Domani martedì 10 giugno alle ore 21.00 vi sarà Consiglio Comunale. Da inizio anno il nostro comune dispone di un nuovo regolamento di funzionamento del Consiglio, che in questi mesi qualche risultato positivo è riuscito a portarlo.
A cominciare dal numero di punti all’ordine del giorno.
Infatti, come si può facilmente verificare dagli ordini del giorno ancora presenti sul sito del comune (vedi: http://www.comune.bustoarsizio.va.it/?channel=32 ), nella seduta del giorno 6 marzo 2008 erano iscritti 93 punti, diventati 80 il 18 marzo, 72 il 13 maggio, 70 il 27 maggio e “solo” 57 previsti per il consiglio di domani.
36 punti in meno in tre mesi, potrebbe significare arrivare a 20/25 punti per la fine dell’anno.
Questo purtroppo sarà difficile, perché se si è riusciti a far passare il principio che i “question time” rispondono in modo semplice e veloce a questioni di vario genere, ma comunque urgenti per la città, ancora non si è potuto risolvere il nodo delle mozioni e delle interrogazioni tradizionali in consiglio, quelle per cui si apre dibattito.
Aggredire quest’area è difficile perché la personalizzazione esasperata delle discussioni porta spesso i consiglieri a dimenticare il ruolo di rappresentanza che essi svolgono, privilegiando l’insulto personale o eccessi che la politica fa fatica a considerare come opportuni.
Analizziamo nel contesto la composizione del prossimo ordine del giorno: a parte i primi tre punti, sempre presenti, abbiamo 2 punti deliberativi, 5 interrogazioni in “question time” (2 PD, 2PdL e 1 RC), 17 interrogazioni “tradizionali” (8 VdC e 9 RifCom) e 30 mozioni (15 VdC, 6 RifCom, 3 PD, 4 PdL 2 Gruppo Misto). Come si può vedere, in questi ultimi due capitoli vi sono 47 punti totali, di cui 23 della Voce della Città e 15 di Rifondazione, per un totale di 38 su 47. Solo 9 sono attribuibili al resto dei gruppi consiliari.
Di conseguenza, si verifica un intasamento nella parte di proposta più che in quella di discussione, e pertanto, sarà ben difficile riuscire ad esaurire questi 47 punti entro l’anno, visti i tempi che si va a dedicare mediamente per la loro discussione.Per questo, dare una maggiore consistenza ai lavori consiliari è dovere di chi ne scandisce l’attività, sia in termini di proposta (i Gruppi Consiliari), che di calendario dei lavori (la Presidenza): da entrambi mi aspetterei una seria riflessione.
A cominciare dal numero di punti all’ordine del giorno.
Infatti, come si può facilmente verificare dagli ordini del giorno ancora presenti sul sito del comune (vedi: http://www.comune.bustoarsizio.va.it/?channel=32 ), nella seduta del giorno 6 marzo 2008 erano iscritti 93 punti, diventati 80 il 18 marzo, 72 il 13 maggio, 70 il 27 maggio e “solo” 57 previsti per il consiglio di domani.
36 punti in meno in tre mesi, potrebbe significare arrivare a 20/25 punti per la fine dell’anno.
Questo purtroppo sarà difficile, perché se si è riusciti a far passare il principio che i “question time” rispondono in modo semplice e veloce a questioni di vario genere, ma comunque urgenti per la città, ancora non si è potuto risolvere il nodo delle mozioni e delle interrogazioni tradizionali in consiglio, quelle per cui si apre dibattito.
Aggredire quest’area è difficile perché la personalizzazione esasperata delle discussioni porta spesso i consiglieri a dimenticare il ruolo di rappresentanza che essi svolgono, privilegiando l’insulto personale o eccessi che la politica fa fatica a considerare come opportuni.
Analizziamo nel contesto la composizione del prossimo ordine del giorno: a parte i primi tre punti, sempre presenti, abbiamo 2 punti deliberativi, 5 interrogazioni in “question time” (2 PD, 2PdL e 1 RC), 17 interrogazioni “tradizionali” (8 VdC e 9 RifCom) e 30 mozioni (15 VdC, 6 RifCom, 3 PD, 4 PdL 2 Gruppo Misto). Come si può vedere, in questi ultimi due capitoli vi sono 47 punti totali, di cui 23 della Voce della Città e 15 di Rifondazione, per un totale di 38 su 47. Solo 9 sono attribuibili al resto dei gruppi consiliari.
Di conseguenza, si verifica un intasamento nella parte di proposta più che in quella di discussione, e pertanto, sarà ben difficile riuscire ad esaurire questi 47 punti entro l’anno, visti i tempi che si va a dedicare mediamente per la loro discussione.Per questo, dare una maggiore consistenza ai lavori consiliari è dovere di chi ne scandisce l’attività, sia in termini di proposta (i Gruppi Consiliari), che di calendario dei lavori (la Presidenza): da entrambi mi aspetterei una seria riflessione.
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