Alessandro Berteotti

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sabato 21 giugno 2008

Problemi di parcheggio? No, ho le quattro frecce!

Questa settimana ho dedicato molto spazio alla mobilità pubblica e alle condizioni stradali. Quasi a voler chiudere il cerchio, vorrei oggi farvi riflettere sull'uso del mezzo privato.

Ormai non sappiamo resistere all'uso squinternato dell'auto privata. La prendiamo per andare a prendere il giornale all'edicola a 100 metri da casa, il caffè al bar in fondo alla via o il pane dietro l'angolo. Certe volte ci vuole più tempo a tirar fuori la macchina e rimetterla in garage che non per l'uso che poi ne dobbiamo realmente fare. Potremo andare a piedi o in bicicletta, ma riusciamo sempre a darci delle giustificazioni per l'uso dell'auto.

Ora con il carburante a costi da gioielleria, forse qualcosa potrebbe cambiare, ma le cattive abitudini sono dure da perdere. E poi: pedoni e ciclisti sono quelli che rischiano di più, i mezzi pubblici fanno schifo, sia per la pulizia che per i tempi di percorrenza, il traffico è spaventoso, allora mi prendo il SUV, così io rischio di meno (peccato che rischino di più gli altri).

Parcheggi liberi sono pochi e quelli a pagamento favoriscono solo il lavoro gli ausiliari del traffico, l'ICI ce la recuperano così e ormai se ne sono accorti anche gli sciocchi.

Ma chi è il vero sciocco?

Proviamo a prendere il problema da un altro punto di vista: la nostra città ha consumato molto territorio negli ultimi 40/50 anni, basta vedere ancora oggi quante sono le imprese che stanno costruendo in città. Ma le strade non sono molto diverse da allora, soprattutto nel centro cittadino.

Se rispetto ad allora il numero delle macchine circolanti è aumentato di 6, 7, 10 volte e le strade sono sempre le stesse, è normale che non si riesca a circolare in modo fluido e che spesso trovar parcheggio possa essere solo una flebile speranza.

A questo punto saltano i nervi e si finisce a fare cose che, quando le fanno gli altri imprechiamo, ma poi troviamo noi stessi la giustificazione per fare altrettanto come, ad esempio, fermarsi in doppia fila con le quattro frecce lampeggianti, credendo così di aver maturato il diritto ad abbandonare il mezzo. Gli agenti devono contestare l'uso "improprio" delle quattro frecce accese che devono essere usate ad hoc (vedi articolo 153 comma 7 del codice della strada) e non tutte le volte che il veicolo è in sosta in posizione irregolare ed il suo conducente è, ad esempio, a sorseggiare un caffé.

E sulle cattive abitudini durante la giuda penso che scriverò uno dei prossimi post, magari ispirandomi a Gioele Dix...

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