Alessandro Berteotti

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giovedì 25 agosto 2011

Un diritto dei cittadini

Egregio Sindaco Farioli,
rilevo che anche per i nuovi interventi in corso d'opera nella città di Busto Arsizio e che lei ha avuto modo di illustrare alla stampa pima di partire per le ferie, non viene indicata, nella cartellonistica che illustra i lavori, la data di fine attività, mentre si precisa quella di inizio.
"Fino a Termine Lavori" indica il cartello.
A mio giudizio questo è lesivo del diritto dei cittadini a conoscere da un lato la durata dei lavori, dall'altro di verificare di persona gli impegni assunti dall'amministrazione e l'accuratezza con cui questi lavori sono portati avanti e conclusi entro la data prevista.
Sinceramente non so se questo sia almeno un obbligo morale per le Amministrazioni, ma una volta si parlava di trasparenza, di partecipazione, di responsabile del procedimento, di qualità della vita... oggi tutto questo pare scomparire dietro le oggettive difficoltà economiche che le attuali amministrazioni incontrano.
Eppure, pur di fronte a tutto questo, non può scomparire il senso civico e l'attenzione da parte dell'Amministrazione comunale ad informare i cittadini sulle cause e le ragioni del disagio che può essere portato alla città, illustrando i benefici attesi con le opere in costruzione e dando modo a tutti di esserne informati.
Ritengo quindi che dovrebbe essere fornita una cartellonistica più precisa, non solo circa le date ed i tempi degli interventi, ma su chi è responsabile di seguire i lavori e a chi sono stati affidati, del costo complessivo dell'opera, delle ragioni dell'intervento, del rispetto dei tempi, di eventuali penali o premi previsti in contratto e quant'altro potrà essere utile e necessario comunicare al cittadino perchè direttamente osservando lo svolgimento dei lavori possa valutarne l'impatto, la fruibilità, l'adeguatezza.
Facendo così si garantisce al cittadino il diritto all'informazione e la trasparenza sulle opere ed i relativi costi e si favorisce un rapporto più diretto tra istituzione e popolazione, dimostrando anche come i soldi vengano spesi a favore della città, meglio di quanto possa fare qualsiasi burocratico bilancio o patto di stabilità.

