Alessandro Berteotti

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domenica 1 marzo 2009

Tutti pazzi per Facebook - seconda parte

Torno a parlare di Facebook visto che ho ricevuto alcune mail che mi chiedono di approfondire l'argomento, in particolare quando parlo di privacy e ruolo dei genitori, soprattutto quando i ragazzi sono praticolarmente giovani.
Non si tratta di fare allarmismi esagerati, per questo basta il mitico "Ministero della Paura" evocato da Albanese e molto ben interpretato dall'attuale Governo italiano. Ma si tratta comunque di tutelare i più giovani, evitando di prestarsi a terribili equivoci.
Cominciamo allora dalla privacy: una cosa molto comune dei Social Network (categoria a cui Facebook appartiene) è quello di lasciare dare libero sfogo a tutta l'esteriorità che ognuno di noi vorrebbe avere, soprattutto in un'epoca in cui l'apparenza se non è tutto, è almeno buona parte dell'essere di molte persone.
Quindi normale mettere foto proprie o dei propri amici su Facebook, senza porsi troppi problemi del tipo che l'amico di turno possa essere d'accordo o meno. Dobbiamo anche ricordarci che le scelte altrui possono essere diverse dalle nostre, così come dobbiamo pretendere ed ottenere riservatezza per la nostra immagine, perchè esiste un diritto all'immagine e alla riservatezza che spesso dimentichiamo. Inoltre, un'immagine messa su internet o su di un Social Network equivale a perderne il controllo, chiunque può "rubarla" ed usarla non sempre per usi innocui.
Impossibile rincorrere un'immagine una volta che viene pubblicata. Così come è molto difficile cancellare i propri dati una volta che li abbiamo messi o registrati in uno di questi contenitori.
Una cosa che forse non è chiara è che le società che gestiscono questi strumenti sono solitamente all'estero e non sempre le leggi sulla privacy sono uguali in tutti i paesi. Chiedere di essere cancellati da una lista o che ne vengano cancellati i nostri dati potrebbe non significare nulla.
Ecco perchè è bene limitare i dati che mettiamo in rete a quelli che riteniamo assolutamente pubblici e che non danneggino la nostra privacy.
Un altro elemento critico è quello dei genitori che vogliono difendere i propri figli da attacchi o molestie informatiche. Qui vale la pena di ricordare sempre che la Polizia Postale svolge un'azione di controllo e indagine efficace, per cui i genitori devono segnalare a questo ente ogni eventuale dubbio o evidenza di violazione. Sul sito della Polizia Postale potranno inolte trovare indicazioni per difendere al meglio i figli che restano soli davanti al computer. Vi sono alcuni siti che parlano di come difendere i minori quando stanno utilizzando internet, ve ne propongo un paio solo per stimolare la vostra attenzione:
Internet e la rete sono strumenti eccezionali, sono quella parte di tecnologia che sta cambiando il mondo e le nostre azioni, potranno anche essere la base della nuova economia che nascerà da questa crisi, ma non dobbiamo dimenticare che sono anche agenti nuovi, con i quali dobbiamo fare i conti. Se vogliamo essere genitori attenti all'educazione dei nostri figli, volenti o nolenti dobbiamo informarci sull'uso di questi prodotti e servizi, dobbiamo essere certi che offriamo ai minori occasioni di studio, di svago, di comunicazione lecite e sicure, e per questo occorre attuare poche e semplici regole. Il lupo cattivo ormai arriva anche attraverso la rete!

Leggi Tutti pazzi per Facebook - prima parte

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