
A cominciare dal numero di punti all’ordine del giorno.
Infatti, come si può facilmente verificare dagli ordini del giorno ancora presenti sul sito del comune (vedi: http://www.comune.bustoarsizio.va.it/?channel=32 ), nella seduta del giorno 6 marzo 2008 erano iscritti 93 punti, diventati 80 il 18 marzo, 72 il 13 maggio, 70 il 27 maggio e “solo” 57 previsti per il consiglio di domani.
36 punti in meno in tre mesi, potrebbe significare arrivare a 20/25 punti per la fine dell’anno.
Questo purtroppo sarà difficile, perché se si è riusciti a far passare il principio che i “question time” rispondono in modo semplice e veloce a questioni di vario genere, ma comunque urgenti per la città, ancora non si è potuto risolvere il nodo delle mozioni e delle interrogazioni tradizionali in consiglio, quelle per cui si apre dibattito.
Aggredire quest’area è difficile perché la personalizzazione esasperata delle discussioni porta spesso i consiglieri a dimenticare il ruolo di rappresentanza che essi svolgono, privilegiando l’insulto personale o eccessi che la politica fa fatica a considerare come opportuni.
Analizziamo nel contesto la composizione del prossimo ordine del giorno: a parte i primi tre punti, sempre presenti, abbiamo 2 punti deliberativi, 5 interrogazioni in “question time” (2 PD, 2PdL e 1 RC), 17 interrogazioni “tradizionali” (8 VdC e 9 RifCom) e 30 mozioni (15 VdC, 6 RifCom, 3 PD, 4 PdL 2 Gruppo Misto). Come si può vedere, in questi ultimi due capitoli vi sono 47 punti totali, di cui 23 della Voce della Città e 15 di Rifondazione, per un totale di 38 su 47. Solo 9 sono attribuibili al resto dei gruppi consiliari.
Di conseguenza, si verifica un intasamento nella parte di proposta più che in quella di discussione, e pertanto, sarà ben difficile riuscire ad esaurire questi 47 punti entro l’anno, visti i tempi che si va a dedicare mediamente per la loro discussione.Per questo, dare una maggiore consistenza ai lavori consiliari è dovere di chi ne scandisce l’attività, sia in termini di proposta (i Gruppi Consiliari), che di calendario dei lavori (la Presidenza): da entrambi mi aspetterei una seria riflessione.
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