Alessandro Berteotti

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lunedì 16 giugno 2008

Il taglio del bosco

Prendo in prestito il titolo da un noto romanzo di Carlo Cassola. La riflessione si origina da un colloquio avuto stamattina in treno con un conoscente che mi chiedeva se sapessi il perché del taglio (a suo parere indiscriminato) del verde alberato dei nostri viali cittadini.
Corso Italia, Via Salvator Rosa, Via Marco Polo, Via Valle Olona, Viale Borri… centinaia di alberi abbattuti e, come diversi cittadini mi hanno fatto notare, moltissimi di questi presentavano una sezione del tutto sana della pianta, e non occorre essere grandi esperti per riconoscere al taglio una pianta sana da una malata.
Infatti, quelle malate evidenziano funghi, venature erose e perfino una sorta di ragnatela dentro il fusto sezionato, al punto che basta spingere con un dito per sbriciolare la polpa dell’albero.
Ma ve ne sono alcuni che sono saldi e sodi, ci si può perfino camminare sopra, saltarci sopra, senza scalfirli minimamente.
La cosa che però mi ha lasciato sorpreso è che questo signore mi ha spiegato che esiste una procedura per il taglio delle piante che pare non sia stata seguita in maniera adeguata e per cui le spore dei tronchi malati possono a questo punto continuare ad “infettare” anche altri alberi sani.
Resta il fatto che il cittadino fa fatica a capire perché tutti questi alberi debbano essere tagliati e rimpiazzati con altri che probabilmente diverranno adulti fra parecchi anni e non saranno mai né nell’aspetto, né nella consistenza come i precedenti.
Forse faranno meno foglie dei precedenti, ma faranno sicuramente anche meno ombra. I viali alberati sono stati una delle caratteristiche di Busto Arsizio che, come per le industrie, le decine di ciminiere e la cultura del cotone andranno a far parte della memoria di una città che si trasforma, che sa cosa lascia, ma che forse non sa ancora cosa vuole.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma io mi chiedo.... perchè non viene fatto uno studio sulle piante che forniscono più ossigeno e aiutino maggiormente alla lotta contro l'inquinamento?? e pensare di trapiantare loro sui nostri viali non quei 4alberelli piccoli piccoli....!!! che aimè non credo siano di tantissimo aiuto... seconda domanda, e questa la pongo soprattutto a lei, in questi giorni si parla tanto di bike sharing ( per maggiore informazione http://bicincitta.com/progetto.asp) ( penso lei sappia cosè) visto che anche roma e prossimamente milano si sono addattate a questo servizio che in tutta europa sta spopolando in piccole o grandi città...perchè non pensare a una cosa del genere nella nostra BUSTO?? sarebbe perfetta geograficamente e non solo... basta guardare i risultati del suo precedente sondaggio sul servizio di agesp... viviamo in una città dove in bici in 10 min si raggiunge il centro, una città pianeggiante,una città in cui il servizio pubblico è scarso e inadeguato... allora perchè non pensare ad una cosa del genere??? credo che lei in quanto consigliere dovrebbe pensare di proporla.... ci faccia sapere..........

Benvenuti nel mio blog ha detto...

Caro Omar, ti rispondo qui: guarda il commento del giorno 20 maggio e vedrai che di bike sharing ne ho già parlato. Per la precisione, fin dal novembre 2007, con l'interrogazione in consiglio comunale. Ciao

Anonimo ha detto...

Buongiorno,

partendo dal presupposto che nessuno, per natura, possa essere cosi' inetto e crudele da tagliare gratuitamente una moltitudine di alberi come e' stato fatto a Busto, le spiegazioni possibili secondo me possono essere solo 2:
1) le piante erano effettivamente malate
2) qualcuno, a discapito della collettivita', ha beneficiato del taglio in termini opportunistici o economici

Lei crede nei comunicati ufficali, che giustificano con la malattia, il taglio degli alberi?

Anonimo ha detto...

dato che in questi giorni deve essere rivisto il famoso PUT quale momento migliore per spingere su questa proposta???? (bike sharing)

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