Alessandro Berteotti

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mercoledì 29 aprile 2009

I derivati, questi sconosciuti

Sta facendo un certo clamore la vicenda dei derivati di Milano, dove la magistratura ha dimostrato qualcosa di più di un semplice interessamento, mandando la Guardia di Finanza presso le sedi della Deutesche Bank a verificare se le condizioni di gestione abbiano causato seri danni economici agli enti che li hanno sottoscritti.
Anche Busto Arsizio ha trattato la sua parte di derivati con DB, per cui risulta particolarmente interessata a questa vicenda. La Corte dei Conti ha già denunciato in passato un uso scellerato di questi strumenti finanziari da parte degli enti locali, a cui n0n si può togliere parte delle responsabilità che hanno condotto a questa situazione.
Facendo una battuta, sarebbe stato meglio per qualcuno tentare con quote del superenalotto che avventurarsi in questo vicolo, che ora appare anche cieco. Abbiamo pagato meno per pagare di più, diceva oggi un quotidiano nazionale.
I meccanismi che regolano questi derivati sono apparentemente semplici, in realtà non banali. Non mi fermo ora a descrivere il contesto, chi vuole può facilmente documentarsi, ma semplificando dico che ci sono due limiti, uno superiore ed uno inferiore, corrispondenti al minimo e al massimo di tasso su cui si "scommette". L'importante è stare nella forbice per avere un equilibrio; se i tassi salgono e si supera il limite superiore, i comuni pagano comunque i tassi fino al limite, avendone un vantaggio. Ma se i tassi scendono sotto il limite inferiore i comuni pagano comunque il tasso stabilito da questo limite.
Oggi siamo tre punti abbondanti sotto il limite inferiore, quindi i comuni ci stanno perdendo un mucchio di soldi in interessi maggiori che possono sì ricontrattare, ma pagando subito una penale molto alta.
Gli esperti dicono che la questione può solo migliorare se i tassi risaliranno, cosa improbabile per il 2009 e forse buona parte del 2010.
Vedremo...

1 commento:

Alberto Pirani ha detto...

Il principio fondamentale è che un ente pubblico deve gestire le sue risorse e il suo indebitamento con criteri di prudenza, trasparenza e non speculativi. La Deutsche Bank è stata rappresentata in Italia dal Dr.Vincenzo De Bustis, ex Bnl, ex Banca 121, noto alle cronache per i contratti truffa "rifilati"ai clienti di Banca 121, poi acquistata da Monte Paschi Siena. Quando MPS si è reso conto di cosa si era portato in casa, si è liberato di De Bustis che è andato a far danni in Deutsche Bank. Adesso è stato allontanato anche da Deutsche Bank ed è tornato a far danni in Puglia in una piccola banca locale. Bastava informarsi un pò e il derivato di 55 milioni di euro il Comune di Busto non l'avrebbe fatto. Invece c'era l'esigenza di fare cassa subito e di avere minori esborsi dal 2007 al 2015 (ampiamente compensati, poi, da maggiori esborsi dal 2015 al 2032) e l'operazione è stata fatta; perchè gli amministratori locali di tutto si sono preoccupati fuorchè dell'interesse reale della cittadinanza: chi amministrerà dal 2015 in poi si troverà con un contratto capestro ma anche nella fase attuale i minori esborsi sono di gran lunga "minori" di quanto preventivato perchè essersi fatti imporre da Deutsche un"floor", così si chiama il tasso minimo del contratto, al 4,95 è operazione truffaldina fin dall'inizio. Io mi auguro che l'importante precedente di Milano serva a poter impugnare anche il contratto di Busto vista anche l'ispezione della Corte dei Conti; per chi volesse approfondire le problematiche connesse ed avere maggiori chiarimenti non sintetizzabili in questa sede,sono a completa disposizione come cittadino di questa città amministrata da una maggioranza che fa il bello e il cattivo tempo forte dei numeri che ha, ma che si dimostra sempre più spesso inadeguata al ruolo che svolge in una città di oltre 80.000abitanti importante per le sue industrie, per la sua economia, per il suo passato e per il suo presente.
Il mio cellulare è 3389105689 ed è mia caratteristica non avere timori reverenziali per alcuno

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