Alessandro Berteotti

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mercoledì 28 gennaio 2009

L'acqua resta pubblica in Regione Lombardia

Era una delle questioni più spinose che finora si erano verificate durante questa legislatura, ma anche una di quelle tenute più all'oscuro della cittadinanza. A partire dal 2006, un decreto legge aveva imposto l'obbligo di gara nei servizi, tra cui quello idrico. La giustificazione era che in questo modo si poteva affrontare e risolvere annosi problemi delle nostre malandate reti idriche.
Altro aspetto era quello della separazione tra gestore della rete e gestore del servizio: si sarebbe aperta così la porta al privato che, in alcuni casi, ha già fatto la sua comparsa nella gestione del bene più pubblico che ci sia.
Lo scorso agosto, mentre tutti gli italiani se ne andavano in ferie, il Governo aveva licenziato la legge che privatizzava l'acqua. Con tutto ciò si metteva fine alla gestione pubblica dell'acqua; tra gli effetti derivati da questa decisione è, ad esempio, il fatto che in caso di morosità di un utente a questi sarebbe stata tolta l'erogazione del servizio. Molto difficile a quel punto l'intervento del Comune a favore del cittadino. Poichè in ogni comune sono percentualmente non indifferente i casi di mancato pagamento, ci sarebbero stati diversi cittadini anche nella nostra città ceh si sarebbero trovati senza acqua corrente. Inaccettabile, in un paese civile.
Ieri però la Regione Lombardia ha votato all'unanimità la revoca della legge 18/2006, revocandone alcune disposizioni tra cui quelle citate sopra. Forse ci dovremo tenere le nostre reti colabrodo, ma nessuno ci potrà privare dell'acqua. E detto da uno che con l'acqua ci lavora...

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