Alessandro Berteotti

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martedì 31 luglio 2018

Ora visibile a tutti...

Non era difficile da immaginare, se soltanto si conoscesse qualche cosa di politica. Quando mancano i voti per governare da soli, escono accordi di basso profilo e di mediocrità inaccettabile. A farne le spese, poi, sono sempre i cittadini.
Così questa avventura tra M5S (che sta per Movimento 5 Stelle) e Lega dà ogni giorno di più l'impressione non solo di frantumarsi, ma di frantumare l'intera economia e, in generale, la società italiana.
Continui battibecchi, retromarce, revisioni di dichiarazioni, smentite e "non volevo dire questo"... Ma soprattutto un clima che diventa sempre più cupo e dove affiorano quelle folate di neofascismo che finora, governi ancora nell'area della democrazia partecipativa, avevano evitato o permesso di estinguere al loro apparire.
Oggi invece le tensioni sociali fanno sì che questo clima di "dalli al negher", al migrante, all'arabo e al diverso stia prendendo sempre più piede. Intolleranza, perfino razzismo. Cose che accadevano anche prima, si dirà, ma che non venivano giustificate dai ministri della Repubblica.
Il popolo è sovrano, ma mi chiedo fino a che punto siamo riusciti a demolire l'idea democratica di partecipazione attiva, di Costituzione, di libertà. Certamente molta gente lavora per questo obiettivo, e quello che mi dà dolore non è tanto che ci siano degli stupidi che lo facciano (succede da quando c'è il mondo), ma che ci siano persone che permettano che succeda, che lascino fare.
Quasi a lavarsi le coscienze, dimenticando la storia quello che la storia ci ricorda e ci insegna.
Proprio quest'anno ricorrono gli ottanta anni dalle leggi razziali, che il Presidente Mattarella ha ricordato essere state una delle pagine più buie del secolo scorso. Non minimizziamo atti come quelli di ieri per cui una ragazza, atleta italiana di colore, felice di essere italiana più di altri "veri" italiani, è stata fatta oggetto di una aggressione a sfondo razzista, checchè se ne dica.
E poi, oltre alla pagina sociale, dicevo, abbiamo la pagina economica. Se Confindustria attacca direttamente e duramente il Governo per la sua politica economica, una ragione ci sarà. Se il presidente di INPS viene criticato, il presidente di FS rimosso, il Presidente della RAI indicato dal Governo non si sa se verrà eletto, se impera lo spoil system al di là delle qualità delle persone, se vogliamo togliere le domeniche al Museo gratis, se il PD si trova spesso d'accordo con quanto dice Forza Italia, viene da chiedersi che valore politico vero abbia questo Governo.
E se vogliamo dirla tutta, chiediamo a Forza Italia quanto sforzi stiano facendo i suoi rappresentanti politici per mordere la lingua di fronte alla sfrontatezza della Lega e di Salvini, nel tentativo di recuperare in futuro un possibile alleato, al quale però adesso stanno giocando contro e non solo per forma.
A Salvini poi dico: lasciare stare Saviano. Se Saviano ti ha detto apertamente quel che pensa, e che pensano milioni di persone, tu come politico non puoi permetterti di querelare chi dissente dal tuo operato. Per quanto diretto sia stato l'attacco. La politica è fatta anche di queste cose.
E per chiudere, sempre citando la storia e i 50 anni dalla morte di Guareschi, ricordo che lo scrittore fece nove mesi di carcere per la denuncia avuta da De Gasperi per diffamazione. Uno dei pochi errori fatti da De Gasperi in politica.

martedì 17 luglio 2018

L'illusionista

L'illusionista è il nostro attuale Governo. L'unico Governo al mondo il cui Premier si nasconde e non fa dichiarazioni in solitario. Il perché è abbastanza semplice da capire: il tutto si regge su di un filo estremamente debole, che ha come condizione essenziale e non sufficiente per sopravvivere che i due partiti che lo sostengono continuino a mantenere un interesse più elevato a restare insieme piuttosto che a lasciarsi.
Questo lo ha capito benissimo il mondo economico e imprenditoriale internazionale, ma gli italiani no. Si fidano ancora di questo pericoloso esercizio di equilibrio perché convinti che il ritorno ai partiti convenzionali sia peggio di questa situazione. Fanno il ragionamento del buon padre di famiglia, ma in questo caso esso non funziona. Infatti manca la famiglia.
La complessa rete degli equilibri internazionali, non meno rischiosi, ma forse meno evidenti di quelli nostrani, impedisce di avere un sistema Paese come il nostro in continuo rischio avaria.
Abbiamo bisogno di attirare capitali, ma facciamo di tutto per farli scappare.
Abbiamo bisogno di credibilità, ma facciamo di tutto per diventare incredibili.
Abbiamo bisogno di stabilità, e facciamo di tutto per aumentare il precariato.
Deve intervenire il Presidente della Repubblica per sanare una questione umanitaria che solo il buon senso sarebbe bastato a risolvere.
Continuiamo con l'illusione di essere un grande e libero Paese, ci troveremo con il sedere per terra...

