Alessandro Berteotti

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mercoledì 11 giugno 2008

Maggioranza in grande affanno in Consiglio

Poche idee molto ben confuse, questa in sintesi la dimensione del problema del Centrodestra durante la discussione di ieri sera 10 giugno. Chi era in consiglio comunale se ne è reso conto ben presto, quando sulla delibera proposta dalla minoranza, una volta tanto quasi compatta, circa l'istituzione di una Commissione di inchiesta sui fatti inerenti la sparizione di incartamenti dall'ufficio Pianificazione Attuativa del Comune, ha opposto una mozione che non si giustifica né dal punto di vista tecnico, né da quello politico.

Visto che la materia potrebbe risultare ostica ai lettori, cerco di esprimere il concetto nella maniera più chiara e semplice possibile. Dunque, la maggioranza ha proposto una mozione che, in termini di regolamento, agganciandosi ad una delibera, ne segue le sorti: se la delibera viene approvata, la mozione (che è poi una indicazione di indirizzo politico del Consiglio verso la Giunta) viene recepita, se la delibera viene bocciata, anche la mozione decade. E questo è il problema tecnico.

Ma vi è anche il problema politico: in quanto il testo della mozione riprendeva quasi a fotocopia il contenuto della delibera, ciò significa che la stessa maggioranza ha dei dubbi sul funzionamento corretto degli uffici e sulle questioni di merito che in essi si svolgono. Ma lascerebbe l'incombenza dell'indagine interna, per così dire, all'Assessore alla partita.

Come ho avuto modo di spiegare nel mio intervento, questo pone un problema etico e pratico: chi controlla non può essere il controllato, come ben sa chi fa organizzazione. Non solo: ma così facendo si annulla l'effetto stesso dell'indagine interna che, per quanto corretta, non potrà mai avere alcun riscontro per quanto riguarda l'attendibilità e la qualità della procedura seguita per il suo svolgimento, compromettendone ovviamente l'efficacia.

Accettare la commissione di indagine sarebbe stata l'unica cosa logica da fare, a garanzia dei cittadini e della stessa maggioranza, che così invece si ritrova corresponsabile dei fatti, come ha, forse involontariamente, ammesso Bottini, quando ha accennato all'assunzione di responsabilità dell'Assessore Giampiero Reguzzoni in merito a quanto si svolge all'interno degli uffici.

In realtà, l'Assessore è responsabile solo degli atti di indirizzo politico verso le attività che l'ufficio svolge nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti interni, dove previsti ed esistenti, mentre è il dirigente di settore l'unico responsabile per l'operatività degli uffici.

Ma questo la dice lunga sullo stato confusionale di questa maggioranza!

Per la cronaca, la maggioranza, dopo le nostre osservazioni, ha ritirato la propria mozione (a quel punto palesemente inutile) ed ha votato contro la Commissione di indagine.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Alessandro,
concordo pienamente col tuo discorso riportato qui e che ho sentito in diretta il 10-06.
Io sono nuovo di quelle parti ma è evidente l'incapacità decisionale della maggioranza e la sua scarsa capacità e molto probabilmente scarsa volontà di affrontare i problemi e risolverli. Mi permetto di scrivere che i cittadini hanno bisogno di risposte, come il territorio, che soffre deficenze e politiche arretrate ai tempi attuali.
Oltre alla commissione di indagine proposta da voi e secondo mè legittima, avrei puntato per mio modesto pensiero, su un servizio di vigilanza interno agli uffici nelle ore in cui essi sono aperti al pubblico.
Alle ultime elezioni, sono stato in ufficio elettorale per ritirare i certificati elettorali e ho constatato una mancanza di vigilanza interna. Potevo tranquillamente aggirarmi per gli uffici e prendere documenti senza essere disturbato.
Mi permetto di osservare che forse si potrebbe fare qualcosa in questo senso.
Un saluto con amicizia.

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