Chi comanda a Busto Arsizio? Non il Sindaco, questo è certo, e nemmeno il Consiglio Comunale. A dire queste cose siamo sì noi dell'opposizione, ma anche un certo consigliere comunale della maggioranza, l'amico Angelucci. Come non condividere le sue affermazioni, riportate oggi sul quotidiano "La Provincia"?
Il fatto è che Angelucci lancia la pietra ma ritratta la mano: dice e non dice. Non dice i nomi di coloro che sono nel suo mirino, coloro che gestiscono questo "gruppo di potere" fuori dalle istituzioni. E dice che anche la sceneggiata delle dimissioni del Sindaco (tra l'altro, quasi a sottolineare questo aspetto spettacolare, Farioli ha scelto la cornice di pubblico del concerto di Uto Ughi per annunciare il loro ritiro, dopo che invece erano state annunciate in una sede istituzionale), altro non è che un elemento di questa storia che non convince.
Di certo possiamo dire che a non essere convinti prima di tutto sono i cittadini. Non credo che siano così sciocchi da non capire queste cose, e anche l'impennata d'orgoglio del consiglio è un tema che rimarchiamo da moltissimo tempo, senza che finora alcuno se ne sia reso parte attiva in maggioranza.
Credo alla buonafede di Angelucci e di Cornacchia, che pure ha chiesto un impegno più preciso e maggiore "dignità", ma ho paura che restino voci che gridano nel deserto istituzionale.
Il fatto è che Angelucci lancia la pietra ma ritratta la mano: dice e non dice. Non dice i nomi di coloro che sono nel suo mirino, coloro che gestiscono questo "gruppo di potere" fuori dalle istituzioni. E dice che anche la sceneggiata delle dimissioni del Sindaco (tra l'altro, quasi a sottolineare questo aspetto spettacolare, Farioli ha scelto la cornice di pubblico del concerto di Uto Ughi per annunciare il loro ritiro, dopo che invece erano state annunciate in una sede istituzionale), altro non è che un elemento di questa storia che non convince.
Di certo possiamo dire che a non essere convinti prima di tutto sono i cittadini. Non credo che siano così sciocchi da non capire queste cose, e anche l'impennata d'orgoglio del consiglio è un tema che rimarchiamo da moltissimo tempo, senza che finora alcuno se ne sia reso parte attiva in maggioranza.
Credo alla buonafede di Angelucci e di Cornacchia, che pure ha chiesto un impegno più preciso e maggiore "dignità", ma ho paura che restino voci che gridano nel deserto istituzionale.
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