Alessandro Berteotti

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mercoledì 27 agosto 2008

Prosegue la distruzione del patrimonio verde

Hanno tagliato altre 130 robinie in via Valle Olona. Prosegue a Busto Arsizio lo sterminio degli alberi lungo i viali alberati che una volta erano una delle caratteristiche della nostra città.
Quando non ci pensano gli uomini con le motoseghe, ci pensa poi il vento ad abbattere gli ultimi alberi "intoccabili", come il cedro centenario al Cinque Ponti, abbattuto dalla tempesta la sera di Ferragosto, insieme a tante decine di piccoli e grandi alberi caduti in quella notte.
La tesi dell'Amministrazione è che gli alberi sono malati ed inadatti, in queste specie, ad essere albertature da viale: peccato lo siano stati per decine di anni. In effetti, gli alberelli che ne hanno preso il posto non hanno niente a che fare con i precedenti, essendo questi molto più piccoli e con una chioma molto ridotta rispetto alle vecchie alberature.
In realtà, andando a curiosare su ciò che resta degli alberi tagliati, solo una piccola parte risulta visibilmente attaccata da parassiti o realmente malata, comunque nella norma. Inoltre, un agronomo che ci aveva già segnalato la cosa tempo fa, ci ricorda che le tipologie di alberature prescelte per la sostituzione, in alcuni casi già presenti lungo le vie, non sono adatte allo scopo.
L'Amministrazione però prosegue imperterrita nella sua operazione.
Io non sono un tecnico agronomo e di piante ne capisco tecnicamente poco, ma se qualche tecnico qualificato ci volesse spiegare come stanno le cose, credo gliene saremmo tutti molto grati.
La mia personale interpretazione è quella del cittadino scettico: hanno tagliato perchè così ci sarà meno fogliame in autunno da raccogliere, meno oscuramento stradale sotto i lampioni, meno manutenzione alle alberature, tutte cose che pesano sulle casse comunali.
Così come pesano i costi per tutte queste operazioni di taglio e rimpiazzo, ma pare essi siano più tollerabili, inutile chiedersi perchè.

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