Alessandro Berteotti

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lunedì 6 ottobre 2008

Si annunciano forti rincari dei costi dei servizi di trasporto pubblico

In questi giorni si sta discutendo in Regione Lombardia il Patto sul Trasporto Pubblico Locale (TPL), una sorta di carta dei servizi che toccherà sia la qualità del servizio offerto, che le tariffe conseguenti. Il tutto in un clima di quasi perfetto silenzio dell'informazione pubblica, anche se nell'aria c'è un sentore di bufera.
Mercoledì prossimo, 8 ottobre 2008, al primo piano del palazzo della Regione (ex grattacielo Pirelli, inizio alle ore 11) inizierà una fase cruciale di confronto tra l'Amminsitrazione Regionale ed i rappresentanti dei pendolari, nel corso della quale verranno affrontanti gli articoli (si inizierà dal'articolo 10) che toccano più da vicino i pendolari, quali tariffe e servizi.
Lo scontro si preannuncia molto duro, anzi durissimo. Basti sapere che in una seduta tenutasi nei giorni scorsi, a fronte di una osservazione da parte dei rappresentanti dei pendolari e delle Provincie sugli adeguamenti dei corrispettivi (per intenderci, la parte di soldi che viene data dallo Stato attraverso la Regione per pagare i servizi), adeguamenti che non andrebbero oltre il 2011, la risposta data è (testualmente): "i corrispettivi sono vincolati per legge e non possiamo modificare gli indici fissati dal patto di stabilità; delle tariffe possiamo fare quello che vogliamo".
Infatti all'articolo 18 sta scritto: "le parti concordano... un incremento straordinario delle tariffe pari al 10% per il 2009".
Senza contare che sono peraltro previsti meccanismi, non chiaramente definiti, di adeguamenti tariffari automatici non legati all'inflazione e quindi potenzialmente anche molto superiori.
In un momento dove la crisi economica e finanziaria si sta manifestando in tutta la sua intensità, dove il ristagno dell'economia pone seri problemi in ordine all'occupazione, dove i pensionati vedono erodere il loro potere di acquisto di giorno in giorno, dove i costi per l'energia e le tariffe dei servizi pubblici aumentano con un ritmo impressionante, tanto che ogni tre mesi si annunciano nuovi rincari, questo tipo di atteggiamento della Regione proprio non si giustifica.
Sembra quasi che tutti stiano giocando al "tanto peggio, tanto meglio", laddove a rimetterci sono proprio i ceti medi e medio-bassi, ovvero quelli che hanno un reddito fisso.
Anche perchè sono gli unici sicuri da sempre di pagare le proprie tasse fino all'ultimo centesimo...

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