Giovedì sera 12 febbraio 2009 si è insediata la Commissione sulla crisi economica e prima ancora di iniziare i lavori si è già scatenata una polemica: mi sembra quanto meno fuori luogo. A differenza dei miei colleghi di opposizione presenti in questa commissione, io mi sento di poter affermare con serietà e serenità che questa è una commissione importante, un banco di prova della serietà non tanto dell'amministrazione, ma prima di tutto del Consiglio comunale, in quanto si tratta di commissione consiliare.
Non dico questo perchè ne sono stato eletto vicepresidente (su indicazione della maggioranza, non mi vergogno a dirlo); dico che le polemiche di chi voleva che questa commissione diventasse operativa fin dalla prima convocazione, non conosce i regolamenti: infatti la prima convocazione serve solo per eleggere gli organi direttivi, Presidente e vice, dopodichè il Presidente convoca con pieni poteri la prima riunione con relativo ordine del giorno, rispettando anche qui i termini per la convocazione previsti dal regolamento.
Questa prassi burocratica non può certo diventare elemento di giudizio sulla qualità del lavoro che la commissione andrà a svolgere. E questo un po' mi preoccupa, perchè significa che in questi pochi giorni intercorsi tra la deliberazione in consiglio e l'attivazione della commissione, sono bastati per farne temere gli effetti. Di certo non è il mio caso.
Da parte mia suggerirò che le riunioni della commissione possano essere pubbliche, invitando alla partecipazione l'intera cittadinanza, o almeno chi fra i cittadini di Busto vuole venire a sentire quali siano le ragioni di questa crisi e cosa si stia facendo per renderla meno dura.
Se la commissione fallisse dovranno essere i cittadini a rendersi conto di persona delle cause e delle responsabilità del fatto. E' ora di finirla di parlare a vanvera, è il caso che si cominci a lavorare seriamente.
Le parti sociali dovranno essere convocate e qualsiasi decisione non potrà essere assunta prima di avere sentito sindacati, industriali, artigiani, commercianti, Terzo e Quarto settore, volontariato sociale, tenendo presente il lavoro già avviato in sede di Servizi Sociali, considerando i documenti di cui abbiamo conoscenza e l'attività di altri organi istituzionali, primi fra tutti lo Stato, la Regione Lombardia e la Provincia di Varese, altrimenti le soluzioni saranno solo funzione del personalismo che sempre di più trova spazi nell'assemblea civica, e non solo tra le fila dei piccoli partiti, i quali sono sicuramente troppo autoreferenziali.
La città ci guarda, non dobbiamo deluderla.
1 commento:
Grazie Sandro, vedo che apprezzi la mozione che ho presentato sulle audizioni delle parti sociali, parrocchie, associazioni di categorie, volontariato ecc.
Spero che visto il alvoro fatto per il PD possa non essere considerata una che parla a vanvera.
A proposito, un lapsus: le commissioni sono da sempre pubbliche.
Ciao
Erica
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