Alessandro Berteotti

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giovedì 13 novembre 2008

Il ciclone Beppe Grillo investe la città

Apriamo un ragionamento su come siamo messi agli occhi di un ipotetico viaggiatore che dovesse piombare da queste parti provenendo da qualsiasi zona del mondo o del cosmo. Se fosse arrivato martedì sera, avrebbe dovuto scegliere lo spettacolo verso cui rivolgere la propria attenzione: il Consiglio Comunale o Beppe Grillo al PalaYamamay? Difficile scegliere.
Eppure c'è stato qualche consigliere che non ha avuto dubbi: meglio Beppe Grillo. Questo deve essere stato anche il giudizio della gente, che una volta tanto ha deciso di pagare un biglietto anzichè vedersi uno spettacolo di intrattenimento gratuito offerto dal Comune.
"Ehi, attento: anche tu sei un attore di quello spettacolo di intrattenimento", potrebbe obiettare questo viaggiatore. Già. Purtroppo lo sono, anche se talvolta vorrei far finta di non esserlo, e talvolta proprio di non esserlo. "Ehi, amico: non ti obbliga nessuno". Appunto. A suo tempo deciderò. Per adesso ho ancora un impengo da rispettare con chi mi ha eletto e non mi piace lasciare le cose a metà.
"Oh, ma che cos'è tutto questo piagnisteo? Cos'è che ti ha turbato? Ti sei svegliato male?", potrebbe continuare questo ipotetico dialogo con il nostro viaggiatore. No, ho dormito bene e sono rilassato, malgrado tutto. Ma anche amareggiato, vedere che basta un "Beppe Grillo qualsiasi" (anche se nello specifico parliamo di quello originale, non me ne voglia il buon Beppe), a mandare in tilt una amministrazione comunale, la quale ha sofferto prima, durante e dopo la sua presenza.
L'altra volta che Grillo era venuto in città non era andata così, il sindaco era salito perfino sul palco con lui. Oggi lo vuole querelare per una questione di cibo, su chi abbia o non abbia pagato una cena. Quando lo spettacolo e la politica si incontrano nascono sempre dei problemi, se non altro per i cittadini.
A Busto Arsizio abbiamo tanti problemi da risolvere e altrettanti stanno bollendo in pentola. La situazione non si può definire tranquilla, eppure il nostro viaggiatore avrebbe l'impressione che in questo momento nessuno potrebbe cambiare uno stato di cose che si sono radicate dentro un sistema politico "blindato", a cui nessuno potrebbe mai venir meno "solo" per l'assurdità di certe contese, viste soprattutto come fatti personali.
Io non so questo viaggiatore da dove viene e cosa pensi in termini di consenso politico, ma so per certo che se gli dovessi spiegare perchè dovrebbe cercare di votare per una parte politica diversa da quella che governa, dirgli semplicemente che sono offeso e rammaricato per queste cose, non lo aiuterebbe a cambiare la sua idea. Forse dovrei querelare anch'io Beppe Grillo?

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