Alessandro Berteotti

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Non ho verità da regalare, solo un pensiero libero, che liberamente lascio al vostro commento

venerdì 27 aprile 2018

Siano forse i resti di un precedente passeggero?

Questa foto l'ho scattata la sera del 26 aprile 2018 (ieri) sul treno di Trenord Milano Cadorna - Novara delle ore 17.17, a bordo della prima carrozza di testa.
Insieme a me un'altra signora ha fatto la medesima fotografia e insieme abbiamo commentato l'ignoranza e l'indecenza a cui gli stessi viaggiatori per primi e l'azienda pubblica di trasporto, che pure paga altre aziende per la pulizia del treno, manifestano quotidianamente.
Ciò che non posso portarvi qui è la puzza tremenda che quei resti emanavano, ma potrete ben immaginare di cosa parlo.
Chi doveva controllare la pulizia di quel treno? Se questa segnalazione arrivasse a qualcuno che può fare questa verifica, vi prego fatela e informate chi, come me, spende più di mille euro l'anno per avere un servizio di trasporto pubblico per cui viaggio in piedi il 90% del mio tempo e in condizioni pietose o addirittura scabrose come quella indicata.
Serve un po' di rispetto anche verso i viaggiatori su treni locali o regionali, no?



giovedì 26 aprile 2018

Lezioni di stile

Abbiamo appreso dell'improvviso malore, dell'operazione e del pronto recupero in atto del Presidente emerito Giorgio Napolitano, persona a cui sono particolarmente legato per averlo conosciuto personalmente e di aver potuto moderare una serata con lui a Busto Arsizio, con centinaia di persone presenti, quando ancora era Presidente del Senato.
Ne ho apprezzato, pur nelle poche ore trascorse insieme, la grande signorilità e l'immensa cultura politica. Una persona che appartiene senz'altro ad un'altra epoca, ma che a quanto pare, forse proprio per questo, ha ricevuto insulti e angherie da parte di chi dimostra di essere di una ignoranza bestiale sia in termini di politica, che di cultura personale.
Vorrei riprendere due affermazioni. Una di Voltaire, che disse: "Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente". L'altra è di Storace, Destra, di ieri 25 aprile 2018: "Siamo stati avversari politici, ma vogliamo continuare a contrastarne le idee, non danzare in oltraggio alla vita".
Dobbiamo prendere esempio da Storace, che in questo caso ha dato una lezione di stile.
Grazie a chi ha fatto diventare il WEB una pattumiera dove gettare tutte le proprie frustrazioni, in nome di una falsa democrazia partecipativa attiva, il livello della politica non solo è divenuto infimo, ma anche la presunta libertà di scrivere e postare opinioni blasfeme o calunniose sul WEB rischia di far perdere ogni riferimento a cosa sia la politica e a che cosa essa debba rispondere.
Parole come sobrietà, misura, equilibrio... sembrano appartenere ad un altro tempo, ad un'altra dimensione. E forse dovremmo parlare solo di educazione. C'è gente che uccide per il posto auto condominiale, per una lite o per aver guardato troppo una ragazza in discoteca... quali sono i nostri parametri per definire cosa culturalmente accettabile, al di là dell'educazione personale?
Quali sono gli esempi edificanti, quali sono le figure da seguire per avere una bussola per la nostra vita nel quotidiano e nel vivere civile?
Quanto di ciò che affermiamo di conoscere possiamo ritenere vero e non fonte di "sentito dire", nel migliore dei casi... quante false notizie, quante false verità ci portano ad assumere posizioni intransigenti su fatti che poi risultano essere assolutamente non veri?
Quanti dei nostri pregiudizi ci fanno prendere una posizione e ci fanno fare affermazioni per le quali poi ci troviamo a pentirci? Provate a riflettere, sicuramente vi verrà alla mente qualche caso di questo tipo. Non siate mai sicuri di ciò che non avete potuto verificare in modo razionale e di cui non abbiate potuto, soprattutto, appurare le fonti.
Ma più di ogni altra cosa, non perdete mai il senso della misura, siate garbati e quando apparite sul uno degli strumenti social, come Facebook, Twitter o lasciate un commento a post altrui o su giornali o mezzi di comunicazione in genere, ricordatevi sempre che avete anche una responsabilità personale che non si va a perdere. Se insultate qualcuno, potreste essere perseguiti per legge.
E in ogni caso, il buon senso e la ragione siano sempre i vostri migliori amici anche usando questi strumenti.

martedì 24 aprile 2018

Corsi e ricorsi

Stiamo vivendo un periodo difficile e complesso. Quelle che una volta erano bussole certe, ormai non funzionano più. Il criterio di cosa è la destra e cosa è la sinistra rischia di restare solo parte del testo di una canzone di Gaber, ma senza una vera risposta.
L'America non è più America, l'Europa non è ancora, se mai lo sarà, Europa.
Il sogno dei nostri padri di vedere una Europa unita non solo come moneta, ma come patrimonio di persone e di idee, rischia di non diventare mai una realtà.
E da noi, grazie ad una legge elettorale frutto di troppe mediazioni che definire Rosatellum (se fosse un vino) sarebbe darle già un valore eccessivo, oggi ci troviamo di fronte ad una sorta di stallo scacchistico dal quale nemmeno il bravo Presidente Mattarella riuscirà a cavare più di tanto, perché nessuno ha i numeri per governare e ciò che dovrebbe cedere all'eventuale alleato sarebbe troppo per poter poi vantare una posizione dominante.
Per fortuna, in questo scenario, si è sgonfiato il pallone Corea, che da solo minacciava l'estinzione di un popolo e la sicurezza di un intero pianeta. Grazie ad un imbecille di classe galattica.
Cosa resta da fare, allora, a noi semplici cittadini? Guardare al quotidiano? Lottare per l'indipendenza del condominio? Forse occorre ripartire da più lontano.
Internet, i post, Facebook, la posta elettronica, lo smartphone, l'interconnessione... ma sono davvero così essenziali nella nostra vita? Sentire parlare le persone ormai per metà in inglese e metà in un falso italiano è accettabile? Vedere ferire o, peggio, uccidere donne solo per il fatto che siano mogli o compagne di quacquaracquà che non hanno nemmeno il coraggio di affrontare le loro miserie e compatirsi, trovare una nuova strada per la loro vita... Vedere nonni che lavorano alla biblioteca dei loro nipoti, perché possa ancora avere un senso leggere, informarsi e crescere in un modo serio e non solo ipotetico e ipocrita, dove trovare la memoria delle cose e non solo affidarsi alle false notizie che la rete fa circolare.
Riprendiamo in mano la nostra vita, la nostra cultura, il nostro essere persone vere e aperte. Torniamo a vivere la nostra esistenza in modo più vero di quello elettronico nel quale ci siamo in qualche modo rifugiati. Non siamo in Matrix.

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