lunedì 22 agosto 2011

Via Corbetta: la fogna può attendere

Leggendo stamattina le notizie di alcune fonti di informazione riguardo le opere che stanno disegnando un nuovo volto per la città, mi vengono spontanee alcune considerazioni. Ho piacere che il sindaco Farioli sia rimasto al suo posto in questi giorni di calura e di tempesta economica, ma mi sarei aspettato che il suo trattenersi in città fosse dettato dal fatto di indagare (e nel caso, indignarsi) sugli esiti pratici della manovra del Governo che potrebbero tagliare fondi ingenti alle amministrazioni locali.
Busto non è esente da questo processo, anche se non si tratta di un comune minore, inferiore ai 1.000 abitanti, nè di una provincia. Semmai ci sarebbe da recriminare sul fatto che provincia non lo sia mai diventata, ma questo è un altro discorso.
Però le opere proseguono, alcune bene, celermente e con soddisfazione, altre decisamente no e senza alcuna spiegazione. Mi rifaccio quindi all'articolo di Varesenews, dove si legge testualmente l'affermazione del sindaco: "Di due (opere) sono particolarmente contento: via Roma/via San Gregorio e piazza Manzoni. Queste due opere devono essere terminate entro breve tempo perchè occupano nodi cruciali per il traffico cittadino e le ditte hanno fermato gli operai solo a ferragosto, come da richiesta".
Ora, a questa affermazione di principio, si contrappone un'altra situazione quasi opposta, quella di via Corbetta. Qui il sindacco afferma che "la conclusione dell'opera slitterà con molta probabilità alla prossima primavera". Paranoico.
Se il sindaco fosse un comune cittadino della zona Redentore/Cimitero si chiederebbe come mai i cartelli gialli posti alla conflenza delle direttrici che conducono a via Corbetta riportino come data inizio lavori il 28 ottobre (2010, dobbiamo sottolineare), e non diano indicazione della data di fine lavori: "fino al termine dei lavori".
Dunque, al di là della criticità degli snodi, via Corbetta vale in ipotesi 18 mesi di interruzione, di certo 10 se ne sono già andati. Problemi economici della società appaltatrice? E chi controlla le società? Come si fanno gli appalti? Quanti disagi sono da sopportarsi da parte dei cittadini, anche nelle periferie, mentre in centro non si può aspettare nemmeno un'ora in più?
Perchè cittadini di serie A e di serie B o C? Perchè le tasse le paghiamo, e sempre di più, ma poi le amministrazioni viaggiano tra sprechi e malgoverni, senza possibilità di garantire uguali diritti a fronte di conclamate esigenze? Via Corbetta è una traversa esterna, dove vivono poche decine di famiglie. Ebbene anche queste famiglie hanno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini. Avete idea di cosa significhi vivere in un'area di cantiere per mesi e mesi?
Ma AGESP provvederà ad un "ripristino in emergenza"... Già. E chi ripaga questo intervento straordinario? In quanto ripristino in emergenza, non sarà un'opera finita, con ogni probabilità si andrà a coprire l'attuale via sterrata con un sottile strato di asfalto, giusto per chiudere le buche. Come già successo nel passato, si rischia così di stabilizzare una situazione precaria, facendola diventare, in modo subdolo, quasi defnitiva.
In rapporto alla situazione economica e allo stato di profonda crisi in cui versa il Governo questo problema potrebbe apparire marginale, ma proprio per questo, fatti come quello di via Corbetta o della rotonda del Palaghiaccio (che merita la medesima considerazione) non vanno sottovalutati nè dimenticati, pena il dover correggere la frase del sindaco con un più triste: "fino ad una prossima primavera".

venerdì 12 agosto 2011

La più grande provocazione

