Alessandro Berteotti

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martedì 21 ottobre 2008

Parlando di rifiuti: e la TV spazzatura?

Vorrei un attimo riflettere oggi sul processo (mediatico) che si sta svolgendo a Perugia a carico di tre giovani i quali, circa un anno fa, uccisero una loro amica e coetanea inglese.
Sembra una di quelle barzellette che raccontano i ragazzi: c'erano un'inglese, un'americana, un italiano ed un ivoriano... che guazzabuglio! Purtroppo però, c'è poco da ridere.
In questo anno abbiamo sentito diverse versioni, persone estranee esser coinvolte, ricostruzioni dettagliate nelle solite trasmissioni televisive alla ricerca del particolare morboso. Adesso che siamo alla fase cruciale del dibattimento, ci si mette perfino la TV americana a cercare di intorbidire le cose... Ecco, questo è un fatto. Quando un cittadino americano viene investigato, accusato da un paese straniero, ancorchè "amico" come l'Italia, scatta un meccanismo di difesa nazionale per cui diventa più difficile appurare la verita. Come nel caso dell'aereo americano che tranciò i cavi della funivia del Cermis.
Sicuramente quella sera avvenne qualcosa di particolarmente grave, qualcosa che forse la nostra coscienza collettiva trova particolarmente torbido, tanto da renderlo particolarmente interessante. Infatti è la notizia di apertura di quasi tutti i telegiornali nazionali. E nessuno trova niente da ridire? Possibile che nella nostra società debba prevalere ancora una volta la mentalità da "buco della serratura", dei guardoni di turno, del turpe e del trasgressivo oltre ogni limite?
A chi afferma che l'utente può scegliere di cambiare programma, ribatto che l'uso improprio di una televisione pubblica è estremamente pericoloso. Dimostrare classe giornalistica ed attenzione a tutti coloro che sono all'ascolto, non solo adulti, ma soprattutto piccini ed adolescenti, non può essere estraneo a chi opera in questo settore.
Notizie date come "la donna è stata strangolata, quindi fatta a pezzi e messa in un sacco della spazzatura e abbandonata in campagna", possono essere date con un semplice "efferato omicidio", senza entrare nei dettagli del come, che ha importanza solo ai fini investigativi e processuali.
Quale è il limite etico di chi porge queste notizie? Esiste un codice di autoregolamentazione, cosa dice in proposito? Manca un garante per la TV pubblica e privata in grado di esercitare un vero controllo e con strumenti in grado di essere efficaci in questi frangenti?
Voi cosa ne dite?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

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