Alessandro Berteotti

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martedì 20 maggio 2008

Si scrive Bike Sharing, si legge qualità della vita

Ormai abbiamo più termini inglesi che italiani nel nostro vocabolario, perfino i ministeri adesso si chiamano Welfare o Devolution. Al di là delle parole, il Bike Sharing è una proposta che le amministrazioni comunali di molte città italiane stanno vagliando, e che io sottoposi lo scorso autunno anche alla nostra.
Di cosa si tratta? Di “bicicletta in affitto”, per dirla in buon italiano.
Per renderlo operativo occorre che qualche società privata piuttosto che AGESP predisponga il servizio con apposite biciclette e una serie di punti di interscambio, dove sarà possibile prendere o depositare il mezzo a due ruote.
Il sistema prevede l’iscrizione degli utenti al servizio ed il versamento di una piccola quota cauzionale. Viene consegnata una tessera magnetica che verrà utilizzata per accedere al servizio, prendere o riconsegnare la bicicletta e si paga una tariffa per l’uso che si fa del mezzo: pochi centesimi di euro ogni ora, e pagamento con tessera a ricarica, col telefonino o con addebito in conto.
Ormai nella nostra città hanno chiuso tutti i depositi di biciclette che prima era possibile trovare presso le stazioni ferroviarie o l’ospedale: questo potrebbe essere un ottimo sistema per tornare ad un uso intelligente della bicicletta come mezzo alternativo della mobilità personale.
Occorre però cambiare qualcosa nelle nostre abitudini: essere meno pigri e soprattutto fare in modo che se l’Amministrazione Comunale dovesse lanciare l’iniziativa, cosa in cui onestamente non nutro grande fiducia, poi la sostenga con convinzione.
In ogni caso si dovrà tenere maggior conto nel piano urbano del traffico che si sta redigendo, di una dimensione di città che favorisca l’uso della bicicletta e di mezzi similari per creare le condizioni per una più rispettosa circolazione delle due ruote lungo le nostre strade.
Meno camion e più biciclette.

2 commenti:

Elisabetta Cacioppo ha detto...

L'argomento sai che mi piace parecchio, vero? ;-)
Il Consiglio Comunale di Varese il 28 marzo ha approvato un ordine del giorno con cui mio fratello (sulla scorta della mozione in circoscrizione passata all'unanimità) chiedeva di inserire nella relazione previsionale e programmatica del bilancio 2008, l'avvio di uno studio di fattibilità del bike sharing da espletarsi entro il 30 giugno e in caso di esito positivo, allo stanziamento tramite apposita variazione di bilancio della somma necessaria all'avvio di tale progetto.
C'è anche da considerare che la Regione ha previsto nella sua Legge Finanziaria fondi da destinare ai Comuni che si cimenteranno nel progetto.
E se l'unione facesse la forza? Magari anche con l'ausilio di qualche consigliere provinciale, di nostra conoscenza....

Luisa Oprandi ha detto...

I consiglieri provinciali di vostra conoscenza sono assolutamente d'accordo.
Direi comunque di ipotizzare anche dei percorsi tuistici da consigliare...e quindi di unire l'aspetto sportivo, ambientale a quello di progressiva diffusione di itneresse verso zone del nsotro territorio...
Luisa Oprandi

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