Alessandro Berteotti

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mercoledì 1 aprile 2009

Il Popolo delle Libertà a Busto: Chi l'ha visto?

Sarebbe un tema originale da sviluppare nella famosa trasmissione di RaiTre "Chi l'ha visto?" ed il soggetto sarebbe il Popolo delle Libertà nella nostra città. Non mi piace fare i conti in tasca di altri, ma in questo caso mi sento di chiedermi e chiedere alla città chi la stia governando e, come amministratore di minoranza, quale sia e in che formula si presenti la coalizione di maggioranza.
Vediamo di capire di cosa si stia parlando.
Sabato 22 marzo il Congresso di AN ha decretato lo scioglimento del partito e la confluenza nel Popolo delle Libertà; sabato 29 marzo invece ha avuto luogo il Congresso fondativo del PdL, che sancisce la fine delle vecchie sigle di Forza Italia e AN, almeno questo riportano le cronache.
Se questo fosse vero anche a Busto Arsizio ci dovremmo trovare nelle prossime commissioni consiliari e nel consiglio comunale di fronte ad una nuova struttura che vede 12 consiglieri rappresentare il PdL, con la scomparsa del capogruppo e del gruppo di AN. Invece lunedì sera alla riunione della Commissione Crisi erano presenti i medesimi gruppi di prima. D'accordo era il giorno dopo, troppo presto... ma una città come Busto è troppo grande per non avere risposte rapide anche dai gruppi di rappresentanza locale dei grandi partiti.
Da questo punto di vista il PD è stato molto più rapido negli adempimenti, anticipando addirittura la propria struttura con l'Ulivo ed il gruppo consiliare si costituì già sotto questa bandiera prima ancora che i vertici nazionali facessero i passi necessari.
Se a questa organizzazione aggiungiamo anche l'ex UDC, ora sospesa a mezzo tra il vecchio ed il nuovo PdL, possiamo pensare che il gruppo sia di 13... ora, se i numeri dicono anche qualcosa di storico, viste le radici giudaico-cristiane, diciamo che 12 erano gli apostoli e tra loro c'era anche Giuda. Per questo non si va a cena in 13, secondo antica tradizione.
Se poi dobbiamo dare ascolto a chi sa cogliere gli umori della politica locale, definire da rissa rusticana l'attuale situazione all'interno della PdL lascia poco alla fantasia e alla consistenza di questa coalizione. Aspettiamo di vedere cosa succederà. Magari a Chi l'ha Visto...

2 commenti:

Matteo Sabba ha detto...

Mi scusi se mi permetto di fare una correzzione alle sue accuse un po' "paracule" (nel senso che cercano di spostare l'attenzone dai VERI problemi che sono interni al PD - tra l'altro Bersani dice che sarete nel PSE) i gruppi che prima o poi dovranno sparire sono tre: il gruppo di AN, il gruppo di Forza Italia e il gruppo dei Cristiani Democratici. Questo comporterà, ove lo statuto lo consente, alla formazione di un gruppo unico del Popolo della Libertà che a Busto conta 13 consiglieri, gruppo che fa riferimento al Primo Partito Italiano e si conformerà al Primo Partito Europeo dei quali, tra l'altro saremo i più numerosi.

Cordiali Saluti

Alberto Pirani ha detto...

Può darsi che il sig. Sabba abbia ragione sul consenso che il PDL sembra riscuotere sia a livello nazionale che locale. Io personalmente mi vergognerei come un ladro a vedermi rappresentato da uno come Silvio Berlusconi e preferisco trovarmi in compagnia di Ciampi, della Levi Montalcini, di Umberto Eco, di Eugenio Scalfari e dei tanti altri che, a parte i loro meriti nei loro settori specifici, si sentono e sono prima di tutto uomini liberi

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