Alessandro Berteotti

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domenica 25 maggio 2008

Il ritorno del nucleare

E' di questa settimana l'annuncio del Governo di voler tornare al nucleare, di voler ripartire con un progetto che porti a mettere la prima pietra di nuove centrali di terza generazione entro cinque anni. L'argomento meriterebbe ben più che queste poche righe, ma come al solito il mio intento è getttare il sasso nello stagno per scuotere le coscienze e attivare la discussione.

Dico subito che personalmente sono fermamente contrario al nucleare almeno fino a quando non verranno risolti i problemi delle scorie. Queste hanno due grossi difetti: il primo è che impiegano 10.000 anni a dimezzare la loro carica nucleare, il secondo che sono il combustibile di base per la fabbricazione di ordigni nucleari, compresi quelli cosiddetti “sporchi” che tanta paura fanno ai servizi segreti di tutto il pianeta.

Lo stoccaggio delle scorie è il primo vero grande ed irrisolto problema del nucleare, non dimentichiamocelo.

Su problema come tale, al di là delle mie personali considerazioni, è assolutamente necessario che una decisione di questo tipo non venga presa solo dall'attuale Governo, ma esso agisca di concerto con tutte le forze politiche sul piano di medio-lungo termine. Infatti, il mandato governativo dura solo cinque anni e non vi è alcuna certezza sul fatto che tra cinque anni ve ne sia uno dello stesso colore e delle stesse convinzioni dell'attuale. Si rischierebbe di vedere buttati al vento anni di tempo e miliardi di euro senza raggiungere alcun risultato.

La questione diventa imbarazzante se si tiene conto che nelle stesse ore in cui il Governo faceva questo annuncio, le agenzie internazionali battevano la notizia che nel mondo l'eolico aveva superato il nucleare in termini di investimenti ed efficienza.

Se calcoliamo i progressi fatti negli ultimi cinque anni dalla politica di sviluppo delle fonti alternative al fossile (petrolio-carbone) e le prospettive di crescita a livello mondo, scopriamo che in termini di efficienza-sviluppo tra 10 anni, ovvero il tempo necessario affinchè la prima centrale del nuovo corso nucleare italiano prenda l'avvio, potremmo trovarci con progressi tali da parte delle energie riciclabili che renderebbero inutile il nucleare. Sarebbe davvero una beffa, considerando anche che non abbiamo ancora la tecnologia per spegnere il nucleo dei reattori...Voi cosa ne dite?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Premesso che superare il problema della totale dipendenza dall'esterno per la produzione di energia è vitale e prioritario per il rilancio e la competitività globale del sistema Italia, ritengo che riattivare una politica di ricorso al nucleare in questo momento sia del tutto sbagliato per i seguenti motivi:
a) si tratterebbe di nucleare di terza generazione con tutti i problemi più che di sicurezza, di smaltimento delle scorie e nel nostro paese lo smaltimento "in genere" è un problema
b) partire adesso significherebbe avere la prima centrale in funzione come minimo tra dieci anni rinunciando a percorrere strade alternative
c) in tutta europa e nel mondo si sta battendo la strada dell'eolico e dello sfruttamento dell'energia solare(al riguardo sono stato recentemente in Andalusia dove le pale eoliche - esteticamente non bellissime, lo riconosco - "girano" e producono energia in abbondanza; per contro in Sicilia(provincie di Siracusa e Ragusa) le pale ci sono ma "non girano" e non producono energia(perche?): Inoltre in tutta europa una parte crescente di energia viene prodotta con pannelli solari di ultima generazione; possibile che da noi, a latitudini inferiori, il settore stenti a decollare?
d) il prof. Rubbia - premio Nobel - incompreso in patria, leggasi Enea, è andato a portare le sue proposte in Spagna ed altrove; perchè non battere la strada della fusione nucleare?
Cosa si deve fare, a mio avviso:
1)L'Enel e l'Eni, che sono aziende solide, liquide e con ottimi cash-flow debbono comprare società all'estero che operano già nel nucleare, far produrre a loro l'energia ed utilizzarla noi(sarà un discorso cinico ma efficace e di rapida attuazione); l'Enel in verità ha cominciato a farlo
2) si deve potenziare l'eolico e farlo funzionare dove c'è già
3) si deve incentivare ancor più che adesso( ad esempio con una detrazione fiscale al 100%) l'istallazione di pannelli solari e la messa in opera di tutte le più moderne tecnologie per il risparmio energetico
4) si deve ascoltare di più il parere degli esperti e delle aziende con know_how nel settore
5) si deve smettere di assumere posizioni meramente ideologiche che non portano da alcuna parte
6) infine ciascuno di noi, per quanto gli compete, deve prestare continua attenzione agli sprechi evitando con i propri comportamenti di aggravare la richiesta giornaliera di energia(basterebbe ridurre gli sprechi di un 10% e si può per risolvere un sacco di problemi)
7) costruire comunque 5 o 6 degassificatori
8) convincerci che il periodo delle"vacche grasse" è finito e che, se vogliamo mantenere standars di vita elevati, dobbiamo modificare i nostri comportamenti

