla, ma posso apprezzare ogni tentativo di far procedere il dibattito politico nel solco della democrazia e del confronto.
Non scrivo di Celentano a Sanremo, dei deputati che si tagliano lo stipendio e del tempo infame che ci aspetta in questi giorni.
Scrivo però tutto lo sdegno che provo per le notizie che riguardano l'ex tesoriere della  Margherita Lusi, in quanto mi sento da lui tradito e offeso. Tradito per il fatto che tutti coloro che hanno creduto in quel progetto politico hanno messo a disposizione tempo, fatica e risorse per sopperire a quanto non riuscivamo ad avere come sostegno economico dalla sede centrale. Scoprire oggi che invece i soldi c'erano e potevamo anche fare qualche cosa di più, mi lascia amareggiato.
Offeso perchè conosco l'onestà, non solo intellettuale, di tutte le persone che con me hanno condiviso quell'esperienza in tutte le sezioni provinciali e nazionali, e sentire dire come giustificazione che Lusi di quei soldi "aveva bisogno", oltre che una grande ingenuità, mi sembra una emerita stronzata (mi scusi il ragioner Fantozzi a cui rubo l'espressione forbita).
Solo lui in tutta Italia aveva bisogno di soldi? Gli altri no? Chi lavora precariamente o meno, disoccupati, studenti, pensionati, persino onesti imprenditori: chi non ha bisogno di soldi? E se facessimo tutti come lui, come finerebbe?
Potremmo andare tutti in banca e chiedere soldi allo sportello, no? Chi non ha qualche milione di euro a disposizione da qualche parte? Ma come si fa a dire certe cose?
Non solo: chi all'interno del partito doveva vigilare, cosa ha fatto? Quell'opacità di cui parla Castagnetti, perchè non è stata resa più limpida? Quale danno farà ora questo fatto all'intero PD?
Lusi, se lo lasci dire di cuore: ma vaffa....

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