Alessandro Berteotti

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lunedì 1 settembre 2008

Appunti sul "caso Gelmini"

Ringrazio coloro che hanno voluto prontamente partecipare al post che trovate di seguito, anche se vorrei ricordare per l'ennesima volta che se volete mettere un commento diretto, questo verrà pubblicato e reso visibile cliccando sul campo "commenti" (se il numero a fianco è maggiore di zero, ovviamente).
In ogni caso, facendo un po' di sintesi, la prima vostra osservazione è legata al numero di insegnanti che potrebbero risultare in esubero dopo il ripristino del maestro unico. Se la matematica non è un'opinione, a fronte di 250.000 insegnanti ora occupati nella scuola primaria (elementari), ce ne potremmo trovare almeno 100.000 disoccupati dal prossimo anno; ovviamente questo detto senza conoscere i termini applicativi di questo decreto.
La seconda: non è che si sta facendo tanto baccano sulla scuola per distogliere l'attenzione dai tagli di Alitalia? Ohibò, bella domanda. Bisognerebbe girarla al nostro Presidente del Consiglio, se si fosse ripreso dalla bastosta di ieri allo stadio. Qual è la vostra opinione?
La terza, che mette insieme le prime due: ma come si pensa di far fronte a tutti questi esuberi nello Stato? Chi se ne farà carico? La scuola privata? Le Poste? No, non credo, visto che la scuola privata ha già i suoi problemi. Ma è chiaro che ad un certo punto si dovrà smettere di fare puro terrorismo e si dovrà iniziare a ragionare coi numeri, ed allora occhio a Brunetta!
Da ultimo, una mia personale nota. Nel mio intervento ho cercato di evitare questo tipo di polemica proprio perchè la ritengo poco seria rispetto ai veri problemi della scuola, che ho cercato di illustrare. Capisco però che il tema è molto sensibile per chi opera nel settore, anche considerando che proprio oggi, ufficialmente, inizia l'anno scolastico 2008-09.
Allora facciamo in modo di parlare di queste cose, di sensibilizzare i colleghi e l'opinione pubblica, di attivare iniziative che presentino la questione in modo completo, come ad esempio, il fatto che riducendo i costi diretti della scuola, togliendo gli insegnanti, non si garantisce che ciò comporti un recupero di risorse economiche, ma queste potrebbero seguire direttamente ed in modo improduttivo le persone, come costi di mobilità, quando esse dovrebbero essere impiegate con miglior profitto. Adesso dite voi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Forse il ministro dovrebbe leggere le prime due pagine del libro di Gian Antonio Stella "La Deriva", per capire dove sono davvero gli sprechi nell'amministrazione scolastica. Per chi non avesse avuto occasione di leggerlo, parla di "scodellanti", ovvero di come un lavoro che potrebbero fare tranquillamente dei bidelli venga fatto da altri, naturalmente pagandoli in più. Pensare che vi sono nazioni (come il Giappone) dove manco esistono i bidelli, e i ragazzi devono tenere in ordine tutto da loro. Bell'esempio per i nostri che devono avere sempre qualcuno dietro il sedere a mettere a posto le loro cose...
Ultima osservazione: da noi i bidelli si guadagnano l'extra facendo i panini all'intervallo o le pulizie nelle palestre per le società sportive. Lì allora si può...

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