Anonimo ha detto...

Premesso che superare il problema della totale dipendenza dall'esterno per la produzione di energia è vitale e prioritario per il rilancio e la competitività globale del sistema Italia, ritengo che riattivare una politica di ricorso al nucleare in questo momento sia del tutto sbagliato per i seguenti motivi:
a) si tratterebbe di nucleare di terza generazione con tutti i problemi più che di sicurezza, di smaltimento delle scorie e nel nostro paese lo smaltimento "in genere" è un problema
b) partire adesso significherebbe avere la prima centrale in funzione come minimo tra dieci anni rinunciando a percorrere strade alternative
c) in tutta europa e nel mondo si sta battendo la strada dell'eolico e dello sfruttamento dell'energia solare(al riguardo sono stato recentemente in Andalusia dove le pale eoliche - esteticamente non bellissime, lo riconosco - "girano" e producono energia in abbondanza; per contro in Sicilia(provincie di Siracusa e Ragusa) le pale ci sono ma "non girano" e non producono energia(perche?): Inoltre in tutta europa una parte crescente di energia viene prodotta con pannelli solari di ultima generazione; possibile che da noi, a latitudini inferiori, il settore stenti a decollare?
d) il prof. Rubbia - premio Nobel - incompreso in patria, leggasi Enea, è andato a portare le sue proposte in Spagna ed altrove; perchè non battere la strada della fusione nucleare?
Cosa si deve fare, a mio avviso:
1)L'Enel e l'Eni, che sono aziende solide, liquide e con ottimi cash-flow debbono comprare società all'estero che operano già nel nucleare, far produrre a loro l'energia ed utilizzarla noi(sarà un discorso cinico ma efficace e di rapida attuazione); l'Enel in verità ha cominciato a farlo
2) si deve potenziare l'eolico e farlo funzionare dove c'è già
3) si deve incentivare ancor più che adesso( ad esempio con una detrazione fiscale al 100%) l'istallazione di pannelli solari e la messa in opera di tutte le più moderne tecnologie per il risparmio energetico
4) si deve ascoltare di più il parere degli esperti e delle aziende con know_how nel settore
5) si deve smettere di assumere posizioni meramente ideologiche che non portano da alcuna parte
6) infine ciascuno di noi, per quanto gli compete, deve prestare continua attenzione agli sprechi evitando con i propri comportamenti di aggravare la richiesta giornaliera di energia(basterebbe ridurre gli sprechi di un 10% e si può per risolvere un sacco di problemi)
7) costruire comunque 5 o 6 degassificatori
8) convincerci che il periodo delle"vacche grasse" è finito e che, se vogliamo mantenere standars di vita elevati, dobbiamo modificare i nostri comportamenti

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