Alessandro Berteotti

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domenica 24 maggio 2009

Saviano e Cantone, letture dure ma vere

Non so quanti di voi abbiano letto entrambi i libri di Saviano e di Cantone, che parlano della camorra campana. Sembra di leggere due libri allo specchio: ciò che uno afferma con gli atti di cronaca trova riscontro nell'altro sotto forma di atti giudiziari.
Se non li avete letti, fate uno sforzo e cercate di leggerli, ora che viene estate e forse avrete tempo. Ma vi avverto: dovrete anche confrontarvi con la vostra coscienza.
Già perchè credo che nessuno di noi possa dire che il Nord sia estraneo alle malefatte del Sud. Se ne volete una prova, andate al'ultimo capitolo di Gomorra, il libro di Saviano, e leggete cosa dice degli "stakeholder", ovvero quei personaggi in giacca e cravatta che trattano "l'imbucamento" dei rifiuti, soprattutto quelli più pericolosi, a costi molto più bassi di quelli necessari per lo smaltimento in sicurezza.
Si legge nel libro: "Molte aziende settentrionali erano riuscite a crescere, assumere, erano riuscite a rendere competitivo l'intero tessuto industriale del paese al punto da poterlo spingere in Europa, liberando le aziende dalla zavorra del costo dei rifiuti che gli era stato alleggerita dai clan napoletani e casertani...". L'operazione Cassiopea del 2003 dimostrò che ogni settimana partivano dal Nord al Sud quaranta TIR ricolmi di rifiuti, ma questa non è stata l'unica strada: altri ne arrivavano da Toscana, Umbria e Molise.
L'operazione "Mosca", coordinata nel 2004 dalla piccola procura di Larino, ha dimostrato lo smaltimento illecito di 120 tonnellate di rifiuti speciali provenienti da industrie metallurgiche e siderurgiche di fonderie settentrionali.
"Vicino a Grazzanise era stata accumulata tutta la terra di spazzamento della città di Milano", afferma Saviano, ma soprattutto i più grandi traffici avvengono tra Veneto e Sud. L'operazione "Houdini" del 2004 che un unico impianto in Veneto gestiva illegalmente circa 200 tonnellate di rifiuti l'anno. Per dirla sempre come lui, lo smaltimento è un costo che nessun imprenditore italiano sente necessario.
Per questa ragione lo stakeolder di cui Saviano racconta ad un tratto afferma: "Ma lo sai che gli stakeholder hanno fatto andare in Europa questo paese di merda? Lo sai sì o no? Ma lo sai quanti operai hanno avuto il culo salvato dal fatto che io non facevo spendere un cazzo alle loro aziende?". Ci sarebbe quasi da ringraziare queste persone.
Ma se la legge, la legalità, la salute delle persone, l'integrità di una nazione fosse in mano a gente così, io preferirei mille volte essere illegale. Se i rifiuti di Napoli dicono qualcosa è che sono stati elemento, causa e determinante di una elezione politica nazionale, dove i valori ed i riferimenti sono stati stravolti e chi era illegale è diventato un galantuomo.
Essi infatti, come ha dimostrato anche recentissimamente la trasmissione Report, non sono per nulla spariti, ma sono semplicemente stati fatti sparire. L'inceneritore di Acerra è l'ultimo anello di questa catena della menzogna: inaugurato due mesi fa, di fatto non lavora. Mancano ancora delle parti e sarà completato solo dopo giugno, ma era importante dare questo segnale in chiave di messaggio elettorale.
Sul sito www.emergenzarifiuticampania.it è possibile controllare le webcam in funzione ma in molti che hanno visitato il sito osservano camini con assenza di fumo e vapori e nessun passaggio nei corridoi di camion che sversano rifiuti. Ogni tanto è possibile notate una jeep della protezione civile e pochi tecnici negli ingressi. Secondo il Presidente Berlusconi "il sito funziona benissimo e l’inquinamento è vicino allo zero nonostante non stia sempre funzionando e che gli stop sono dovuti alla complessità dell’impianto che partirà a pieno regime solo a fine giugno". Sono sfortunati i cittadini che guardano l’inceneritore solo quando non funziona?
Noi abbiamo bisogno di tornare a credere alla verità, non ad una piacevole menzogna e a ciò che qualcuno vuole farci credere, ma per fare questo abbiamo bisogno di tornare a pensare col nostro cervello e non con quello del Grande Fratello.

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