Alessandro Berteotti

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sabato 25 ottobre 2008

Ettore Petrolini e la Democrazia

Ettore Petrolini è stato uno dei più grandi attori di avanspettacolo italiani. Ha lavorato in un periodo davvero difficile, ma fu talmente bravo da far arrivare la sua fama fino ai giorni nostri. Durante un suo spettacolo, da un palchetto vicino alla ribalta partì una violenta imprecazione contro di lui. Lui senza scomporsi, rivolgendosi all'individuo che l'aveva offeso: "Non ce l'ho con te, ma con quello che hai accanto che ancora non ti ha buttato di sotto".
Riprendo questo siparietto per fare alcune considerazioni sulla situazione odierna. A Roma proprio in queste ore, centinaia di migliaia di persone stanno manifestando per affermare un principio di democrazia e fare proposte concrete a favore dei cittadini. Il Presidente del Consiglio, con falso senso dell'ironia, cerca di minimizzare dicendo che "per fortuna non piove, così non si potrà dire Governo Ladro". Drammatico.
Se questo è il massimo che si riesce ad ottenere come commento politico da parte del Governo, vuol dire che gli italiani lo scorso mese di aprile hanno gettato via l'occasione della loro vita. Hanno affidato l'Italia alla persona sbagliata proprio nel momento più delicato della Repubblica dopo la seconda guerra mondiale. L'hanno affidata ad una persona che ha intenzione di distruggere l'università e la ricerca adducendo falsi dati sulle iscrizioni ai corsi di laurea, come riscontrato dalla tramissione televisiva Matrix di ieri, 24 ottobre.
Hanno affidato l'Italia a colui che vuole, tramite la fida scudiera Gelmini, distruggere più di vent'anni di lavoro della scuola elementare italiana, assunta a livello di eccellenza mondiale, lasciando 90.000 docenti (molti dei quali già precari) a casa, classi senza tempo prolungato, tutto a favore degli istituti privati.
Hanno affidato l'Italia ad un manipolo di piduisti (che non si possono nemmeno definire ex), di cui Cicchitto risulta essere il portavoce. Il fascismo sociale di Licio Gelli si sta costituendo giorno dopo giorno senza che nessuno trovi nulla da ridire, nulla di cui eccepire, lasciando sempre più le istituzioni democratiche deboli e vuote. Ad ucciderle ci pensa l'azione di un Governo che agisce a colpi di fiducia e decreti legge, come ho già avuto modo di spiegare >>>leggi<<<. Allora torniamo alla metafora di Petrolini con cui ho aperto il post: sul palco del teatro troviamo Petrolini (la Democrazia) insultata da un volgare spettatore (Berlusconi), ed il suo vicino incapace di correggere l'azione del proprio amico (gli elettori). Tutti chiedono dialogo, collaborazione per superare questo momento di estrema difficoltà, ma l'incapacità politica di troppi "presunti" politici (di entrambi gli schieramenti), il radicamento di storie parlamentari pluridecennali basate, come l'economia di questi tempi, più su speculazioni di breve respiro che su ferme convinzioni partitiche, sempre disposti a saltare barricate nel sacro nome della poltrona che hanno appiccicata al culo, lasciano l'Italia nuda di fronte ai propri veri problemi. Povera Italia...

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