Alessandro Berteotti

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giovedì 4 settembre 2008

La vera libertà non è nel nome dei partiti

Su Alitalia avevamo visto più che giusto. Pur senza la possibilità da avere schiere di giornalisti e di "gole profonde", abbiamo capito da soli cosa stava succedendo, ed uso il plurale riferendomi ai vostri commenti. Prova di quanto dico la potrete verificare anche voi acquistando il prossimo numero dell'Espresso; nel frattempo, potete iniziare a leggere l'anteprima che vi riserva il sito del settimanale>>>leggi qui.
A questo punto credo che ognuno di voi possa iniziare a capire quale sarà l'azione di questo governo nei confronti di tutti noi cittadini: privilegiare l'iniziativa privata di qualche "imprenditore", più o meno amico, in grandi imprese che utilizzano lo Stato come garante o come copertura "istituzionale".
Eppure questo gli italiani che l'hanno votato lo sapevano: due anni fa non lo volevano più proprio per questo. La memoria corta degli italiani? Non solo, sarebbe troppo semplicistico.
Sarebbe troppo banale dire che Berlusconi non lo conoscevano, che non sapevano che era nella P2, che ha brigato per anni nell'ombra prima di arrivare dov'è ora, posizione che non ha raggiunto solo grazie alla sua capacità imprenditoriale, sebbene abbia una dose sovrabbondante di faccia tosta, cosa che non guasta.
Il fatto è che ormai ad essere inquinato è tutto il sistema politico-amministrativo del nostro paese, che attraverso una fitta rete di contatti e di controlli su microinteressi locali e corporativistici, è ora in grado di gestire gli umori elettorali di un'ampia fascia della nostra società, teleguidati opportunamente da un sistema mediatico totalmente asservito al potere.
Coem dice Licio Gelli, Gran Maestro della P2: "Il potere ce l'ha chi controlla i media" e Berlusconi è stato ottimo allievo.
Guardiamo il pasticcio sul maestro unico: il ciclo della scuola elementare è una delle poche cose di cui il nostro sistema scolastico può andare fiero, un modello che è stato esportato in altri paesi e che altri stanno studiando per replicarlo. Eppure il nostro Ministro Gelmini lo vuole affossare nel segno del risparmio, anche se questo significherà l'esubero di 90.000 insegnanti>>>leggi articolo: non abbiamo un ammortizzatore sociale in grado di assorbire questo impatto, ve ne rendete conto? Quali costi avrà, in realtà, questa operazione? Libererà risorse per la scuola, ucciderà l'INPS e le residue speranze di molti cinquantenni di avere una pensione nei prossimi anni.
A chi giova questa situazione? La prima percezione è che la scuola pubblica perderà valore agli occhi degli italiani, mentre la scuola privata... Vi siete mai chiesti chi possa avere spinto una ragazza di 34 anni a fare il Ministro dell'Istruzione? Fatelo. E a questo proposito, piano piano, escono anche i suoi scheletrini dall'armadio:>>>leggi articolo.
Solo pettegolezzo, parole da bar? Non credo. Resta il fatto che ormai è solo la rete che è in grado di creare una coscienza civile, una parola di vera libertà, parola dal significato così diverso da quello odioso che qualcuno ha messo dentro il nome di un partito. Ma attenti: hanno già provato a metterci il bavaglio, da destra e da sinistra, non mi stupirei troppo se ci riprovassero.

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