Alessandro Berteotti

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lunedì 16 febbraio 2009

Tutti pazzi per Facebook

Tutti parlano del fenomeno Facebook. Pare che in Italia, in particolare negli ultimi mesi, si sia verificato un vero e proprio boom di iscrizioni: centinaia di migliaia di nuovi iscritti.
Ma purtroppo, come spesso succede con questi nuovi prodotti di facile e vasto impiego, ma di cui raramente si conoscono tutti i retroscena, i trucchi e i rischi, vi è una sorta di euforia generale che poi tende a raggelarsi appena arriva una notizia che, in qualsiasi modo, mette in evidenza delle pecche, carenze o semplici disconoscenze dell'uso del prodotto.
Dunque, vorrei con voi teniate presenti alcuni aspetti che facilmente potrete riscontrare da voi, se siete utilizzatori del "Libro delle facce".
Il primo è che per iscriversi al servizio bastano davvero pochi dati, pochi minuti e neanche un euro, ma quello che non è riscontrato è la certezza che l'interlocutore che avete davanti sia davvero chi dice di essere. Un fenomeno che è stato riscontrato anche dagli organi di stampa è il "furto di identità", ovvero il fatto che qualcuno apra una scheda a nome altrui, specie se personaggio famoso, fingendo di essere lui/lei, ma in realtà agendo con altri fini rispetto a quelli del VIP in questione. Anch'io ho fatto questa esperienza con un personaggio politico illustrissimo, ma ci ho messo davvero poco a rendermi conto della falsità delle generalità fornite, non appena sono giunte le prime note e le attività attribuite a tale personaggio, del tutto incompatibili con lo stile e la posizione politica.
Ancora più pericoloso, soprattutto per gli adolescenti, accettare amicizie e mettersi in contatto con persone che millantano identità fasulle di personaggi famosi. Genitori, vigilate!
Quindi fate attenzione a chi vi contatta o a chi contattate. La natura di Facebook è proprio quella del social network, ovvero di mettere in rete le persone, farle trovare o ritrovare: molti lo usano per ricostruire classi scolastiche di venti o trent'anni fa, talvolta con successo e talvolta con gradni delusioni. Non aspettatevi miracoli. Inoltre, non è detto che la persona che vorreste rintracciare sia su Facebook, e fate attenzione alle omonimie.
Dunque i primi rischi vengono dal fatto che se non si è in stretto contatto con le persone che relazioniamo, corriamo il rischio di trovarci in casa (pardòn, nel computer) di tutto.
Il secondo grosso pericolo è che non sappiamo come utilizzare le funzioni che ci vengono messe a disposizione. Parliamo ad esempio della funzione "bacheca": non è per nulla privata, come qualcuno ritiene. Se scrivo sulla bacheca di un amico/a, tutti vedono cosa scrivo. Di conseguenza due ragazzi che si scrivono frasi d'amore, le rendono di pubblico dominio. Recentemente mi è capitato di leggere cose pazzesche sul fatto di due amici che si lasciavano in bacheca i codici per aprire il cancello di casa... pura pazzia! Se dovete comunicare in modo privato con Facebook, usate la sua posta, oppure (ancora meglio) usate la posta elettronica certificata. Ormai con pochi euro l'anno potete avere la posta sicura. Esternalizzare le proprie emozioni e sentimenti nella parte di comunicato (che appare sempre in terza persona, disotrsione lessicale impropria), vi può rendere la vita difficile per diversi motivi, e se ci ragionate un attimo potrete facilmente capire da soli.
Arriviamo ora a parlare di privacy. Molti stanno attenti a non dare informazioni che ritengono personali, ma poi lasciano vistose tracce contro la loro privacy proprio su Facebook, ad esempio riguardo le proprie preferenze politiche e sessuali. Uno dei modi più facili per rendersi conto di questo è analizzare il profilo del soggetto amico per avere un mucchio di informazioni di questo tipo. L'iscrizione a sostegno di questa o quella compagna, di un certo gruppo di tendenza politica o sessista, oppure a gruppi "contro", svelano posizioni che diversamente non sempre sono pubbliche. E quelle restano a marchiare la vostra "fedina di Facebook".
Ultimo spunto, anche se ve ne potrebbero essere altri: le pagine che vedete non sono statiche, ma si formano sulla base del vostro profilo e delle vostre amicizie. Voi non vedrete cosa avete scritto di voi se non nel vostro profilo, mentre gli altri vedranno tutto quello che voi avete reso pubblico. Le pagine che voi vedete raccolgono le ultime notizie e gli ultimi aggiornamenti che i vostri amici hanno fatto, e quindi la pagina che vedete è la ricostruzione cronologica di tutto questo.
Facebook non è un blog, dove appare quello che voi volete scrivere, ma ha una perversione propria, che va conosciuta e controllata. Non è uno strumento facile da usare perchè, se male interpretato, vi mette a nudo come mai prima è stato possibile fare nella storia con una così grande mole di gente.
Può essere paragonato al pettegolezzo elettronico, ma in realtà, può essere molto più pericoloso, perchè qui la realtà si mescola con la finzione, le personalità si liquefanno in una sorta di lago dei sentimenti. Vedete di non annegarci!

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