L'argomento del giorno è proprio il Referendum sulla sistemazione della Piazza Vittorio Emanuele 2°, di cui la città sente parlare da molto tempo come fatto rilevante, ma che temo ai più sfugga come significato vero.
In realtà vi è un po' di confusione, assimilabile al famoso dilemma se sia nato prima l'uovo o la gallina. Nel nostro caso, se lo spostamento del monumento sia un'opportunità o un vincolo, dettato dalla necessità di realizzare una zona pedonale con un silo per auto esattamente sotto l'area della piazza Vittorio Emanuele.
Per chi non ricordasse i dati storici, diciamo che il Piano Regolatore datato 1973 prevedeva già ben 35 anni fa la realizzazione dell'autosilo in quel punto, e che i sindaci succedutisi da allora (tra cui il Sen.Rossi, che da sempre ho in grande ammirazione) non hanno mai rimosso quel vincolo, anche quando ne ebbero la possibilità.
A prescindere dai pareri della Sovrintendenza Belle Arti, che sono a mio parere sempre soggettivi, tutti possono da soli rilevare che lo stile del monumento, opera di epoca moderna datata esattamente 50 anni fa, non ha nulla a che vedere con l'ambito della seicentesca piazza di Palazzo Marliani.
Di fatto invece, e questo sì ha una enorme rilevanza per la città, è necessario operare al più presto un piano di riordino urbanistico e di recupero della zona che va dalla piazza alle chiese di San Giovanni e Santa Maria, oltre che quella che arriva fino alla chiesa di San Michele.
Questa profonda ferita che solca il centro cittadino, fatta di case fatiscenti se non veri e propri ruderi, cortili squallidi e rifugio per senzatetto o senza dimora, non fa certo onore alla nostra città.
Ma per renderci conto di come effettivamente la gente percepisca questo momento, ho aperto un mio piccolo sondaggio "online", in cui chiedo ai cittadini di esprimersi sulla questione.
1 commento:
Come su ogni argomento, anche su questo occorre, per poter decidere con cognizione di causa, avere una informazione corretta e completa. Ben venga, pertanto, ogni contributo, come il suo, che si basa su dati concreti, che ricorda la reale situazione normativa, che imposta il problema e ne indica le soluzioni senza demagogia e "senza trucchi". La sistemazione della piazza è doverosa ed urgente dato il degrado che non fa onore alla città, l'amministrazione è stata latitante per troppo tempo ed è suo compito, urgente, prendere decisioni, anche perchè il referendum è consultivo e quindi non vincola la giunta. In questo contesto un referendum che si limita ad una parte del problema(il silos) svincolandola dal recupero urbanistico dell'area, è strumentale e demagogico ed un inutile sperpero di denaro pubblico. Per tutte queste ragioni non andrò a votare ma in linea di principio sono favorevole anche alla costruzione del silos(che è, ricordiamolo, sotterraneo)oltrechè, ovviamente, alla eliminazione dei ruderi.L'attenzione ai problemi ambientali è importante e prioritaria ma se si traduce in immobilismo è deleteria. Basta andare in qualsiasi paese europeo e si vede che il problema del traffico e dell'inquinamento si risolve con le metropolitane(per contesti urbanistici importanti)e con l'eliminazione delle auto "dalla superficie". Eliminare le auto tout court è, allo stato, non fattibile e utopico.
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