Alessandro Berteotti

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venerdì 19 dicembre 2008

Le nomine dell'amministrazione: flessibilità morale

Oggi avrei tante cose da scrivere, ma ho poco tempo e devo fare una promessa: quella di cercare di essere più breve. Alcuni tra di voi mi hanno scritto dicendomi di fare post più stringati, puntando all'essenziale e semmai riprendendoli più avanti. Cercherò di accontentarli, ma intanto invito anche queste persone a pubblicare le loro osservazioni. Non è difficile e se si vuole si può anche mantenere l'anonimato, anche se personalmente avrei piacere di conoscere i vostri nomi.
Dunque, l'argomento di oggi è vecchio di mesi e, se giriamo la boa del 31 dicembre, possiamo dire di essere entrati nel terzo anno dall'annuncio del famigerato rimpasto di giunta.
L'elemento nuovo è il più antico di tutti: la lotta per le poltrone.
In questo quadro l'UDC blinda il nuovo assessore Fazio ad accettare l'incarico (voluto personalmente dal Sindaco) solo se al partito verrà concessa una poltrona in AGESP. Alla faccia della partitocrazia, della partecipazione e perfino della democrazia. Ormai non esiste più alcun ritegno a chiedere ed ottenere poltrone per gestire il potere sotto gli occhi di tutti, senza nemmeno cercare di mitigarne la forma.
Così la richiesta di Cornacchia di avere il rispetto delle incompatibilità per motivi di parentela, può essere accettata se questa si limita al primo grado (colpendo Castiglioni e Fraschini, marito e moglie), e preservando il terzo grado, che implicherebbe l'incompatibilità di Paola Reguzzoni.
Dunque, principi flessibili. Elastici. Applicabili ad personam. Il Presidente del Consiglio insegna.
La questione morale si approfondisce.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

Perche non:)

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