Alessandro Berteotti

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domenica 17 agosto 2008

Famiglia Cristiana, un esempio di stampa libera

In questi giorni di Ferragosto ha tenuto banco la polemica circa la posizione fortemente critica assunta da Famiglia Cristiana nei confronti del Governo. I rilievi mossi dal settimanale sono molto precisi e circostanziati, forse per questo hanno fatto più male ai governanti politici, tanto che sono subito ricorsi alla Curia romana a chiedere di essere tutelati. E così è stato.
Prima di esprimere un parere, ho voluto leggere per intero il numero di questa settimana di Famiglia Cristiana. Devo dire che nei mesi scorsi, quando il governo era di centrosinistra, lo stesso settimanale non aveva risparmiato critiche per le posizioni assunte contro i DICO ed a stimolare provvedimenti seri e innovativi a favore della famiglia che tardavano ad arrivare.
Quali sono allora questi rilievi che vengono sollevati?
Appare forte il sospetto che quando è al potere la Destra i ricchi si rimpinguano e le famiglie impoveriscono. E quanto accaduto durante il precedente governo Berlusconi dal 2001 al 2006 lo dimostra: tutte le misure assunte, nel medio e lungo termine, sono state solo a favore dei ricchi, come ad esempio il cambio delle aliquote che hanno dato somme ingenti solo ai (pochi) redditi molto alti, mentre hanno dato solo spiccioli alle fasce più basse.
FC accusa poi Meloni e Gasparri di irresponsabilità, vista la richiesta fatta agli atleti italiani presenti alle Olimpiadi di non partecipare alla cerimonia di inaugurazione: saremmo stati l'unico paese al mondo! Ma perchè non lo fanno loro che sono politici, si chiede il settimanale, e me lo chiedo anch'io: perchè le iniziative concrete non le prendono direttamente loro?
Eppure non mancano i rilievi positivi: aver ripulito Napoli, cercare di tenere la prostituzione lontano dalle strade, sono elementi positivi che sono sotto gli occhi di tutti.
Forse è proprio questo che dà fastidio al Governo, un elemento che il Centrodestra non può sopportare: in un quadro di controllo pressocchè totale della stampa nazionale, avere una voce estremamente critica e libera, che si rivolge direttamente al cuore del Paese, che parla a quel "centro moderato" che determina il peso del voto nazionale, è più che una spina nel fianco.
Allora ecco il tentativo di delegittimare la redazione, facendo percepire che questa sia nella linea della Chiesa, a cui don Sciortino, direttore della testata, ha dato a mio giudizio una risposta chiara e senza tentennamenti. Ecco il vero problema: non si riesce a piegare chi ha dalla sua la forza delle proprie idee.
Il Centrodestra plaudiva alle critiche ai DICO, ha cavalcato a lungo questo timore dell'elettorato moderato, non invocava l'intervento della Curia in quel caso.
Allora non si possono usare due pesi e due misure, questo almeno non è l'atteggiamento di un settimanale, a mio parere serio anche nelle critiche, come Famiglia Cristiana. Semmai questo dovrebbe essere l'atteggiamento di tutto il mondo della comunicazione sociale, che invece è troppo spesso prona la potere politico.

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