In nome del Popolo Italiano:
  • constatato che negli ultimi 17 anni, in diversi periodi e per un totale di anni 10, il dottor Berlusconi Silvio ha sottoposto il suo Paese ad ogni forma di malgoverno, godendo di una impunità garantita dal controllo degli organi di stampa anche pubblica, che doveva per prima dare corretta informazione su quello che accade nel Paese;
  • verificato che negli ultimi tre anni il suo Governo ha costantemente operato, diversamente da quanto promesso al Popolo sovrano, per l'aumento di privilegi a singoli soggetti privati o aziende, ovvero con l'assegnazione di cariche istituzionali a persone incapaci o indegne di esserne rappresentanti, tanto da determinare a tutti i livelli una perdita di capacità e di concretezza politica e amministrativa;
  • appurato, per sua medesima affermazione, che egli ha operato azioni nel privato al limite della censura e del reato, in ogni caso mettendo a repentaglio la propria reputazione e quella dell'intera Nazione, e creando i presupposti perchè il mondo politico internazionale abbia a ritenere meno seria l'azione del nostro Governo, classificandoci come il Paese del "Bunga-Bunga";
  • dimostrato di aver assunto atteggiamenti e posture non affni al ruolo istituzionale che ricopre, come nel caso in cui si rivolse a "Mister Obama", suscitando lo sconcerto della Regina Elisabetta, o quando fece "cucù" da dietro un palo alla signora Merkel, sotto l'occhio delle telecamere di tutto il mondo, o quando ospitò recentemente a Roma il colonnello Gheddafi, attirando le ire di tutti i Paesi occidentali;
  • verificata l'incapacità totale della gestione della Cosa Pubblica, diventata origine e fonte di privilegi, attraverso i quali si è allargato il debito pubblico, non si sono ridotte le tasse, si è costretto il Popolo Italiano a sacrificarsi in misure di risanamento che nulla sembrano risanare, non si è protetto il potere di acquisto dei cittadini, non si sono poste misure di contenimento a farabutti che hanno operato ogni sorta di malaffare ai danni dei cittadini;
  • dimostrata l'incapacità a gestiere le risorse finanziarie del Paese e a contenere e controllare in modo efficace che operartori privati potessero arricchirsi alle spalle dei cittadini, soprattutto nell'ambito della gestione delle Energie, del gas, del petrolio e affossando pericolosamente lo sviluppo delle fonti di energia naturale, ecologica e riciclabile;
  • constatato che l'azione di Governo, in un periodo critico per il Paese, è stata inopportunamente concentrata verso misure "ad personam" volte a tutelare la persona e gli interessi del Presidente del Consiglio, oltre che a rendere le sue attività private più remunerative e detassando parte dei proventi da queste generate;
  • considerato che una volta tanto il Presidente del Consiglio Berlusconi Silvio dispone di un ingente patrimonio personale;
tutto questo visto e considerato, il Popolo Sovrano decreta:
  • che a titolo di risarcimento per tutti i danni causati alla Nazione, vengano confiscati tutti i beni di Berlusconi Silvio comunque e dovunque riconducibili alla sua proprietà, e rilevati dal Tesoro come beni demaniali;
  • che al Berlusconi Silvio venga assegnato un appartamento in casa economico-residenziale gestita dall'Aler di Arcore ed un assegno vitalizio pari all'importo di una pensione al minimo, così che possa provare personalmente cosa voglia dire vivere con una pensione da operaio, lui che si dichiarò Presidente Operaio.
Tutto quello che avete letto finora è frutto di fantasia, ma pensate che davvero sia così lontana dalla realtà una ipotesi di questo genere? A voi la sentenza.

