Alessandro Berteotti

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venerdì 26 settembre 2008

Rinascere si può, anzi si deve

Cosa può fare una città come Busto Arsizio quando si rende conto di essere amministrata poco e male, quando esiste qualcosa di più che il sospetto di una mala-amministrazione, quando la simpatia di alcuni politici locali non basta a risollevarne le sorti? Una cosa sola: accontentarsi.
La città e la maggioranza dei suoi cittadini elettori (questa precisazione è fondamentale) si accontenta di avere una classe politica mediocre. E dentro questo giudizio mi ci metto anch'io che da quasi 11 anni siedo in consiglio. Penso di avere avuto nel passato qualche buona iniziativa, ma spesso essa è rimasta troppo teorica, non ha inciso, non è diventata un patrimonio di tutti perchè non si è trovato il modo di rendere queste idee fatti concreti. Questa l'autocritica.
Vi tormenterò per qualche giorno con ciò che ho visto e imparato nella mia visita di mercoledì a Casalmaggiore, ma credo che ne possa valere la pena, soprattutto se questo servirà a far capire che il mondo non si ferma alle soglie della nostra città. Per anni ci hanno illuso sul ruolo di Busto Arsizio, ma in realtà il nostro reale peso sul territorio è andato riducendosi e non possono rilanciarlo operazioni come quelle della cosiddetta "Area Vasta", che rischiano di essere solo spettacolari ma poco o per niente incisive nel tessuto locale.
La domanda che ci dobbiamo porre è invece, per ogni iniziativa che prendiamo, come ed in che misura essa potrà essere utile alla città, quale obiettivi realizza rispetto ad un piano di attività che può essere il programma elettorale, il piano delle opere, il bilancio preventivo.
Invece troppo spesso le iniziative nascono e si sviluppano solo per il compiacimento di qualcuno, senza un ritorno reale per la città ed i cittadini. Tutti, elettori e non elettori.
Il sindaco di Casalmaggiore mi ha donato un libro, che è acquistabile in libreria: "Nostra Eccellenza", edito da Chiarelettere, autori sono le voci della trasmissione radiofonica Caterpillar, in onda su RadioDue, Massimo Cirri e Filippo Solibello. Raccoglie esempi di buona amministrazione pubblica, iniziative private e anche di cittadini che sono riusciti a cambiare qualcosa in positivo, a dare un segnale che l'Italia è viva e vitale, che, cito: "non sembra Italia, che fa venire la voglia di esultare e di fare la ola, ... perchè c'è sempre l'intuizione di un uomo, di una donna, di un sindaco, di un imprenditore, di un prete, a dirci che l'Italia non è solo quella che raccontano i telegiornali".
Anche i cittadini potranno fare qualcosa, se capiranno che essi decidono, principalmente quando votano, ma anche giorno per giorno nella loro vita, facendo sentire la loro voce.

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