Alessandro Berteotti

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lunedì 23 febbraio 2009

Il Bipolarismo mite

"Far cadere l’incomunicabilità che caratterizza la politica italiana transitando verso un bipolarismo maturo fatto di alternanza e di condivisione allo stesso tempo. Questo è l’obiettivo che ciascuna parte politica dovrebbe avere."
Questa frase non è mia, ma è la prima che compare nel documento fondativo dell'Intergruppo Parlamentare sulla Sussidiarietà, formato da parlamentari di tutti gli schieramenti politici che vedono la necessità di un "bipolarismo mite" e non di pura contrapposizione come invece oggi avviene.
Se ne parla davvero poco, e qualsiasi iniziativa presa viene poi confinata in spazi ristretti della comunicazione politica e quasi nulla trapela al grande pubblico. Penso che anche la maggior parte di voi resti stranita da questa notizia.
E credo di interpretare la curiosità di molti nel chiedersi chi mai potrebbe aver aderito a tale gruppo: lo soddisfo subito, riportando i nomi dei firmatari del documento.
On. Maurizio Lupi, On. Pierluigi Bersani, On. Enrico Letta, On. Luigi Casero, On. Angelino Alfano, On. Luca Volontè, On. Ermete Realacci, On. Gianfranco Blasi, Sen. Grazia Sestini e diversi altri che si sono aggiunti nel tempo a questo primo nucleo.
Mi è sembrato giusto presentare questa iniziativa oggi, primo giorno lavorativo dopo l'assemblea del PD che ha nominato Franceschini portavoce del partito (in pratica segretario) fino al prossimo congresso d'autunno, se nel frattempo non cambiano altre cose, perchè finalmente si possa applicare il concetto di maggioritario fino in fondo, ovvero contrariamente a ciò che il Berlusconismo ci ha fatto credere in questi anni, non una forma di scontro sanguinoso e virulento, ma un confronto di idee sì forte, ma che operi nel senso di dare certezza di governo senza rompere il filo della costruzione di un Paese forte e unito.
Il danno provocato dal Berlusconismo è terribile e ormai è talmente forte da aver causato danni anche nei partiti a lui avversi, che ne hanno assorbito la logica distruttiva.
La frase che mi ha colpito di più di questo documento recita: "Dialogare non significa, però, annullare la propria identità. Senza identità, infatti, non può esserci dialogo". Spero che il nuovo corso che Franceschini si appresta a tracciare tenga conto di questa sollecitazione, ed insieme a lui ne tengano conto tutte le persone che hanno saggezza e amore per il vivere civile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bipolarismo mite?
Oggi va di moda parlare di bipolarismo mite ma un conto è parlarne altra questione metterlo in pratica.
L’esperienza dell’intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà è stata una nota positiva in un panorama politico paradossale, tuttavia a quanto è dato di conoscere risultati pochi o nulla.
Fa invece riflettere scorrere la lista dei 270 nomi dei parlamentari che hanno promosso l’intergruppo, tra questi ne spicca uno in particolare: Gaetano Quagliarello passato agli onori della cronaca per l’incipit alla rissa parlamentare sul caso Eluana Englaro.
Spesso si sa, si predica bene ma si razzola male ……….
Sul tema dell’identità politica credo che per tracciarne i contorni non sia sufficiente un segretario politico, occorre invece declinarla attraverso il lavoro politico che ognuno costruisce giorno dopo giorno in una dimensione collegiale.
Parlando di Pd credo una identità questo partito ce l’ha: è quella disegnata dagli estensori del codice etico e della carta dei valori che ben chiariscono confini e ideali di riferimento basterebbe declinarli nella quotidianità politica e il gioco è fatto.
Quanto al bipolarismo mite è oggi una discussione teoretica che non mi appassiona.
Se l’idea poi è quella di tradurre una esperienza di tipo parlamentare in una esperienza sul nostro territorio farei attenzione soprattutto alla scelta degli interlocutori di riferimento ….. Lattuada …… Orsi ………. Salomi …….. e se effettivamente poi il gioco vale la candela ……
Ciò che serve per un bipolarismo mite oltre a saggezza ed amore per il vivere civile,sono in primo luogo etica, rigore e coerenza. Di questi tempi però è faticoso riuscire a ritrovare certi valori di riferimento, soprattutto se lo sguardo si posa su certi orizzonti.

Salvatore Vita

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