Sarebbe un tema originale da sviluppare nella famosa trasmissione di RaiTre "Chi l'ha visto?" ed il soggetto sarebbe il Popolo delle Libertà nella nostra città. Non mi piace fare i conti in tasca di altri, ma in questo caso mi sento di chiedermi e chiedere alla città chi la stia governando e, come amministratore di minoranza, quale sia e in che formula si presenti la coalizione di maggioranza.
Vediamo di capire di cosa si stia parlando.
Sabato 22 marzo il Congresso di AN ha decretato lo scioglimento del partito e la confluenza nel Popolo delle Libertà; sabato 29 marzo invece ha avuto luogo il Congresso fondativo del PdL, che sancisce la fine delle vecchie sigle di Forza Italia e AN, almeno questo riportano le cronache.
Se questo fosse vero anche a Busto Arsizio ci dovremmo trovare nelle prossime commissioni consiliari e nel consiglio comunale di fronte ad una nuova struttura che vede 12 consiglieri rappresentare il PdL, con la scomparsa del capogruppo e del gruppo di AN. Invece lunedì sera alla riunione della Commissione Crisi erano presenti i medesimi gruppi di prima. D'accordo era il giorno dopo, troppo presto... ma una città come Busto è troppo grande per non avere risposte rapide anche dai gruppi di rappresentanza locale dei grandi partiti.
Da questo punto di vista il PD è stato molto più rapido negli adempimenti, anticipando addirittura la propria struttura con l'Ulivo ed il gruppo consiliare si costituì già sotto questa bandiera prima ancora che i vertici nazionali facessero i passi necessari.
Se a questa organizzazione aggiungiamo anche l'ex UDC, ora sospesa a mezzo tra il vecchio ed il nuovo PdL, possiamo pensare che il gruppo sia di 13... ora, se i numeri dicono anche qualcosa di storico, viste le radici giudaico-cristiane, diciamo che 12 erano gli apostoli e tra loro c'era anche Giuda. Per questo non si va a cena in 13, secondo antica tradizione.
Se poi dobbiamo dare ascolto a chi sa cogliere gli umori della politica locale, definire da rissa rusticana l'attuale situazione all'interno della PdL lascia poco alla fantasia e alla consistenza di questa coalizione. Aspettiamo di vedere cosa succederà. Magari a Chi l'ha Visto...
Vediamo di capire di cosa si stia parlando.
Sabato 22 marzo il Congresso di AN ha decretato lo scioglimento del partito e la confluenza nel Popolo delle Libertà; sabato 29 marzo invece ha avuto luogo il Congresso fondativo del PdL, che sancisce la fine delle vecchie sigle di Forza Italia e AN, almeno questo riportano le cronache.
Se questo fosse vero anche a Busto Arsizio ci dovremmo trovare nelle prossime commissioni consiliari e nel consiglio comunale di fronte ad una nuova struttura che vede 12 consiglieri rappresentare il PdL, con la scomparsa del capogruppo e del gruppo di AN. Invece lunedì sera alla riunione della Commissione Crisi erano presenti i medesimi gruppi di prima. D'accordo era il giorno dopo, troppo presto... ma una città come Busto è troppo grande per non avere risposte rapide anche dai gruppi di rappresentanza locale dei grandi partiti.
Da questo punto di vista il PD è stato molto più rapido negli adempimenti, anticipando addirittura la propria struttura con l'Ulivo ed il gruppo consiliare si costituì già sotto questa bandiera prima ancora che i vertici nazionali facessero i passi necessari.
Se a questa organizzazione aggiungiamo anche l'ex UDC, ora sospesa a mezzo tra il vecchio ed il nuovo PdL, possiamo pensare che il gruppo sia di 13... ora, se i numeri dicono anche qualcosa di storico, viste le radici giudaico-cristiane, diciamo che 12 erano gli apostoli e tra loro c'era anche Giuda. Per questo non si va a cena in 13, secondo antica tradizione.
Se poi dobbiamo dare ascolto a chi sa cogliere gli umori della politica locale, definire da rissa rusticana l'attuale situazione all'interno della PdL lascia poco alla fantasia e alla consistenza di questa coalizione. Aspettiamo di vedere cosa succederà. Magari a Chi l'ha Visto...
2 commenti:
Mi scusi se mi permetto di fare una correzzione alle sue accuse un po' "paracule" (nel senso che cercano di spostare l'attenzone dai VERI problemi che sono interni al PD - tra l'altro Bersani dice che sarete nel PSE) i gruppi che prima o poi dovranno sparire sono tre: il gruppo di AN, il gruppo di Forza Italia e il gruppo dei Cristiani Democratici. Questo comporterà, ove lo statuto lo consente, alla formazione di un gruppo unico del Popolo della Libertà che a Busto conta 13 consiglieri, gruppo che fa riferimento al Primo Partito Italiano e si conformerà al Primo Partito Europeo dei quali, tra l'altro saremo i più numerosi.
Cordiali Saluti
Può darsi che il sig. Sabba abbia ragione sul consenso che il PDL sembra riscuotere sia a livello nazionale che locale. Io personalmente mi vergognerei come un ladro a vedermi rappresentato da uno come Silvio Berlusconi e preferisco trovarmi in compagnia di Ciampi, della Levi Montalcini, di Umberto Eco, di Eugenio Scalfari e dei tanti altri che, a parte i loro meriti nei loro settori specifici, si sentono e sono prima di tutto uomini liberi
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