Alessandro Berteotti

La mia foto
Non ho verità da regalare, solo un pensiero libero, che liberamente lascio al vostro commento

martedì 16 settembre 2008

Il sogno americano si sbriciola

Il sogno americano si sta lentamente sbriciolando, e a farne le spese saremo tutti. Non mi addentro in valutazioni tecniche e finanziarie, non è la mia materia e rischierei di dire cose sbagliate, ma mi limito ad analizzare gli effetti di quanto sta accadendo in queste settimane nelle Borse di tutto il mondo a seguito delle difficoltà economiche legate ai mutui americani.
Anche se, forse, dovremmo andare ancora più indietro nel tempo per capire cose successe con Enron e i casi di fallimento di alcune grandi società americane:
"Il fallimento di Enron è il più colossale crack della storia aziendale mondiale (IlSole24ore, 29-11-01).
Enron aveva un giro d'affari superiore ai 100 miliardi di dollari all'anno. Il gigante texano dell'energia Enron è crollato in poche settimane, distrutto da un management spregiudicato che ha truccato per anni i bilanci aziendali. ... il direttore finanziario era al tempo stesso azionista di innumerevoli società esterne che contribuivano a finanziare il gruppo... (la Repubblica, 30-11-01)".
Sette anni fa l'America dovette fare i conti con la corruzione, l'affarismo che attornia il mondo della politica, in altre parole visse la sua Tangentopoli.
Questo fatto ha causato, insieme al crollo delle torri gemelle, il più grande e violento choc nella coscienza americana, che però ebbe poco tempo per riflettere perchè gli avvenimenti della guerra con l'Afghanistan prima e con l'Iraq poi hanno concentrato di nuovo l'attenzione verso altri fatti.
Ma il male di fondo è rimasto, si è trascinato sommessamente fino a qualche mese fa, quando i problemi economici di Fanny Mae e Freddie Mac, i due colossi finanziari dei mutui americani, hanno cominciato a diventare di dominio pubblico.
Fannie Mae fu creata nel 1938 dopo il decennio della Grande Depressione: figlia del New Deal di Franklin Roosevelt, è la prima banca di natura semipubblica che ha per unico scopo l'erogazione di mutui-casa a "prezzi politici" controllati dal governo. Insieme con Freddie Mac, la sua istituzione gemella, queste due maxi-banche di credito fondiario sono state ora "statalizzate", cioè il Governo americano si è preso carico dei debiti di queste due banche. I loro prestiti valgono 5.200 miliardi di dollari. Per avere un'ordine di grandezza, quel volume di prestiti è pari al 58% dell'intero debito pubblico americano, il più grande del mondo.
Scrive oggi Guglielmo Zucconi (>>>vedi intero articolo<<<): "la Lehman Brothers, quarta banca d'affari americana, fallita, due settimane dopo il salvataggio governativo di Freddie Mac e Fannie Mae, la fine di Bear Stearns, di Merrill Lynch - la numero uno risucchiata dalla Bank of America - nell'assalto in atto al titano delle assicurazioni Aig, nella febbre che sta facendo rabbrividire marchi stellari come Goldman Sachs, Morgan Stanley, Jp Morgan, c'è semplicemente l'altra faccia del "sogno americano". L'incubo americano.
Il governo Bush, dopo avere contribuito a salvare la Bear Stearns promuovendo l'assorbimento e nazionalizzando, con nobile sprezzo dell'ideologia liberista, le due grande agenzie di mutui, è stata costretta a chiamarsi fuori".
Difficile dire se siamo di fronte ad una nuova crisi del '29, cosa probabile, ed ancora più difficile dire quando le cose potranno assestarsi. Questo ciclone rischia di trascinare con se ogni cosa e di fatto peserà enormemente sulla battaglia per la Presidenza degli Stati Uniti, lasciando una grandissima responsabilità in mano al vincitore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

i giornalisti della voce.info esaltano il governo americano quando fa queste operazioni di nazionalizzazione, per gli stessi giornalisti l'Italia deve solo privatizzare e guai a chi parla di nazionalizzazione!

lei è in grado di spiegarmi questa ambiguità?

METEO