Alessandro Berteotti

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giovedì 19 giugno 2008

Piccola storia del Malpensa Express – Seconda parte

All’intersezione dei binari tra Nord e Stato, all’altezza di via del Roccolo, si sta costruendo una nuova stazione ferroviaria. Questa dovrà servire i passeggeri che si fermeranno a Busto Arsizio provenendo dalla linea delle FS e vorranno raggiungere Malpensa. Si tratta di viaggiatori non locali, ovviamente, ma quelli che ad esempio provengono dalla Svizzera con futuri treni da Stabio via Arcisate-Varese o da Domodossola-Briga, come il Cisalpino.
Questa ufficialmente sarà la stazione di Castellanza FNM, però. E qui i passeggeri delle Nord vanno in confusione. Cosa succederà con il termine dei lavori del tunnel di Castellanza e del raddoppio dei binari?
Di certo sappiamo che le linee in transito da Busto Arsizio saranno tre: la Milano-Novara, la Milano-Malpensa (nuova) ed il Malpensa Express. Non essendoci ancora un orario ufficiale o un annuncio in questo senso, siamo tutti in attesa. Come sempre.
Da oltre dieci anni auspichiamo che il servizio migliori, che vi siano treni più nuovi e capienti, che vi sia maggiore pulizia… ma questo ritornello lo sentiamo ogni volta che parliamo di trasporto ferroviario, sia sulle brevi che sulle lunghe percorrenze.
Se è concesso fare una ipotesi, è lecito pensare che le occasioni di passaggio dei treni per i pendolari aumenteranno, ma è probabile che si perda il passaggio del Malpensa Express.
Qualcuno si chiederà perché io ce l’ho tanto con il Malpensa Express. Perché odio gli sprechi e vedere un treno che viaggia praticamente vuoto mi fa venire il voltastomaco.
Mentre i pendolari devono aspettare e pagare. Forse non ci si rende conto, e questo dovrebbe essere messo in luce una volta per tutte anche da chi governa, che se un lavoratore passa ogni giorno circa 3 ore sui mezzi pubblici per la mobilità casa-lavoro, questo implica l’impossibilità di poter fare straordinari o di poter dare, in ogni caso, una maggiore presenza in azienda, che si traduce in molti aspetti negativi; che ha maggiori costi di chi prende solo mezzi urbani per recarsi al lavoro e molte volte ha una dose eccessiva di stresso dovuto a ritardi, soppressioni, incidenti dei treni.
Cornuti e razziati, si direbbe. Ecco perché ho sempre sostenuto la necessità di aprire il passaggio di tutte le corse del Malpensa Express ai pendolari, per dare maggiori disponibilità a chi si trova in queste condizioni. Pensate se alla mattina fosse possibile salire sul Malpensa delle 7.32: questo permetterebbe di essere a Milano alle 8.05, ed entro le 8.30 tutti potrebbero essere al loro posto di lavoro, evitando quelle dannosissime pratiche che spesso le aziende adottano nei confronti di chi arriva, in genere, dopo le 9.00
Ditemi voi…

1 commento:

Anonimo ha detto...

""""Perché odio gli sprechi e vedere un treno che viaggia praticamente vuoto mi fa venire il voltastomaco.
""""
Allora, come si sente tutte le volte quando vede passare l'autobus della AGESP?

Qund'è che si affronterà seriamente da parte del Comune la questione trasporto pubblico cittadino?

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