Alessandro Berteotti

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giovedì 25 settembre 2008

Ciò che racconta il Grande Fiume

Per arrivare a Casalmaggiore ci vogliono circa due ore di auto da Busto; gli ultimi 20 chilometri sono su provinciale ed attraversano la pianura verso il Grande Fiume, come lo chiamava Guareschi, il Po.
Ieri ho attraversato il ponte sul Po mentre lui sotto di noi scorreva lento e maestoso, come al solito. Per un attimo mi sono ricordato di quando, quasi trent'anni fa, l'ho attraversato tornando dopo i primi due mesi di militare, e vi fu un momento di emozione per i "reduci" lombardi: ci siamo alzati in piedi e, mano sul cuore, ci siamo messi a cantare "O mia bela Madunina".
Pur concentrato a cercare di trovare la strada giusta, sentii una strana emozione attraversando quel ponte. Dopo pochi minuti ero nel palazzo comunale di Casalmaggiore, pronto ad incontrare il Sindaco Luciano Toscani. Avevo preso appuntamento con lui prima che venisse annunciato che lo stesso giorno, a Busto Arsizio, vi sarebbe stata una giornata di formazione per Amministratori pubblici, la prima dopo anni e anni di richieste. Peccato. Ma succede sempre così.
Dopo qualche minuto di anticamera, il sindaco ci ha accolti, mia moglie e io. Sì, perchè per la prima volta in più di dieci anni mia moglie mi ha accompagnato in una "missione" politica. Devo dire che non se ne è pentita.
Dopo i primi convenevoli nel suo ufficio, Toscani ci porta a vedere la biblioteca, ospitata in un bell'edificio del settecento. In essa vi sono testi straordinari: manoscritti del quattrocento, incunaboli di inizio cinquecento, bolle papali miniate e dorate, libri antichi e rari. Sotto, nel piano interrato, vi è il museo del bijou, che a dirlo così sembrerebbe una ricercatezza, in realtà testimonia di quasi un secolo di storia in cui Casalmaggiore fu patria di questi ornamenti. In esso vi è anche un laboratorio dove i giovani possono provare a costruire da loro i "finti gioielli".
Cosa ci fanno un Museo, una biblioteca ed un laboratorio insieme in un palazzo del settecento che andava in rovina e che è stato recuperato in dieci anni di lavoro e con una spesa non indifferente per la città che ha poco meno di 15.000 abitanti? "Fanno cultura", ci dice semplicemente il sindaco. Fanno in modo che tradizione e modernità si incontrino nel luogo più razionale.
Il sindaco ci porta poi a vedere il Museo Diotti ed anche qui, oltre ad ammirare i quadri in esso contenuti, non manca di farci apprezzare il laboratorio d'arte che è stato realizzato, pur senza impiegare grandi risorse, per dare a bambini e ragazzi il senso del contatto con l'arte. Certo, Casalmaggiore per la storia recente e passata ha stimoli artistici di primaria importanza, dovuta anche ai 18 ordini religiosi che esistevano in città nel settecento ed il fatto che divenne città più di 100 anni prima di Busto Arsizio. Nondimeno si apprezza come il senso dell'arte traspiri da ogni mattone della città. Bellissima.
Il sindaco ci porta a vedere ancora il nuovo plesso scolastico che si trova accanto alla fonte che distribuisce l'acqua gasata, quella per cui mi ero messo in contatto con lui. E di fianco, il distributore automatico di latte crudo, oltre un quintale di latte al giorno distribuito con questo strumento. Ad un euro al litro. I ragazzini escono da scuola e si fermano a sorseggiare l'acqua gasata di fronte a noi. E non sembrano molto interessati a sapere chi siamo.
Poi Toscani ci fa salire sull'argine e ci porta in riva al Po, ci fa percorrere un tratto di golena in mezzo ad una macchia di olmi curata e vivace: una galleria verde. Da noi gli olmi li tagliano. "Vedete", ci dice il sindaco, "noi non abbiamo montagne vicino e quando fa caldo, e qui d'estate fa un gran caldo, ci arrangiamo col verde delle piante e lo scorrere del fiume". Che bello.
Ci porta a mangiare in un posto che mi sembra di conoscere da sempre, una vecchia trattoria poco fuori città, e ci racconta di se e delle cose di Casalmaggiore. Una in particolare mi colpisce: così come per Busto esiste ed esisteva l'industria tessile, per Casalmaggiore è l'industria del ferro a creare lavoro. L'industria più grande è uno stabilimento Marcegaglia, che occupa più di 400 persone. Come il comune di Busto Arsizio, che però non è privato. Ed un'altra fabbrica dello stesso settore ne occupa più di 200, sempre più grande della più grande azienda privata di Busto Arsizio.
Mi affascina un aneddoto. Dice Toscani: "Il dottor Marcegaglia dice spesso nei convegni a cui partecipa che un giorno, dovendo discutere col comune per l'assegnazione di un terreno, gli si presentarono davanti il Sindaco Toscani e il capo dell'opposizione. Insieme". Perchè la politica la si fa così: ci si batte per le proprie idee, ma si agisce insieme nell'interesse della città.
Ancora qualche attimo in comune nel pomeriggio prima di lasciarci. Il tempo di scambiare due battute anche con un paio di assessori sulla Pro Patria che guida il girone dove c'è anche la Cremonese (non illudetevi, il campionato non si vince alla quarta partita), e della grande Mina, che ricordo essere nata a Busto Arsizio il 25 marzo 1940 e loro, di rimando, a precisare che l'esordio di Mina cantante avvenne proprio a Casalmaggiore, il 23 settembre del 1958, con lo pseudonimo di Mina Georgi.
Prima di andarcene, ci consegna anche un omaggio per il nostro sindaco e mi fornisce tutta la documentazione che gli avevo chiesto. Ma di questo parleremo nei prossimi giorni. Ci salutiamo e riprendiamo la strada verso casa, con la sensazione (e forse qualcosa di più) di avere un nuovo amico da ricordare. Ripassiamo il ponte sul Po, ed ecco ritornare la stessa emozione che avevo percepito al nostro arrivo, ma ora è più chiaro il significato.
Mi sembra di sentire le battute di Peppone e Don Camillo, che se le danno di santa ragione ma si vogliono un bene dell'anima. Mi sembra che questo clima sia ancora quello che si può trovare in questa terra, e non c'è nessuna scuola che possa insegnare questo. Ho ricevuto una lezione su cos'è la politica autentica, sull'amicizia, sulla tolleranza e sull'amore per la propria terra che mi ha commosso. Di questo sarò sempre grato al Sindaco Luciano Toscani.

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