martedì 9 agosto 2011

Con le pezze al culo

Le notizie di questi giorni si rincorrono per darci il senso di come si distrugga l'economia mondiale. O per meglio dire, di come stia per finire l'epoca del capitalismo mondiale. Ormai non ci sono più Stati virtuosi e Stati spendaccioni, tutti fanno il possibile per parare la prossima mossa di un mercato impazzito, ben sapendo che non ci sono molti margini di manovra.
Se perfino l'America perde la tripla A di S&P, se la Francia la maniene solo perchè ha le redini della Banca Mondiale, se tutti gli altri paesi Europei scoprono che da soli non ce la possono fare, per cui danno una mano più o meno concreta ad Italia e Spagna... beh, provate a pensare a tutti gli Stati che vivono al margine della civiltà, di chi campa con una manciata di euro al giorno qui da noi e con meno di due dollari nel resto del mondo. Poi torniamo a parlare di come si brucino 200 miliardi di euro in poche ore, di quale possa essere la dignità dei nostri governanti di fronte a queste cose, di come ci si possa sentire, se solo si ha una coscienza.
Chi cerca facili guadagni nel mondo azionario, speculando senza muovere un dito e senza meritare un centesimo, ma decidendo le sorti dell'economia mondiale, meriterebbe la galera. Purtroppo il mondo odierno è stato plagiato, la coscienza cancellata e resa incapace di condurre l'azione di governo nella linea del "bene comune"...
Bene, e allora? Si chiederà chi sta leggendo queste righe... La sai davvero lunga, ma allora cosa facciamo? Amico che leggi, se ti è venuta questa domanda, ricordati JFK: "non chiedere cosa può fare il tuo Paese per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese". Ora il nostro Paese è il mondo.
Ma anche se ci limitassimo alla nostra povera Italia, chiediamoci (e lo chiedo a chi sostiene da anni questo Governo di incapaci): cosa posso fare per cambiare? La cosa più semplice di tutte: dire a tutti che questo Governo non ti piace! Proprio stamattina, parlando con un amico, mi veniva posta la solita domanda: "ma se mandiamo a casa questi, poi chi ci arriva?". Sinceramente non lo so, ma le regole di questo gioco non mi piacciono, non mi piace che si continui a guardare a questo Governo come il minore dei mali quando invece è un male incurabile.
Nel nostro Paese si è instaurato un gioco di potere che non permette la libera espressione della democrazia. Questa espressione non è tanto dettata dal fatto di avere un sistema elettorale da burla (nel senso che se ne infischia di lasciare scelta all'elettore, essendo figlio di una strategia monocratica di partito, quindi antidemocratica per definizione), da cui poi discendono tutti i giochi di potere, le cariche, le nomine che questo comporta a tutti i livelli, per certe cose con la complicità dell'opposizione (dal momento che una carica non si rifiuta mai). Il vero problema nasce dalla coscienza delle persone, dall'essere ormai corrotti dalla metafora del boia (è un brutto mestiere, ma qualcuno lo deve pur fare... "deve"?), per cui se qualcuno ruba tutti possono rubare, se qualcuno è corrotto tutti possono essere corrotti, e via dicendo.
La cosa più triste per me è che ancora una volta, dentro questo discorso, a rimetterci le ossa, alla fine, saranno le famiglie, quelle che hanno il reddito fisso, quelle che vivono solo con l'assistenza economica dei genitori anziani, quelle che non riescono a formarsi perchè manca il lavoro e non ci sono abbastanza soldi, quelle che hanno bambini o genitori malati, quelle che non possono più godere dell'assitenza sociale perchè questa non c'è più... perchè quelli che lavorano e prendono uno stipendio fisso tra poco saranno solo dei cimeli da cui liberarsi il più presto possibile, perchè gli errori dei padroni li pagano i lavoratori quando perdono il posto.
E poi perchè il Governo anzichè abbassare le tasse o ridurre il debito pubblico (nel nostro paese non si possono fare entrambe le cose), ha deciso di lasciar crescere le tasse e di aumentare il debito pubblico. Questo è il padre di tutti i problemi. Se il meglio che abbiamo dal punto di vista della gestione economica del Governo si chiama Tremonti, siamo messi male.
Il giudizio non è mio, ma del presidente dell'Associazione delle Famiglie numerose.
Dopo 25 anni di battaglia non sono riuscito ad ottenere nessun riconoscimento per le famiglie numerose e monoreddito. Ho speigato decine e decine di volte quali siano le difficoltà in cui si dibatte questa tipologia di famigla, peccato che in Italia tocchi solo il 5% della popolazione e quindi non vi sia alcuna possibilità di avere un riconoscimento del reddito famigliare alla francese, ad esempio, proprio per il principio del Padre dei Problemi: non si può perdere base imponibile, altrimenti addio tasse.
Sempre per questo motivo, non si riuscirà ad estinguere l'evasione fiscale ed il lavoro nero. Anche chi ha pochi soldi se può fa la cresta sulla badante, si arrangia con le fatture del'artigiano che deve fare il lavoretto a casa... altrimenti non ce la fa. Perfino la ditta e l'imprenditore più onesto non può fare a meno di fare qualche acquisto o erogare qualche lavoro in nero, se vuole arrivare a fine mese.
Il sistema sta crollando perchè l'abbiamo drogato a tal punto da non sapere più quali siano le vere regole del gioco. Non sta più in piedi da solo, ecco perchè non ci decidiamo a cambiare Governo: sappiamo che cambiare le perosne potrebbe non bastare, se non si cambia radicalmente l'impronta dello Stato e non si ritrova una valenza di comportamento etico, che detto così sembra una vera utopia.
La nave affonda e l'orchestra suona... proprio come il Titanic. Un'amica mi dice: credo nella profezia degli Antichi Maya, la Terra chiuderà il suo ciclo nel dicembre 2012... vero, forse finirà l'epoca capitalistica, ma ancora non siamo pronti con cosa la potrà sostituire, se non il caos. Londra insegna.

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