Alessandro Berteotti

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venerdì 9 gennaio 2009

La Casta bustocca si conferma nella "nuova" Giunta

Alla fine la montagna partorì un topolino! Ogni riferimento alla nuova giunta, presentata dal Sindaco Farioli nella giornata di ieri, è voluto e non casuale. Nella sostanza, una nuova giunta assolutamente priva di coraggio e di innovazione.
Mi permetta, Signor Sindaco, una volta tanto di rivogermi a Lei con lo strumento della "Lettera aperta". Forse anche il periodo meteorologico non le ha facilitato il compito: forse un segno dal cielo. Il pericolo non è quello di scivolare sul ghiaccio, come peraltro capita a molti concittadini, bensì quello di fare dell'ovvietà una pratica, quasi una religione. Ed in questo ha perfettamente centrato l'obiettivo.
Da mesi vado indirizzando, da questo mio "rifugio informatico", un pensiero alla nuova giunta, che avrei sperato innovativa nei nomi e nei contenuti; non ultimo, perfino nei numeri. Lei, Signor Sindaco, non ha dato alcun segnale in questo senso.
Lei ha fatto melina su questi nomi, che peraltro circolavano fin dalla scorsa estate, togliendo, tagliando, cambiando, ma alla fine rimettendo, senza dare una sua impronta. Questa giunta è il risultato della mediazione delle segreterie partitiche, prima che politiche, ed è anche il segno del suo fallimento per quanto riguarda la gestione dei partiti di maggioranza, prima ancora del governo della città.
Avere imposto Fazio non significa nulla, forse glielo avrebbero concesso comunque, dal momento che quella posizione richiedeva una persona con particolari competenze. Poi è diventata solo una questione di equilibri, giocati tutti -purtroppo- solo ed unicamente alle spalle dei contribuenti, parte della cui IRPEF andrà ancora a foraggiare uno stipendio da Assessore (che è di circa 40.000 euro l'anno).
Si è perso tempo, si sono perse occasioni, mentre il mondo intorno corre veloce. EXPO2015 sta già tirando le sue conclusioni, e la nostra città è ancora al balcone. Il Piano Urbano del Traffico e tutti i suoi accessori (davvero tanti ed importanti) sono ancora in attesa (secondo l'Assessore Lista, nella presentazione dello scorso mese di giugno, tutto doveva essere concluso entro il 2008, in realtà non si è mossa una virgola). La situazione dei Lavori Pubblici è deficitaria nella struttura, nelle disponibilità economiche e perfino nella progettualità. La città non ha una sua fisionomia urbanistica, alcune opere attese da decenni sono ancora di là da venire (vedi sotto o sovrapasso di sant'Anna), mentre altre (Cinque Ponti, passerelle) si sono completate in maniera del tutto inefficace e costosa rispetto al problema. Si fa molta filosofia, come nel caso del nuovo Ospedale con Gallarate, ma senza avere una chiara visione di ciò che accadrà realmente nel futuro in questo settore. Ma a soffrire sono zone come l'area industriale, eterna incompiuta, e le zone artigianali, strutture fondamentali per l'occupazione e la ricchezza -non solo economica- dell'intero territorio.
Da ultimo Le ricordo due dolorose spine nel fianco: AGESP e ACCAM. Proprio AGESP, che è considerata la parte gestionale dell'Amministrazione, fa ritenere inappropriato e troppo alto il numero di 10 assessori, avendo delegato alla Servizi una fetta consistente di attività.
Ha ragione Cornacchia, ne bastano molti meno; ma perchè i colleghi consiglieri di maggioranza, che pure borbottano sulla questione nei corridoi, non decidono di aver uno scatto di orgoglio e dire basta a questa situazione? Tanto di carriere, pur restando con questa maggioranza, non se ne faranno molte e non credo che alla lunga possa bastare il titolo di consigliere comunale per sentirsi realizzati. Almeno fate qualcosa di utile per la città!
ACCAM farebbe bene a metterla fra le tre priorità della futura agenda di questa Giunta. E' un vero pasticcio, non ancora chiarito e che potrebbe esplodere in un nuovo caso da giustizia ammnistrativa. Ma anche non fosse così, resterebbe comunque un problema da risolvere nei prossimi due anni, con molto coraggio e vincendo anche alcuni tabù.
Guardi Lei, Signor Sindaco. La storia giudicherà quello che faremo domani e coi suoi predecessori non è stata tenera. Certo, aver rimesso Castiglioni in giunta soddisfa requisiti di partito, ma non è opportuna per la città. Non so se sia mai successo prima che marito e moglie fossero in così stretti rapporti anche nell'amministrazione civica. Io l'ho detto parecchio tempo fa, e mi pare di non essere stato il solo: è una questione di opportunità e di etica politica. Termini che oggi la politica dovrebbe riscoprire.

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