Leggendo i giornali di oggi, si possono cogliere le differenti posizioni a margine della vicenda della mancata approvazione della mozione su ACCAM proposta nell'ultimo consiglio dell'altra sera.
Ovvimente, la maggioranza tende a scaricare sulla minoranza la "colpa" di non aver partecipato al voto, mentre la minoranza afferma che se la maggioranza porta un punto ritenuto di massima importanza all'attenzione del consiglio, deve essere anche in grado di sostenere il dibattito in modo autonomo.
Lasciamo per un attimo fuori dal ragionamento questo discorso e consideriamo invece un altro elemento che, come ben sanno i politici, ha in questi casi un valore importantissimo: il tempo per la discussione. Anche questa maggioranza, come le altre prima di questa, non ha cambiato l'abitudine di presentare i punti deliberativi all'ultimo momento, e non solo. Bisonga approvare il punto, siamo già in ritardo per cui decidete alla svelta perchè questa è l'ultima possibilità che abbiamo.
Già, ma a furia di prendere questa posizione, ormai non si distingue più ciò che è realmente urgente da ciò che viene metodicamente portato all'attenzione (volutamente distratta) del consiglio.
Allora, se il consiglio decide di vederci più chiaro oppure di non decidere, può essere che su questo preciso tema, parte della stessa maggioranza abbia deciso di non decidere, astenendosi dal voto e restando fuori dall'aula.
Troppo grande la responsabilità di un atto non assimilato, non compreso fino in fondo, ma con una responsabilità grande sulle spalle, nel caso in cui essa fosse stata assunta. Immagino che in queste condizioni chiunque potesse avere avuto un ripensamento, una titubanza, anche politica.
Non voglio condannare, non voglio assolvere, non voglio giudicare: lascio alle persone valutare in modo autonomo quale possa essere la maggiore responsabilità sull'argomento.
Forse per una volta anche la maggioranza ha potuto provare il disagio in cui da sempre la minoranza si trova ad operare...
Ovvimente, la maggioranza tende a scaricare sulla minoranza la "colpa" di non aver partecipato al voto, mentre la minoranza afferma che se la maggioranza porta un punto ritenuto di massima importanza all'attenzione del consiglio, deve essere anche in grado di sostenere il dibattito in modo autonomo.
Lasciamo per un attimo fuori dal ragionamento questo discorso e consideriamo invece un altro elemento che, come ben sanno i politici, ha in questi casi un valore importantissimo: il tempo per la discussione. Anche questa maggioranza, come le altre prima di questa, non ha cambiato l'abitudine di presentare i punti deliberativi all'ultimo momento, e non solo. Bisonga approvare il punto, siamo già in ritardo per cui decidete alla svelta perchè questa è l'ultima possibilità che abbiamo.
Già, ma a furia di prendere questa posizione, ormai non si distingue più ciò che è realmente urgente da ciò che viene metodicamente portato all'attenzione (volutamente distratta) del consiglio.
Allora, se il consiglio decide di vederci più chiaro oppure di non decidere, può essere che su questo preciso tema, parte della stessa maggioranza abbia deciso di non decidere, astenendosi dal voto e restando fuori dall'aula.
Troppo grande la responsabilità di un atto non assimilato, non compreso fino in fondo, ma con una responsabilità grande sulle spalle, nel caso in cui essa fosse stata assunta. Immagino che in queste condizioni chiunque potesse avere avuto un ripensamento, una titubanza, anche politica.
Non voglio condannare, non voglio assolvere, non voglio giudicare: lascio alle persone valutare in modo autonomo quale possa essere la maggiore responsabilità sull'argomento.
Forse per una volta anche la maggioranza ha potuto provare il disagio in cui da sempre la minoranza si trova ad operare...
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