Alessandro Berteotti

La mia foto
Non ho verità da regalare, solo un pensiero libero, che liberamente lascio al vostro commento

domenica 18 gennaio 2009

I dolori di Tremonti, i dolori degli italiani

Un amico mi chiede come mai mi sia venuta la fissa dell'economia e della finanza. Forse perchè non ci siamo mai trovati in una situazione simile a questa negli ultimi 50 anni, e se qualcuno non facesse di tutto per intrattenerci su altri temi, avremmo già da tempo tutti capito verso cosa stiamo lentamente, ma inesorabilmente scivolando.
Scivolando perchè tutta la trasformazione non avverrà in pochi giorni, ma in mesi, se non in anni. Tutti sappiamo che il 2009 sarà molto duro, ma ancora non sappiamo se il 2010 sarà l'anno in cui riemergeremo dalla crisi e in che stato. Nell'ultima settimana ho speso molto tempo nel cercare di capire e nel relazionare, spero in modo chiaro, sulla questione. Oggi credo possa aiutare tutti noi ad approfondire questo argomento l'articolo di Eugenio Scalfari, che vi rimando < clicca qui > alla lettura integrale. Per chi non avesse tempo di leggere tutto il pezzo e si fidasse delle mie capacità di sintesi, metto qui sotto alcuni passaggi del suo articolo:
"Tremonti teme che nell'anno terribile che abbiamo appena cominciato a percorrere il Tesoro non riuscirà a raccogliere sul mercato italiano ed europeo i denari necessari a finanziare il fabbisogno necessario per le casse esangui dello Stato. Teme - ed ha ragione di temere - che i titoli italiani non troveranno sottoscrittori, attratti dai titoli emessi dagli altri paesi membri dell'Unione europea e in particolare dalla Germania e dalla Francia. Ci sarà, in questo 2009, una marea di nuove emissioni per finanziare i deficit dei bilanci europei, tutti in grave disavanzo per arginare con maggiori spese e con sgravi fiscali la recessione ormai in atto. I risparmiatori chiamati a scegliere a quale titolo affidare i loro risparmi preferiranno i "bond" tedeschi e francesi o addirittura i "Treasury bond" del Tesoro americano, a quelli italiani. Non inganni l'andamento delle ultime aste, dove la domanda di Buoni del Tesoro a tre mesi è stata superiore all'offerta. Si trattava di importi relativamente modesti e Germania e Francia dal canto loro non avevano ancora inondato il mercato con emissioni massicce. Ma nel prossimo futuro non sarà più così. L'incubo di Tremonti è questo: fare la fine della Grecia, dell'Irlanda, della Spagna e della stessa Inghilterra".
In questo passaggio possiamo trovare riflessa la tesi del nostro Alberto Pirani riguardo l'attenzione alle emissioni straniere. Ma Scalfari traccia anche una mappa delle conseguenze:
"La Grecia, se non interverrà a tenerla in piedi il Fondo Monetario internazionale, finirà addirittura fuori dall'euro; l'Irlanda corre lo stesso rischio. L'Italia è ancora lontana da quella soglia, ma il pericolo non è immaginario, esiste ed è concreto".
Tremonti cerca, secondo Scalfari, di arrivare alla costituzione di un Fondo Sovrano Europeo per difendere gli stati più deboli, ha già dato per scontato che affrontare l'innovazione nel settore automobilistico richiede un ingente sforzo, che però possono fare solo i privati, ed attende nuove da Obama, che mai come in questo periodo pare possa essere il suo mentore.
Ma ha anche sbagliato mosse strategiche quando tutto il mondo (e soprattutto chi dovrebbe avere sensibilità particolari prima che a tutti siano evidenti) era ormai sull'orlo del baratro: "Il suo peccato originale fu di consentire nel giugno scorso l'abolizione dell'Ici, l'operazione Alitalia, lo sperpero d'un paio di miliardi in regalie varie, un totale di otto-dieci miliardi di euro che oggi sarebbero stati preziosi anche se insufficienti. Peccato di omissione, mancata resistenza alla fuga in avanti del suo "boss". Di qui il suo tormento. Come persona fa tenerezza, come responsabile politico dell'economia si trova in una difficilissima posizione che lo spinge a sottovalutare in pubblico la gravità d'una situazione a lui perfettamente nota".
