Alessandro Berteotti

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sabato 29 novembre 2008

Rissa in Comune sulla questione Corte dei Conti

Al suo apparire, molti l'avevano sottovalutata. Io ero tra quelli che si erano sentiti correre un brivido lungo la schiena, solo al pensare alle conseguenze che si sarebbero potute aprire a fronte di un elemento esterno forte che veniva a "disturbare" la serena quiete della ineffabile Busto Arsizio.
In effetti la questione dei superstipendi, delle promozioni facili e degli avanzamenti automatici ha sconvolto la pacifica convivenza di una città che da quindici anni ha imparato a fare da se. Ma non per tre. E giusto per continuare coi luoghi comuni, sapendo che tutti i nodi vengono al pettine.
Ieri durante l'assemblea dei lavoratori si è rischiato lo scontro fisico, tra dipendenti, Sindaco e sindacati. Malgrado la radice linguistica, Sindaco e sindacati sono arrivati ad un faccia a faccia duro e senza possibilità di soluzione.
Accuse di diversa natura e di diverso tenore, che alla fine hanno fatto dire al Sindaco di essere pronto alle dimissioni. Perchè?
Quando le cose vanno bene, quando non ci sono problemi di grande impatto, quando ti lasciano lavorare tranquillo, tutti sono capaci di fare il capo o, nello specifico, il Sindaco; ma quando il gioco si fa duro, come direbbe John Beluschi, i duri devono cominciare a giocare e far valere il proprio gioco non perchè imposto, ma perchè effettivamente migliore.
Alle prime vere difficoltà il Sindaco che a parole non riesce più a convincere nessuno, si fa voltare le spalle dai dipendenti e dai sindacati. Questo vuol dire che egli non ha credibilità, che non ha autorevolezza. Quindi il problema non è che le cose che dice il Sindaco siano giuste o meno, ma il fatto è che non riesce a dirle in modo convincente, e quindi si lascia andare a reazioni emotive ingiustificabili.
Questo non aiuta nè il personale già dilanianto dal fatto di essere stati condotti fino al limite del baratro da persone incompetenti e personalmente coinvolte, nè il Sindaco nel cercare di dare credibilità alle proprie posizioni, che poi sono le posizioni dei suoi consulenti.
Dover pagare cifre da auto di media cilindrata non per demeriti o errori particolari, ma per la cattiva gestione di persone la cui responsabilità è precisa e individuata, ma altrettanto distante dalle conseguenze, disturba e non poco.
Penso che la posizione del PD, già espressa in molte occasioni, consiglio comunale compreso con un paio di mozioni sempre contestate e respinte, fino alla richiesta di una commissione di indagine su questo tema, per fare chiarezza e dare le giuste responsabilità in capo alle persone, in questo momento non possa che essere rivalutata e riconsiderata dalle stesse parti in gioco.
Ci auguriamo che le posizioni possano riavvicinarsi, non tanto perchè il Sindaco rinunci ai propositi di dimissione, ma nell'interesse esclusivo dei dipendenti, perchè la decisione che verrà assunta possa essere quella più giusta e corretta per salvaguardare gli interessi di tutte le parti in gioco e che chi ha prodotto questo scandaloso disastro sia effettivamente colpito e paghi il giusto della propria colpa. Come dovrebbe sempre essere.

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