Alessandro Berteotti

La mia foto
Non ho verità da regalare, solo un pensiero libero, che liberamente lascio al vostro commento

sabato 13 dicembre 2008

Responsabilità, sportello e comune

Quante volte avreste voluto far valere le vostre ragioni, ma da persone intelligenti vi siete resi conto che la persona che era di fronte a voi ad uno sportello, sul treno, in metropolitana, in qualsiasi occasione non era la persona giusta con cui protestare, con cui far valere la vostra posizione.
Capita così che di fronte ad una presunta ingiustizia, ad un abuso, l'unica cosa che possiamo fare per scaricare la nostra frustrazione sia di prendersela con il primo rappresentante dell'istituto, ente, azienda o altro, per lo più innocente quanto voi, e non riuscirete mai a mettervi in confronto con chi ha invece la responsabilità di questi fatti.
Faccio un esempio che è riferito alla giornata di ieri. Si aspetta a Milano Cadorna l'annuncio della partenza del treno delle 17.45 per Novara, dopo che faticosamente, sfindando gli scioperi, si è giunti alla stazione, quando sul tabellone appaiono i binari di partenza di tutti i treni, anche quelli che partono diversi minuti dopo il Novara, ma di questo nessuna notizia.
Alla fine, ecco il binario: 8 anzichè 3. Una massa incredibile di persone si sposta, chi si era messo già sul binario abituale è costretto a rincorrere la massa. Arriva il convoglio: difficile definirlo. Tre squallidi vagoni, due doppi piani e una carrozza di prima classe nominale.
Si comincia a salire, ma appare subito chiaro che tutti non potranno trovare posto, non solo seduti, ma perfino in piedi si fa grande fatica a stare nel corridoio e sul predellino. Gli umori non tardano a scaldarsi, bastano un paio di minuti.
A questo punto ecco apparire il capotreno, un ragazzo giovane e garbato con la barba. Era salito in cabina e chiedeva di poter passare per dare il via al treno. Lui stesso si accorge che la situazione è paradossale, la seconda volta non ci prova nemmeno a passare, esce direttamente dal portello del conducente.
La gente protesta, e a ragione: se ne era appena partito un treno per Varese con metà della gente ed il doppio dello spazio, per di più ultramoderno, ultimo modello. Se qualcuno della programmazione viaggi si fosse presentato in quel momento si sarebbe preso una raffica di vaffa da pettinarlo all'indietro.
Ma così le rampogne se le è sentite il giovane capotreno. Il quale peraltro si è dimostrato molto intelligente e tollernate, qualità rara in certe persone.
A lui i miei complimenti, mentre tutta il mio dispiaciuto risentimento ai geni che non sanno capire che con uno sciopero dei mezzi che inizia alle ore 18.00 (con conseguente blocco di mezzi di superficie e metropolitana), tutti i pendolari di Milano avrebbero fatto a gara per prendere l'ultimo treno utile per partire, con un conseguente afflusso straordinario. Ma queste sono cose che chi fa il suo lavoro dentro un "silos" mentale, fa fatica a capire e a gestire: altrochè Customer Care (attenzione al cliente, per chi non conosce l'inglese).
A margine di questa vicenda, quella drammatica dei dipendenti del comune: oltre che la solidarietà a loro, sarebbe ora di fare nomi e cognomi di coloro che hanno la piena responsabilità su quanto successo e quali siano le loro reali pene, perchè ho la sensazione che qui chi paga sia solo una piccola parte, mentre chi ha le vere responsabilità se ne sta tranquillo e sereno a pensare ai fatti suoi. Non è giusto.

Nessun commento:

METEO