Quindi si passa al commento politico: "Veltroni ha detto l'altro giorno una verità nota da sempre agli specialisti ma mai resa esplicita nel dibattito pubblico: ogni volta che Berlusconi è stato al governo la spesa è aumentata di due punti di Pil. Aumentata e dissipata, con diseguaglianze che hanno ora contagiato anche il Nord. C'è un Nord ricco di fronte ad un Sud povero, ma anche un Nord ricco di fronte ad un Nord povero in via di progressivo ulteriore impoverimento. Tremonti ha certamente un piano per superare l'anno terribile; quale sarà lo si è capito da tempo: trasferire risorse da Regioni e Comuni al Bilancio dello Stato. Queste risorse serviranno a triplicare il finanziamento della Cassa integrazione, che per far fronte al crollo della produzione dovrà passare da 1,2 miliardi a quattro; ma almeno altri due miliardi gli serviranno per estendere gli ammortizzatori ai licenziati e licenziandi che vengono dal lavoro precario e anche dal lavoro nero. Infine gli sgravi fiscali per sostenere le famiglie e i loro consumi".
Questo sono le parti che focalizzano in modo netto quanto noi avevamo già disegnato in queste settimane, ed una volta tanto non faccio il modesto: la mossa populista di togliere l'ICI senza aver valutato bene le conseguenze e senza aver trovato altre fonti di finanziamento, alla lungo metterà in ginocchio l'intero tessuto degli Enti Locali. In questo senso sarà urgente fin dal prossimo bilancio, che le province, dal momento che si vuole mantenere questo istituto (dopo che in tutta la campagna elettorale si è detto il contrario) facciano un piano di aiuto straordinario serio ed integrato con i comuni per trovare il modo di essere sussidiari alle iniziative comunali che diversamente non avrebbero possibilità di finanziamento. Cerchiamo di essere innovativi, perchè se non cambieremo, saremo destinati all'estinzione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Visto che sono stato citato faccio un piccolo intervento. Scalfari ha ribadito nel suo editoriale di ieri, con molta chiarezza ed estrema capacità di sintesi, quello che le persone avvedute sanno già da tempo. Il rischio grosso, da ora in poi, è che si manifesti disaffezione da parte degli investitori internazionali nei confronti dei nostri titoli. Questo Tremonti, che è persona intelligente e preparata, ma non onesta intellettualmente, lo sa benissimo. Il suo atteggiamento e la sua politica non sono più quelli del governo 2001/2006. La conferma ieri sera nell'impostazione della sua partecipazione alla trasmissione di Fabio Fazio. Tremonti sa benissimo che se due o tre aste saranno un flop si scatenerà un effetto domino e allora la soglia di pericolo sarà molto più vicina di quanto lo stesso Scalfari non pensi e non dica. Fantasioso come è si è inventato l'uscita di sicurezza per il nostro paese del fondo sovrano che dovrebbe essere costituito utlizzando la BEI. Ma dimentica o finge di dimenticare che francesi e tedeschi non ci staranno. Come andrà a finire? Non lo so
Certo è che sul tappeto ci sono il problema delle finanze del comune di Roma( la Lega si è giustamene opposta a che venisse consentita una deroga al patto di stabilià), quello del comune di Catania (sia chiaro che i 140 milioni già erogati sono un pannicello caldo) e quello di tutti gli altri comuni d'Italia che, salvo poche eccezioni, sono praticamente senza risorse
Sembrainvece superata l'emergenza gas, ma anche qui Scaiola e il Premier hanno fatto opera di disinformazione. Le riserve sono molto più limitate, anche per problemi tecnici, di quanto non sia stato detto tanto è vero che la Bulgaria è da giorni al freddo e al gelo
Continuiamo a credere di essere nel paese dei balocchi, il risveglio sarà tanto più amaro quanto più ci avremo creduto. Non si tratta di essere pessimisti o ottimisti ma semplicemente realisti. Me lo immagino Einaudi ministro delle finanze di un ipotetico governo Berlusconi( mi correggo, Einaudi non avrebbe mai accettato l'incarico)

METEO