Alessandro Berteotti

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giovedì 30 giugno 2011

Quanto potrà durare Farioli?

Fa abbastanza impressione leggere sulla stampa locale, sia elettronica che della carta stampata, delle difficoltà del sindaco Farioli a sole 48 ore dall'insediamento ufficiale del Consiglio Comunale.

Sono passati meno di due mesi dalle elezioni eppure già siamo alle notti dei lunghi coltelli, alle "rese dei conti" che ben prima del risultato del turno elettorale, erano in molti a pronosticare nel caso molto probabile di vittoria del tandem Lega-PdL.

Solo che il tutto sta viaggiando anche più velocemente di quanto fosse lecito attendersi, e questo rispetto alla precedente tornata accade alla luce di due fatti acclarati: la debolezza di Farioli dovuta alla sua poca autorevolezza politica (parla bene, ma poi non riesce quasi mai a concretizzare il suo pensiero in azioni) e la frattura tra PdL e Lega Nord, giunta al suo stadio finale e forse pronta per essere dichiarata anche a livello nazionale.

A fare da acceleratore a questo processo ha contribuito in modo concreto anche il lento ma inesorabile scollamento che dentro la PdL ha generato il lavorio delle correnti. I casi Chierichetti prima o Cornacchia ora non sono che la punta di un iceberg che ogni ora si assottiglia, rendendo sempre più chiaro che il fine ultimo di queste operazioni post-elettorali non è l'assetto da dare al piano delle opere o al bilancio, ma unicamente l'applicazione del sempre caro Manuale Cencelli alle cariche e poltrone ancora in circolazione.

La mia paura è che tutto questo finisca per contaminare anche l'opposizione. Lanciare un osso nel cortile del vicino (leggi una sedia in un consiglio di amministrazione) può fare scatenare una baraonda anche all'interno delle opposizioni. Una poltrona è pur sempre una poltrona. Se le opposizioni fossero furbe quanto il loro interlocutore direbbero "No, grazie".

O un organo di garanzia funziona con una rappresentanza basata sul confronto delle opinioni e delle linee politiche in funzione dell'ottenimento del massimo risultato possibile, o non ha alcun senso. E' evidente che nell'odierno confronto sulle poltrone in AGESP si stia rendendo visibile tutto questo, ed io ritengo che la rappresentanza di chiunque all'interno di quei consigli di amministrazione (in verità è insopportabile avere così tanti consigli) non può sussistere se non con l'aspirazione imprenditoriale rivolta all'impresa e non come semplice fonte di reddito personale e indirettamente per il partito. Non per remunerazione, ma per servizio.

Può sussistere oggi un'utopia di questo genere? Non credo che troverò molti simpatizzanti, ma mi piace pensare che come la gente si è mobilitata per i referendum in modo massivo, anche su questi punti della qualità sociale della vita si sappia dare uno scatto di orgoglio morale.

Che la Lega abbia fatto incetta di poltrone dentro AGESP è evidente: ha messo al muro il PdL che ancora una volta si trova ad avere numeri e voti, ma alla fine deve sottostare al volere dell'alleato. Che delusione! Un alleato che corre, e come corre (basta guardare il tachigrafo di Speroni per rendersene conto) verso il completo controllo della vita amministrativa di questa città, come ai bei tempi di Tosi Gianfranco.

Peccato che proprio da allora la città abbia iniziato il suo triste declino.

mercoledì 29 giugno 2011

La mamma dei cretini sempre incinta

Ieri sera i pendolari delle Nord che normalmente usano la bicicletta per raggiungere la stazione hanno avuto una sgradita sorpresa: tutte le biciclette sono state bucate. Stamattina una trentina di pendolari lamentavano quanto accaduto ieri, con qualcuno che dichiarava anche il tentativo di furto.

A Busto Arsizio qualche anno fa è stato denunciato un tale che rigava le macchine. Il danno procurato, in questo caso, era molto superiore a quello di bucare una gomma, ma sapete cosa vuol dire per una persona arrivare a casa il 27 giugno dopo (minimo) otto ore di lavoro, sotto la prima vera canicola del periodo estivo e trovare questa sorpresa? Prendersi la bicicletta e farsi una scarpinata di due, tre o più chilometri solo per constatare che la mamma dei cretini è sempre incinta?

