Alessandro Berteotti

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lunedì 12 gennaio 2009

Il Governo verso una crisi? Un'ipotesi fantapolitica

Houston, abbiamo un problema... la situazione nel Governo nazionale si fa tesa. Affiorano con sempre maggiore evidenza e frequenza problemi non solo all'interno della coalizione, ma anche all'interno della stessa componente di Forza Italia dei distinguo sempre più netti, delle situazioni sempre più critiche che rendono ancora più evidente che si sta andando verso una potenziale crisi.
Quali sono questi segnali? Parto dalla cronaca degli ultimissimi giorni.
La Lega propone un emedamento alla legge sugli immigrati, imponendo una tassa di 50 euro per singola richiesta di permesso di soggiorno e di una fidejussione di 10.000 euro per l'apertura di una partita IVA da parte di immigrati. Fini bacchetta, Berlusconi si dissocia dalla Lega e la lascia per strada (10 gennaio).
Sulla questione CAI-Alitalia, il sindaco di Milano Letizia Moratti chiede di dare spazio alle richieste di Lufthansa, ma Berlusconi dice NO e lascia campo libero ad Air France (11 gennaio).
Se analizziamo bene le due questioni, apparentemente così lontane, esse trovano un punto di convergenza sul piano del federalismo. Mi spiego.
L'apertura delle partite IVA con fidejussione rappresenta una garanzia per i piccoli imprenditori e gli artigiani del Nord che quanto hanno in questi anni appreso le maestranze di origine extracomunitaria non sarà la loro tomba. Questi, infatti, vista la voglia di emergere da parte dei loro potenziali ex-dipendenti, hanno anche il timore che l'evoluzione della situazione possa creare una nuova prospettiva, simile a quella che si è verificata in tutti i paesi occidentali che hanno seguito questo flusso. La fidejussione diventa una sorta di dazio doganale allo sviluppo di attività indipendenti, fuori da un contesto finora governato da strutture definite e certe. Con la prospettiva economica attuale, questo sarebbe una ulteriore minaccia per chi detiene il controllo del mercato.
Su CAI, Lufthansa e Air France giocano la partita rispettivamente di Malpensa e Fiumicino, ovvero Milano e Roma. Con in più un aspetto di rischio di Milano, perchè fintanto che non sarà risolta la questione (annosa) tra Linate e Malpensa a favore di quest'ultima, continueremo ad avere, in ogni caso, un mezzo hub.
Ma per Milano, Malpensa è strategica sia per l'EXPO2015, sia per tutto lo sviluppo corrente e futuro del territorio. Non avere il supporto di Malpensa per lo scambio ed il commercio estero per le aziende che operano nel Nord Italia e in parte anche su tutto l'arco delle Alpi, potrebbe essere un colpo davvero drammatico per tutto il tessuto imprenditoriale lombardo.
Letto attraverso questa logica, Berlusconi sta girando le spalle al Nord. E questo starebbe forse a significare quale sia il prezzo di richiesto da AN per arrivare al PdL come partito unico. E quindi, questo potrebbe provocare una scissione interna di Forza Italia al Nord, con un possibile asse Moratti-Formigoni contro Berlusconi.
Fantapolitica? Ancora una volta staremo a vedere...

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