Alessandro Berteotti

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giovedì 26 giugno 2008

Disastro AGESP Trasporti, sempre in attesa di novità

Da quando ha dato le dimissioni da presidente Bandello, non si ha più occasione di parlare di AGESP Trasporti. In verità, non si ha più occasione di parlare di tutti i problemi delle ex municipalizzate, di conoscere cosa accadrà nel settore dei servizi pubblici.
Ho già cercato di dare informazioni in merito (vedi post: http://berteotti.blogspot.com/2008/06/ex-municipalizzate-dove-siete-andate.html ), ma questo settore in particolare richiede un minimo di approfondimento.
Da anni si va dicendo, e da più parti, che il servizio di trasporto pubblico è inefficace, anche se presente in modo sostanziale per i numerosi mezzi circolanti. Il problema principale sta nella lunghezza dei percorsi, che fanno perdere un mucchio di tempo al punto che i più giovani preferiscono camminare piuttosto che prendere il bus, e nello stato di conservazione di molti mezzi. A questo si aggiungano le soste a motore acceso (“non sappiamo se spegnendolo poi riparte”, le dichiarazioni degli autisti, alla faccia del caro carburante) e le tante, troppe corse a vuoto di questi mezzi il cui ingombro è decisamente fuori standard per il normale utilizzo urbano.
Questi mezzi sovradimensionati servono per il servizio scuole. Ogni giorno centinaia di giovani prendono il bus per andare a scuola, provenienti anche da fuori città, e qui si ricorderà la polemica degli aumenti del costo dell’abbonamento, i tira e molla sulle corse speciali, la restituzione di parte del costo limitandone la validità nel periodo e negli orari.
Tanti sintomi di una malattia che si chiama approssimazione politica.
Se si lasciasse fare a chi dovrebbe gestire la cosa solo da un punto di vista industriale, con ogni probabilità le cose funzionerebbero molto meglio. Ma poi succedono queste cose. E succede che anche quest’anno, come negli ultimi anni in modo sempre maggiore, gli incidenti di percorso, è proprio il caso di chiamarli così, per il trasporto scolastico, siano stati decine e decine.
Ragazzi che sono arrivati in ritardo a scuola, mezzi che si sono fermati per strada, corse saltate senza preavviso. In tutti questi casi disagi per i genitori e per chi cura i ragazzi nelle ore scolastiche, con corse in auto a prendere i giovani che sono rimasti appiedati e per giustificare (sic!) alla scuola ritardi intervenuti per colpa di un servizio pubblico a pagamento. I benefici attesi dagli aumenti, così come si era prospettato, non ci sono stati e non ci saranno a breve, a meno di interventi societari ed infrastrutturali pesanti.

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