Alessandro Berteotti

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domenica 2 novembre 2008

L'inesorabile declino della città

Vorrei tornare su alcuni temi dello scorso consiglio per approfondire alcune cose che forse meritano di essere rimeditate. La prima è che sicuramente la discussione del consiglio del 30 ottobre ha tolto ogni residuo dubbio sul malgoverno della città di questi ultimi due decenni. Infatti, malgrado l'appassionata difesa del Sindaco, resta il fatto che dopo due anni e mezzo di amministrazione la montagna abbia partorito un topolino, cioè la revisione di bilancio (la terza da maggio ad oggi) da 1,6 milioni di euro che raschia il fondo del barile e rimette in gioco i residuali delle gestioni amministrative degli ultimi 6 anni (da Rosa a Farioli).
Si evidenzia che in questo lungo periodo si è navigato a vista, con progetti per lo più estemporanei e privi di una continuità, anche rispetto alla precedente gestione Tosi. Ne esce così che interventi ritenuti qualificanti la città, con tanto di dichiarazioni di personaggi di primo piano della città, siano ora stati cancellati da questa ultima delibera, senza grandi problemi. Eppure alcuni assessori sono gli stessi di Rosa, magari avendo solo cambiato assessorato.
Gli interventi che sono stati promossi in questa fase, invece, sono di una urgenza allucinante.
La messa in sicurezza di via Piombina, con l'approssimarsi dell'apertura dello scmbio intermodale alle Nord, diventa una priorità, ma noi avevamo denunciato questa situazione fin dalla campagna elettorale che aveva portato Farioli a diventare sindaco, solo hce lui aveva affermato che non era un problema. Vedi ad esempio, una mia intervista mandata in onda da Rete55 sull'argomento.
Via dei Sassi è uno dei punti più pericolosi della città, ha già fatto fin troppe vittime. Ma quello che appare assolutamente inconcepibile è come mai, a fronte di contributi milionari (in euro) da parte della provincia già erogati, l'amministrazione non avesse ancora trovato i soldi sia per eseguire questa rotonda, sia le altre tre che comunque fanno parte di questo progetto.
Medesimo discorso, quasi ricopiato con la carta carbone, per il sottopasso di Sant'Anna. La cosa incredibile è che l'amministrazione ne parla come se a dover realizzare queste opere fosse qualcun altro. Come se non fossero 25 anni che se ne parla, ogni anno ribadendo che esso è una priorità per la città. Cos'altro si deve fare?
E vorrei qui ricordare anche un'altra incompiuta: il parco Busto 2000, che doveva essere opera di compendio a Malpensa Fiere: che ne è stato? Aspettiamo che anche quest'opera si realizzi da sola? Ma dove viviamo?
Si fossero investite ingenti cifre in altre opere, si potrebbe capire. Ma a memoria di bustocco vivente non c'è mai stata un'epoca nel secondo dopoguerra così avara di opere pubbliche, di ristrutturazioni del tessuto urbano, sociale e industriale della città come quest'ultimo decennio. Ed ora che i tempi diventano davvero duri, vista l'assenza di un gettito alternativo all'ICI, saremo condannati a prevedere un triennio di magra, dove le entrate saranno assicurate dall'accensione di mutui, dall'innalzamento dell'IRPEF Comunale e da qualsiasi altra diavoleria tributaria pur di aumentare il gettito erariale, senza però avere assicurazione di un ritorno in termini di sviluppo per la città.
Mala tempora currunt...

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