Ecco servito l'ennesimo teatrino della politica bustocca: Lega e PdL litigano per il regolamento delle alienazioni. La voce delle alienazioni è il capitolo su cui si sostiene tutto l'impianto del Bilancio Preventivo 2009, per questo esso ha una grande importanza tecnica.
Ma ancora di più pare averne sul piano degli interessi, se è vero che la maggioranza su questo tema non mostra alcuna intenzione di tenere nascoste la proprie divisioni.
Vediamo di capire allora questi due aspetti: quello tecnico, dapprima. Se quanto previsto a bilancio (circa 10 milioni di euro) non dovesse entrare dalle alienazioni, sarebbe molto difficile poter realizzare tutte le iniziative che il bilancio ha previsto, e questo potrebbe costituire un ulteriore freno anche al rilancio delle opere pubbliche, che da più parti si auspica, soprattutto nel merito dei due sottopassi ferroviari di Sant'Anna (eternamente promesso) e di via del Chisso, congiungente la rotonda della Busto-Molinelli con la zona industriale di Sacconago e di importanza strategica per evitare lo scempio di via Piombina.
Inoltre vi sono altre iniziative di ampio respiro per la città che da anni sono in attesa ormai di partire, già in parte o in tutto finanziate per i contributi provinciali, ma ancora assenti dalla pianificazione operativa, come le rotonde sull'asse del Sempione tra i quartieri dei Santi Apostoli e di Beata Giuliana, il parco Busto2000 in zona Malpensafiere e l'area per la realizzazione del Centro Sportivo sempre in zona Beata Giuliana.
Non a caso cito questo quartiere che negli ultimi anni ha dovuto subire un fortissimo sviluppo edilizio e residenziale, senza avere avuto finora significativi miglioramenti dal punto di vista della mobilità e dei servizi.
Sul fronte politico, invece, la questione diventa un delicato banco di prova per la tenuta e la credibilità di questa maggioranza. Gli interventi elencati ed altri ancora, come sanno gli addetti ai lavori, non sono così condivisi dai partiti della stessa maggioranza, che non hanno gli stessi interessi in proposito. Ecco perchè la questione del regolamento delle alienazioni riveste questa importanza: si tratta di decidere se e come far accedere i propri referenti al patrimonio comunale, evitando di creare spazi entro i quali altri possano intromettersi o creare disparità di opportunità.
Se i beneficiari fossero unicamente i cittadini, si farebbe ben presto a fissare regole di equità, che poi possano essere facilmente verificate. Mentre se le cose sono sufficientemente confuse, è più facile applicare interpretazioni di maggiore flessibilità con gli amici.
Ma ancora di più pare averne sul piano degli interessi, se è vero che la maggioranza su questo tema non mostra alcuna intenzione di tenere nascoste la proprie divisioni.
Vediamo di capire allora questi due aspetti: quello tecnico, dapprima. Se quanto previsto a bilancio (circa 10 milioni di euro) non dovesse entrare dalle alienazioni, sarebbe molto difficile poter realizzare tutte le iniziative che il bilancio ha previsto, e questo potrebbe costituire un ulteriore freno anche al rilancio delle opere pubbliche, che da più parti si auspica, soprattutto nel merito dei due sottopassi ferroviari di Sant'Anna (eternamente promesso) e di via del Chisso, congiungente la rotonda della Busto-Molinelli con la zona industriale di Sacconago e di importanza strategica per evitare lo scempio di via Piombina.
Inoltre vi sono altre iniziative di ampio respiro per la città che da anni sono in attesa ormai di partire, già in parte o in tutto finanziate per i contributi provinciali, ma ancora assenti dalla pianificazione operativa, come le rotonde sull'asse del Sempione tra i quartieri dei Santi Apostoli e di Beata Giuliana, il parco Busto2000 in zona Malpensafiere e l'area per la realizzazione del Centro Sportivo sempre in zona Beata Giuliana.
Non a caso cito questo quartiere che negli ultimi anni ha dovuto subire un fortissimo sviluppo edilizio e residenziale, senza avere avuto finora significativi miglioramenti dal punto di vista della mobilità e dei servizi.
Sul fronte politico, invece, la questione diventa un delicato banco di prova per la tenuta e la credibilità di questa maggioranza. Gli interventi elencati ed altri ancora, come sanno gli addetti ai lavori, non sono così condivisi dai partiti della stessa maggioranza, che non hanno gli stessi interessi in proposito. Ecco perchè la questione del regolamento delle alienazioni riveste questa importanza: si tratta di decidere se e come far accedere i propri referenti al patrimonio comunale, evitando di creare spazi entro i quali altri possano intromettersi o creare disparità di opportunità.
Se i beneficiari fossero unicamente i cittadini, si farebbe ben presto a fissare regole di equità, che poi possano essere facilmente verificate. Mentre se le cose sono sufficientemente confuse, è più facile applicare interpretazioni di maggiore flessibilità con gli amici.
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