A chi denunciare questo fatto? Alla Polizia, ai Carabinieri? A che pro? Hanno cose ben più importanti da fare, credo, che non ricorrere uno o più mascalzoni che non hanno niente di meglio da fare nella loro vita che bucare le gomme delle biciclette in stazione. Sembrerebbe quasi una delle mitiche frasi che Crozza mette in bocca a Bersani: "Non siamo mica qui a bucare le gomme delle biciclette in stazione"...

Eppure, al di là del sorriso che questo può far nascere sulla vostra bocca, restano alcuni fatti ben precisi: primo, da tempo immemorabile l'Amministrazione Comunale non supporta alcun tipo di iniziativa che permetta ai pendolari l'uso della bicicletta in modo più sicuro e razionale, non solo per il parcheggio, ma anche nella normale viabilità. Secondo, non si è fatto alcuno sforzo per integrare questo servizio con altre possibilità, come il Bike Sharing. Nulla. Annunci in periodo elettorale e poi si confida solo nella scarsa memoria del cittadino. Terzo, le strade restano un groviera che andarci con la bicicletta molte volte è come fare il Camel Trophy di antica memoria. Se poi vogliamo, mettiamoci anche un quarto punto che sta nell'attenzione in generale ai problemi dei pendolari. Questa nuova amministrazione è identica alla precedente, quindi possiamo anche parlare di continuità amministrativa e le possiamo fin d'ora addebitare il fatto di trattare in modo differente i pendolari delle due linee di servizio ferroviario, offrendo ad una un parcheggio gratis e all'altra un parcheggio a pagamento per le auto. Non è mai stata portata avanti una politica di attenzione al servizio di trasporto pubblico locale (AGESP prima, STIE dopo) in grado di soddisfare in modo più efficace le esigenze dei cittadini che potrebbero anche usare la linea dei bus di città per arrivare in stazione. Non esiste un collegamento diretto tra le stazioni ferroviarie, questo anche contro le indicazioni regionali.

Di questo, durante i 14 anni trascorsi in consiglio, mi vanto di aver sempre parlato e con insistenza, di questi argomenti in ogni sede dove mi sia stato permesso. Visto che proprio ieri il nuovo Consiglio Comunale si è insediato, chiedo che a questi problemi sia dato ampio spazio e possibilmente qualche risposta concreta per risolvere i problemi dei pendolari. Buon lavoro.

martedì 14 giugno 2011

La linea dei referendum

Lo si prenda come si vuole, l'esito dei referendum è inequivocabile: la maggioranza assoluta degli elettori italiani, col suo dire SI, boccia la politica del Governo. Senza attenuanti e su tutti i settori in cui si è distanta la sua azione, se così si può dire, il 52% vero degli elettori boccia il suo operato. Un numero molto più alto di coloro che hanno votato nel 2008 per questo Governo.


Vediamo di capire i singoli punti su cui si è votato cosa vogliono dire.


Sul Legittimo Impedimento, che già chiamarlo legittimo oggi è cosa impropria, si basa prima di tutto la bocciatura politica. Berlusconi ha impostato questa legislatura ponendosi al centro dell'azione legislativa con tutta una serie di provvedimenti "ad personam", che lo mettessero al riparo da azioni inquisitorie dei giudici e, quindi, fuori dalle leggi dello Stato. Mai nessuno ha osato tanto in uno stato democratico, se non forse nei film di 007 con "Licenza di uccidere". Ma si trattava di un film.


Qui invece è stata sottratta capacità ed impegno legislativo al Parlamento, lasciando per mesi (se non anni) il nostro Paese senza leggi efficaci per l'economia e la finanza, pur essendo al centro di una crisi congiunturale profonda di tutto il sistema mondiale. Non si sono prese iniziative a favore del potere di acquisto delle categorie più deboli, anzi, si è insistito nel tenere elevate le tasse, anche perchè non si poteva fare altrimenti, comunque tradendo le aspettive della gente e le seppur generiche promesse elettorali.


