Alessandro Berteotti

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giovedì 22 maggio 2008

Più che parlare di famiglia, serve lavorare per la famiglia

Sono anni che da più parti si sente parlare di un maggiore impegno per la famiglia, di difesa dei valori della famiglia, di più risorse per la famiglia.
La Costituzione italiana prevede espressamente l’istituto della famiglia e lo regola negli articoli 29, 30 e 31, nella forma di “società naturale fondata sul matrimonio”, “doveri e diritti dei genitori nei confronti dei figli” e soprattutto il 31, con le “agevolazioni economiche in particolare nei confronti delle famiglie numerose”.
Finora ben poco è stato fatto su questo versante.
Durante il consiglio comunale del 5 maggio, una deliberazione approvata della maggioranza ha posto come limite per lo status di famiglia numerosa il numero di 4 figli. Evidentemente non si conosce la realtà sociale di Busto Arsizio ed io ho contestato questo limite: solo una piccolissima parte delle famiglie di Busto Arsizio ha 4 o più figli, meno del 2% del totale delle famiglie della città, e di queste non tutte sono famiglie bisognose. Non mi è piaciuta la demagogia di questo provvedimento, che non fornisce alcuna indicazione di cambiamento, malgrado quello che dice l’amica e collega Donatella Fraschini.
Mi permetto di far notare, infatti, che questo provvedimento è stato assunto, come purtroppo quasi tutti quelli in area Servizi Sociali, sulla base delle (scarse) disponibilità economiche del bilancio, non a fronte di un reale bisogno della città. Prima di tutto dovremmo ragionare sulla definizione di “famiglia numerosa” nella società del ventunesimo secolo, quindi dovremmo fare un’analisi più approfondita delle necessità economiche reali per una famiglia, della pianificazione familiare e del limite tra “ricchezza” e “disagio”.
Questo tipo di lavoro è a mio modo di vedere totalmente assente dall’attuale contesto delle politiche familiari dell’Amministrazione comunale: sarò grato a tutti coloro che vorranno aiutarmi a ragionare su questo tipo di problematica, con la loro esperienza e la loro sensibilità.

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