venerdì 6 luglio 2018

Spero di non dovermi vergognare di essere italiano

Dico subito che di quello che fanno in realtà le ONG, i soldi che prendono e da chi, ne so davvero poco. Non sono in grado di valutare se i soldi che vengono spesi lo siano solo per operazioni umanitarie o invece coperture per mafie, criminalità, terrorismo e malaffare in genere.
Non so se le persone che operano siano tutte titolate per farlo nel rispetto di standard e procedure internazionali, e se le loro azioni siano tutte condivise o frutto di iniziative personali estemporanee.
Non so se i soldi spesi dal Governo italiano per salvaguardare le nostre coste, il nostro turismo e le nostre risorse militari siano impegnati in modo sufficientemente corretto, lo siano state nel passato e lo potranno essere nel futuro.
Non lo so, ma nemmeno mi interessa più di tanto. Nemmeno prendere i rimborsi dall'Europa, che se è vero quanto viene affermato, alla fine andrebbero anche loro a contribuire ad ingrassare ed ingrossare il canale della criminalità, pagare organizzazioni straniere molto al confine tra terrorismo e milizie locali.
Mi interessano invece i motivi e le persone che decidono di affrontare un viaggio che comporta il rischio più grande per un uomo, quella della propria vita, per arrivare da qualche parte diversa da dove sono partiti. Che poi per molti è anche il luogo dove sono nati e cresciuti fino al momento della partenza.
C'è chi si gioca tutto quello che ha per affrontare questo viaggio. Attenzione: dico viaggio e non avventura, perché l'avventura se la può permettere solo chi lo può fare per curiosità, spirito libero o voglia di conoscere, non chi lo fa per sopravvivenza.
Come detto più volte, noi italiani siamo stati conquistatori per mille anni, avendo costruito l'impero più grande di sempre del mondo occidentale, poi più recentemente siamo stati dei migranti miseri e pidocchiosi. Altri paesi ci hanno accolto come oggi l'Italia e l'Europa intera accolgono questi migranti che arrivano dai paesi poveri dell'Africa e dell'Asia. Ma adesso vorremmo chiudere quel rubinetto, o meglio, vorremmo decidere noi quando e quanto aprirlo, dove mandare la gente e quanta gente mandare.
Questo è nuovo schiavismo.
Altra cosa già detta, ma che qui vorrei riprendere, è che non scegliamo dove nascere. La vita può essere una corsa ad handicap per i popoli se noi umani permettiamo che sia così. La vita si limita a dare qualche premio e qualche difetto distribuendoli a caso tra la popolazione. Ma noi facciamo scelte deliberate e decidiamo che la povertà di molti popoli possa essere la ricchezza di pochi altri.
Ma quando non basterà più un mare o una catena montuosa a dividerci da questi popoli, che faremo? Torneremo alle parole di un tale vergognoso tuttora neorieletto senatore della Repubblica (ditemi se questa è democrazia) che proponeva di bombardare i barconi?
Come se qualcuno fosse condannato a morte solo per essere nato in un determinato luogo piuttosto che in un altro... Io piango ogni volta che vedo una macchia rossa al telegiornale portata con leggerezza da qualche soccorritore perché vedo un bambino, una risorsa, un fiore che non potrà dare il suo frutto e io mi sento responsabile per questo. Dal momento che so, non fare nulla mi condanna.
E non c'è divinità in questo, solo la cultura distorta e vile del denaro e della protezione dei propri beni ed averi, del potere, di un futuro di pochi e non per tutti.
Io mi auguro che questa vergogna finisca, e presto. Spero di non vergognarmi di essere un padre italiano che riesce solo a contribuire ad un pensiero di puro egoismo regionale.

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