Se poi davvero adesso il Governo dovesse mettere in atto qualsiasi manovra tesa ancora ad aggirare questa indicazione così chiara del popolo sovrano, dovrà fare i conti con lo stesso, quanto prima.


Sull'Acqua Pubblica è stata fatta saltare quella sporca manovra che aveva portato a promulgare una legge al 9 di agosto, in un Parlamento quasi deserto, all'ultimo giorno prima delle vacanze estive del 2009. Un'azione indegna di un Governo responsabile e che ha a cuore le esigenze primarie di un Paese come il nostro, con un grave squilibrio idrico, una dispersione che mediamente supera il 40% dell'acqua prelevata e con buona parte del Sud dove la captazione e distribuzione sono in mano ad organizzazioni malavitose.


L'esito reale di questa azione è ora il caos. Le amministrazioni locali che hanno creduto che questo tipo di gestione si potesse realizzare da subito, hanno messo in atto contratti che ora dovranno necessariamente essere rivisti, e non sappiamo ancora a cosa porteranno in caso non sia possibile per i comuni adesso adempiere agli obblighi contrattuali.


E infine il Nucleare, una delle poche azioni veramente politiche di questo Governo. Perchè almeno era il tentativo di dare un indirizzo, sebbene non condiviso, ma era un indirizzo. Magari lo avessero fatto anche su altre cose... Ma tant'è.


Ora, tutto questo non ribalta assolutamente nulla, anche perchè il piano energetico nazionale che già non prevedeva il nucleare, può andare avanti senza problemi. Semmai, si tratta di dare concretezza ad alcune decisioni che finora erano state prese con le molle, tipo il piano energia, il fotovoltaico pubblico e tutte le altre forme di produzione energetica che nel breve possono essere messe in atto con risultati integrati e che porteranno sicuramente ad un risultato concreto ben prima degli ipotetici 10 anni del piano nucleare. Per inciso, si dovranno anche rivedere determinate voci che incidono sulla fatturazione dell'energia, visto che adesso non c'è più alcun impianto da attivare o mantenere e quelli che ci sono vanno definitivamente smantellati.


Se la Germania rinuncia al nucleare, i paesi nostri confinanti quasi tutti stanno rivedendo il loro programma energetico per ridurre il peso del nucleare, una ragione ci sarà. Chiaro che dietro ogni scelta c'è un fondo di attività dettato da grandi società multinazionali dell'energia, interessi di capitali che spingono una soluzione piuttosto che un'altra. Non facciamoci illusioni: succede così anche con l'eolico o il fotovoltaico. Non per caso in Sicilia è successo quel che è successo per l'eolico.


Ma questo è il nostro sistema, piaccia o no, e lamentarsi senza proporre alternative è stupido e demagogico. Bisogna avere invece un minimo di senso pratico perchè, è naturale, il fronte che oggi ha detto SI per dire NO alla linea di Governo, domani si spaccherà ancora sulle linee di azione da tenere e su questo punta il Governo, insieme al fatto che le vacanze non sono lontane, per allontanare la crisi ormai devastante di questa maggioranza.


Ma sarà il caso che tutto il Governo, non solo Berlusconi, valuti con attenzione ciò che sta accadendo e con un impeto di responsabilità comincia a guardare con più serietà ai problemi veri del Paese, e oltre ai punti che ho prima indicato, dia una risposta al riordino del mondo del lavoro, alla ricerca scientifica, alla capacità imprenditoriale senza però mettere a repentaglio lo stipendio dei lavoratori ed il suo potere di acquisto. Altrimenti tutti i piani di rilancio si fermeranno un passo dopo.


Riflettano, questi signori. E visto che la Presidenza del Consiglio onora questo blog con la lettura di ciò che scrivo (ovviamente non penso che il Presidente in persona si prenda questa briga...), vorrei che le mie parole in qualche modo possa anche aiutare il Governo a capire che non sempre le parole di critica sono parole "contro", che non sempre chi ci rimprovera ci vuole male, ma che è meglio apprezzare una critica piuttosto che gongolare per una lode di piaggeria.

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