Ancora una vittima della strada, ancora una volta un pedone, un utente "debole", senza difese, travolto sulle strisce pedonali. Ogni volta che leggo di queste notizie, particolarmente quando esse sono di casa nostra, una profonda tristezza mi coglie ed il più profondo senso di incapacità a risolvere i problemi di questa viabilità assassina si impadronisce di me.
Ieri sera in consiglio abbiamo parlato della viabilità dell'asse di via Quintino Sella, San Michele, Manzoni e tutti si sono sentiti stimolati a dover trovare una soluzione ad una condizione di pericolo vera e potenzialmente molto esplosiva.
Ma questa tensione deve essere per tutto il territorio della nostra città. Finchè possono accadere questi drammi non ci potrà essere serenità sulla strada. La pena che proviamo in questi momenti non deve vincere sulla volontà di rimettere le cose a posto.
Certo, un grado di fatalità esiste sempre nelle cose della vita, ma non è possibile che una società che si vuole definire "civile" possa accettare che, tra tante misure di qualità della vita che sono state immesse nelle nostre attività quotidiane, non si sia dato un giusto peso a quelle che derivano da una delle cause di morte più diffuse oggi nel nostro paese e un po' in tutto il mondo.
Proprio in questo periodo si parla tanto di auto ecologiche, ma perchè lo siano veramente e completamente, è necessario che le misure di sicurezza attive e passive venissero moltiplicate, enfatizzate, specializzate e perfino rese obbligatorie. Una vita non ha prezzo.
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