Il giorno dopo la patronale, la cronaca ci rende edotti dei tanti discorsi, dei premi, delle promesse, dei ringraziamenti che più persone in più circostanze hanno proclamato.
Di certo non posso che unirmi al coro di coloro che vogliono rendere omaggio a Monsignor Livetti, sapendo che questo è un saluto più formale che sostanziale, perché potremo continuare a vivere con lui un pezzo di cammino della nostra vita restando prossimi.
Rendo merito all’istituto che lascia e all’opera che in questi anni ha svolto a favore della città: alcuni suoi Te Deum hanno fatto storia, nel coniugare la fede che proclama e testimonia ogni giorno con la necessità di essere nel mondo e nelle cose del mondo, politica locale compresa.
Ecco perché non mi ha sorpreso apprendere delle sue “bacchettate” alla Giunta e al Sindaco, il che ovviamente non significa nulla dal punto di vista politico, ma deve indurre a riflettere sulla qualità del prodotto di questa Amministrazione.
Ciò che afferma da sempre l’opposizione, almeno quella di cui anch’io sono membro, è rimarcare la completa assenza di iniziativa di questa Giunta, troppo divisa al suo interno e troppo attenta a dividere i suoi incarichi attuando in pieno il concetto del “Manuale Cencelli” (vedi altro articolo: http://berteotti.blogspot.com/2008/05/dal-manuale-cancelli-alla-lottizzazione.html ).
Posso fare decine di esempi estremamente chiari e puntuali: dalla vicenda delle varie Prealpi Gas, Prealpi Servizi, AGESP (con tutti i relativi Consigli di Amministrazione). Parliamo di Trasporti, di Area Vasta (roba da mandare due righe a “Chi l’ha visto”), di ferrovie e parcheggi pendolari, di parcheggi. O la replica, sempre attuale durante il mese di giugno, del dramma dei nidi comunali.
Di certo non posso che unirmi al coro di coloro che vogliono rendere omaggio a Monsignor Livetti, sapendo che questo è un saluto più formale che sostanziale, perché potremo continuare a vivere con lui un pezzo di cammino della nostra vita restando prossimi.
Rendo merito all’istituto che lascia e all’opera che in questi anni ha svolto a favore della città: alcuni suoi Te Deum hanno fatto storia, nel coniugare la fede che proclama e testimonia ogni giorno con la necessità di essere nel mondo e nelle cose del mondo, politica locale compresa.
Ecco perché non mi ha sorpreso apprendere delle sue “bacchettate” alla Giunta e al Sindaco, il che ovviamente non significa nulla dal punto di vista politico, ma deve indurre a riflettere sulla qualità del prodotto di questa Amministrazione.
Ciò che afferma da sempre l’opposizione, almeno quella di cui anch’io sono membro, è rimarcare la completa assenza di iniziativa di questa Giunta, troppo divisa al suo interno e troppo attenta a dividere i suoi incarichi attuando in pieno il concetto del “Manuale Cencelli” (vedi altro articolo: http://berteotti.blogspot.com/2008/05/dal-manuale-cancelli-alla-lottizzazione.html ).
Posso fare decine di esempi estremamente chiari e puntuali: dalla vicenda delle varie Prealpi Gas, Prealpi Servizi, AGESP (con tutti i relativi Consigli di Amministrazione). Parliamo di Trasporti, di Area Vasta (roba da mandare due righe a “Chi l’ha visto”), di ferrovie e parcheggi pendolari, di parcheggi. O la replica, sempre attuale durante il mese di giugno, del dramma dei nidi comunali.
Ricorderà, il Sindaco, le promesse che fece al comitato Genitori durante la sua campagna elettorale.
Arriviamo poi ai fatti della Corte dei Conti, dove l’attivismo declamato dalle colonne della stampa si riduce al minimo di legge nella realtà dei fatti: pagheranno tutti i responsabili, ma pagheranno anche degli innocenti.
Perfino per la questione dei Cinque Ponti/Passerelle, una delle opere ingegneristiche più inutili e brutte che sia possibile riscontrare in tutta la Lombardia, non si è voluto prendere una posizione chiara e rescissoria di un aborto urbanistico, ma si è ostinatamente continuato a chiedere il completamento dell’opera.
Le sedie che alcuni assessori hanno dichiarato di voler lasciare restano occupate anche dopo le dimissioni pubbliche per motivi che nulla hanno a che vedere con il bene della città, ma solo degli equilibri di spartizione politica del potere.
Si ha la sensazione che si viva in un continuo precariato, per cui non si assumono iniziative di largo respiro, progettualmente coraggiose, pur in un contesto dove il Centrodestra ha la più ampia maggioranza possibile tra tutte le zone d’Italia. Un record invidiato ed invidiabile di consenso che non si traduce in altrettanta capacità di governo.
E’ quindi evidente la delusione e la voglia di cambiamento, ma sarebbe opportuno che la città ed i suoi cittadini cominciasse a valutare la possibilità non solo di cambiare i governanti, ma soprattutto di cambiare le linee politiche cui affidare la gestione della città.Va bene essere conservatori, ma qui siamo arrivati all’antiquariato.
Arriviamo poi ai fatti della Corte dei Conti, dove l’attivismo declamato dalle colonne della stampa si riduce al minimo di legge nella realtà dei fatti: pagheranno tutti i responsabili, ma pagheranno anche degli innocenti.
Perfino per la questione dei Cinque Ponti/Passerelle, una delle opere ingegneristiche più inutili e brutte che sia possibile riscontrare in tutta la Lombardia, non si è voluto prendere una posizione chiara e rescissoria di un aborto urbanistico, ma si è ostinatamente continuato a chiedere il completamento dell’opera.
Le sedie che alcuni assessori hanno dichiarato di voler lasciare restano occupate anche dopo le dimissioni pubbliche per motivi che nulla hanno a che vedere con il bene della città, ma solo degli equilibri di spartizione politica del potere.
Si ha la sensazione che si viva in un continuo precariato, per cui non si assumono iniziative di largo respiro, progettualmente coraggiose, pur in un contesto dove il Centrodestra ha la più ampia maggioranza possibile tra tutte le zone d’Italia. Un record invidiato ed invidiabile di consenso che non si traduce in altrettanta capacità di governo.
E’ quindi evidente la delusione e la voglia di cambiamento, ma sarebbe opportuno che la città ed i suoi cittadini cominciasse a valutare la possibilità non solo di cambiare i governanti, ma soprattutto di cambiare le linee politiche cui affidare la gestione della città.Va bene essere conservatori, ma qui siamo arrivati all’antiquariato.
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