Alessandro Berteotti

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lunedì 20 aprile 2009

Una disgustosa occupazione mediatica

Nei giorni scorsi ho affrontato il tema del PdL (Popolo della Libertà) presso il nostro consiglio comunale. Nell'ultimo consiglio di giovedì scorso 16 aprile non è stato battuto ciglio in proposito.
Pure i telegiornali nazionali continuano a far transitare l'opinione politica di esponenti di quelli che erano i rappresentanti ufficiali di Forza Italia ed AN come se fossero ancora i portavoce dei rispettivi partiti. L'unica cosa che si è capita è che la didascalia al fondo dei nomi dei vari Cicchitto, Gasparri, Capezzone, Rotondi, riporta proprio PdL come sigla. Quindi, mentre gli altri gruppi politici hanno un solo rappresentante, ora il PdL ne ha almeno due, se non tre, che parlano sullo stesso argomento.
Altro tema: Annozero. Buona parte dei rappresentanti della maggioranza si sono stracciati le vesti per le posizioni assunte dal programma di Santoro in merito al terremoto, ma poco alla volta alcuni fatti cominciano a prendere contorni più precisi e forse quanto affermato in quella sede, al di là dei toni del signor Santoro, che nemmeno io gradisco, comincia a trovare riscontri.
L'accusa è quella di fare un programma di parte: qualcuno allora mi può spiegare come mai esista in Italia una intera rete televisiva nazionale, Rete4 nello specifico, che da anni supporta, sponsorizza e dà ampio spazio mediatico a Silvio Berlusconi, in questo momento Presidente del Consiglio in Italia? Ci voleva Santoro per dire questo?
Evidentemente no, visto che lo avevo già denunciato recentemente, nel mio post del 4 aprile, ed ancora prima di REPORT avevo denunciato l'occupazione illegale delle frequenze di Europa7.
Attenzione: io non sono un genio, solo un cittadino che cerca di informarmarsi un po' più della media, anche per l'attività politica che svolgo. Ma se lo posso fare io, lo può fare chiunque. Basta volerlo, ma temo che per molti sia più semplice girare la testa altrove.
Il vero problema è che quasi tutti ci siamo abituati non a cercare i giornali che ci danno le notizie vere, ma quelli che meglio rispondono al nostro clichè politico, quelli che ci danno conferma delle nostre idee, quelli che ci tranquillizzano dicendoci che tutto va, se non bene, almeno nella direzione che noi ci aspettiamo. Ma questo non è giornalismo, queste non sono notizie, al più sono gradevoli menzogne scritte per tranquillizzare le nostre coscienze.
Torniamo quindi a chiedere una sana informazione giornalistica, che tornino a parlarci dei fatti e non delle opinioni, che facciano inchieste per svelare magagne e intrallazzi, non tanto per sostenere una tesi "contraria ad ogni costo", ma per autentica sete di verità.
Solo così potrà finire questa disgustosa occupazione mediatica fatta di cialtronerie e da ciarlatani arruffapopoli; solo così l'Italia potrà tornare ad essere un paese dove esiste la libertà di espressione.

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